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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 28 agosto – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:28-08-2023 19:05
Ultimo aggiornamento:06-09-2023 14:18

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SAN MARINO – Dopo la pausa del week end, il Consiglio Grande e Generale riparte, come previsto dall’ordine del giorno, dal comma 11 dedicato alle istanze d’Arengo. Restano in stand by sia l’ultimo decreto delegato da ratificare sia, soprattutto, la Variazione di Bilancio 2022.

La seduta parte con un’ora di ritardo per mancanza del numero legale. Nel pomeriggio l’Aula quindi esamina e accoglie quasi all’unanimità due istanze delle nove all’ordine del giorno: la n.22 che richiede l’intitolazione di una via, strada o piazza alla Compagna uniformata delle Milizie è approvata con 33 voti a favore e 1 non votante e la n.25 – per l’introduzione di una normativa che preveda la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato con 34 voti favorevoli e un non votante .

Il dibattito sull’istanza n. 22 si apre con l’intervento del Segretario di Stato Luca Beccari che ritiene la richiesta condivisibile, alla luce anche dell’intitolazione già assegnata alla Guardia di Rocca e alla Guardia del Consiglio. Il segretario di Stato anticipa anche due opzioni possibili di intitolazione- la rotatoria su strada Cardio o la scala intorno l’Ara dei Volontari. Il governo in definitiva esprime parere favorevole all’istanza.


Anche gli interventi dei consiglieri a livello bipartisan sono a favore all’istanza. Maria Cristina Albertini, Pdcs ricorda come la Milizia di volontari sia la “più antica del nostro Stato- spiega- composta unicamente da donne e uomini volontari che partecipano ad oggi alle funzioni pubbliche più significative”, per cui al pari delle altre compagnie, “anch’essi meritano pubblico encomio tramite l’intitolazione di una via o piazza”. Si augura infine sia scelto un luogo in centro storico dove ha sede il quartiere generale delle Milizie. Infine annuncia voto del gruppo Pdcs a favore dell’istanza. Dall’opposizione, anche Guerrino Zanotti. Libera, esprime il sostegno del proprio gruppo all’istanza e si dice soddisfatto dell’intervento del Sds Beccari. Diversamente, “dal riferimento della Giunta di Città- chiosa- sembravano esserci problemi per mancanza di vie o piazze senza intitolazione”. E’ invece giusto, ritiene Zanotti, che pure la Compagnia delle Milizie abbia questo riconoscimento. Anche Repubblica Futura dà il suo favore all’istanza: Nicola Renzi, Rf, ritiene la proposta “positiva, per una sana e giusta e necessaria ‘competizione’ tra i corpi che pretendono un giusto riconoscimento”. Rispetto alla richiesta di collocarla in Città, per mantenere una certa equità, Renzi propone di valutare anche l’intitolazione di un luogo “nello stesso Castello in cui vi sono le vie degli altri Corpi”. Maria Luisa Berti, da parte del gruppo Npr , esprime condivisione dell’intento dell’istanza ma sottolinea che “non è l’unico modo questo di valorizzare l’alto valore del servizio delle milizie per le istituzioni e il paese”. Elena Tonnini, anche per Rete esprime voto favorevole all’istanza. “Si è parlato di una sana competizione tra i corpi- aggiunge Tonnini- oltre questo, è importante sottolineare il momento della collaborazione che si è avuto durante l’emergenza sanitaria, rispetto cui i militi volontari non si sono tirati indietro”. Mirko Dolcini, Dml anticipa il “Sì” anche del suo gruppo: “Il valore della Compagnia uniformata è nazionale- aggiunge- e riconoscergli anche una via al di fuori del centro storico equivarrebbe a riconoscergli questa importanza nazionale”. Infine,Alessandro Rossi anche per il Gruppo misto anticipa pieno sostegno all’istanza: “Spesso come consiglieri ci dimentichiamo o non riusciamo a comprendere quanta dedizione e senso dello Stato e quanto capacità ‘volontaria’ c’è dietro questi corpi militari- sottolinea- che danno il pieno senso della nostra collettività e creano la nostra identità”. Ben venga dunque dare loro qualcosa in cambio come l’intitolazione di una strada o piazza. Per il suo gruppo esprime la preferenza per scegliere una collocazione in centro storico. Infine, l’istanza è accolta.

L’Aula passa all’ istanza d’Arengo n.25 , per l’introduzione di una normativa che preveda la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato. Il Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti, anticipa un orientamento negativo del governo. Ricorda quindi i numeri delle nascite a San Marino: nel 2022 i nuovi nati sono stati 205, nel 2021 sono stati 225 e nel 2020 239, quindi nel 2019 erano 242, fino ad arrivare nel 2008 a 349 nuovi nati. “Il trend è notevolmente in decrescita- osserva- nonostante ciò, ci occorre una riflessione politica- spiega- sull’opportunità di dedicare un’area pubblica dove poter accogliere le piantumazioni, oppure dedicarvi un’area in ciascun Castello”. Il Sds Canti ricorda poi i progetti già in essere o in programma che prevedono la piantumazione in territorio: a) “Il bosco che verrà, una classe nel bosco”, progetto di riforestazione della scuola media di durata pluriennale, b) il progetto “Giardino diffuso della biodiversità”, in 4 aree distribuite in territorio, c) il progetto “Bosco urbano”, per cui sono posti a dimora 70 alberi e con la prossima Assemblea Unece si prevedono infine nuove piantumazioni ad Acquaviva. “Sulla richiesta dell’istanza in particolare- prosegue il Segretario- ritengo non sia necessario un provvedimento legislativo per regolare la piantumazione di un albero per ogni muovo nato, ma eventualmente un regolamento da adottarsi con delibera del Congresso per definire le modalità di messa a dimora degli alberi e la scelta di piante autoctone e inoltre, le alberature dei nuovi nati potrebbero essere inseriti in progetti del verde già in essere rispetto alla creazioni di nuovi parchi”. Infine, “pur condividendo lo spirito dell’iniziativa degli istanti- conclude- si chiede al Consiglio di non accogliere l’istanza in oggetto”. Sandra Giardi, Gruppo misto, difende la validità della proposta che “si può approvare senza danneggiare nessun intervento normativo che si dovrà fare da adesso in avanti”. Giardi sollecita poi la politica a intervenire più spesso su questioni legate ai problemi ambientali. “Come gruppoMisto approviamo l’istanza per l’importanza del gesto inserito- conclude- poi lei Segretario può trovare la modalità di attuazione”. Elena Tonnini, esprime l’accordo anche di Rete per i motivi legati al miglioramento ambientale. Inoltre i progetti elencati dal Segretario Canti “sono interventi di pianificazione o già messi in atto che vanno nella stessa direzione dell’istanza- rimarca- e proprio per questo si può cercare il modo di trovarvi applicazione”. Per Andrea Zafferani, Rf, in realtà “gli istanti non hanno posto vincoli- spiega- hanno solo chiesto al governo di elaborare una normativa e può essere fatto attraverso legge, decreto e anche delibera”. Diversamente, “bisogna capire- rileva- se c’è condivisione del tema, e le dico la verità- si rivolge al Segretario- lei non ha detto se è d’accordo o no con l’istanza nella sostanza”. Vladimiro Selva, Libera, riconosce le difficoltà applicative: “L’idea di mettere a dimora tanti alberi quanti sono i nati- motiva- significa mettere in atto un numero di piantumazioni molto significativo e non siamo alle ‘decine di unità’ o centinaia che si possono prevedere in linea estemporanea, come è stato fatto per le vittime covid”. Al contrario, si prevede “in modo strutturale di mettere a dimora qualche migliaia di alberi di qui a dieci anni- sottolinea- e il territorio è limitato, perciò non è detto che sia interesse della collettività mettere piante dove capita”. Per tutto questo “serve un progetto- prosegue- Noi lo avevamo, ovvero il Prg di Boeri che prevedeva aree di rimboschimento e cinture di bosco in prossimità delle aree urbanizzate”. Per attuare il Prg dell’archistar dunque “sarebbe stato necessario mettere a dimora migliaia di piante con una logica ben strutturata”. Se in definitiva si vuole accogliere e attuare “un’idea utile e interessante come questa- conclude Selva- serve un progetto”. Manuel Ciavatta, Pdcs , chiarisce che il Segretario non ha espresso contrarietà all’idea espressa dall’istanza, ma ha proposto piuttosto di adottare un regolamento per attuarla. “Noi optiamo per adottare l’istanza- tenuto conto anche delle questioni pratiche”, ovvero vanno individuate e reperite zone idonee per piantare gli alberi, si deve pensare ai costi di irrigazione… “Ma non possiamo ragionare come fossimo a Milano- puntualizza- San Marino ha oltre il 60% di zone verdi e anche dove c’è abitato ci sono spazi verdi”. Quindi ok ad accogliere l‘istanza, ma “attenzione all’uso buono del territorio”. Fernando Bindi, Rf, propone l’idea di realizzare “una sorta di analisi del territorio, per vedere qual è lo stato dell’arte delle aree boschive, molte- fa notare- stanno diventando luoghi in cui non c’è più manutenzione”. Maria Luisa Berti, Npr riconosce la bontà dell’istanza che coniuga la sensibilizzazione alla tutela del territorio “a una delle cose più belle, quella della nascita di cittadini” quindi al valore della vita. “Gli istanti- sottolinea- chiedono semplicemente di adottare una normativa – può essere una legge ma non solo- e non c’è indicazione su dove devono essere piantumate le piante e quali alberi devono essere, si lascia al governo di valutare come recepire l’istanza”. In conclusione, per la portavoce di Npr“non ci possono essere preclusioni su questo tipo di istanza”. Carlotta Andruccioli, Dml sottolinea come una legge analoga esista in Italia da oltre 30 anni. “E’ una proposta sensata e neanche troppo vincolante- aggiunge- il Congresso deciderà nel modo che ritiene più opportuno, coinvolgendo le Giunte di Castello”. In definitiva, anche Dml è per accogliere l’istanza. Grazia Zafferani, Gruppo misto, propone infine di aggiungere la previsione di piantumazione di un albero, oltre che per ogni nuovo nato, anche per ogni bambino adottato. L’istanza è infine approvata.

L’Aula inizia quindi il confronto sulll’Istanza d’Arengo n.24 “per una integrazione delle leggi in materia mortuaria prevedendo l’introduzione della pratica di “Capsula Mundi”. Stefano Canti, Segretario di Stato per il Territorio, spiega come la pratica della cremazione sia disciplinata dalla legge del 2010 n.35 e dai suoi aggiornamenti. In particolare, chiarisce come sia regolata anche la pratica delle dispersione delle ceneri: con decreto, è stato prevista infatti la dispersione all’interno del “Giardino delle rimembranze”, luogo dedicato, al cimitero di Montalbo. Diversamente,“i cimiteri in territorio non hanno disponibilità alla piantumazione di alberi necessari”. In conclusione, si chiede di respingere l’istanza. Per Fernando Bindi, Rf è una questione che riguarda unicamente il rispetto nei confronti dei defunti. “La capsula mundi è una elle tante forme per cui possiamo affrontare la nostra “vita” successiva- osserva infatti- non penserei tanto a come sottrarre spazi alla vita umana, ma come dovremo dare rispetto quando la vita umana si è conclusa”. Di qui “voterò favorevolmente- spiega- tenendo presente il rispetto, tutto il resto è secondario”. Michele Muratori, Libera, solleva piuttosto il problema di spazi per la sepoltura nei luoghi sacri in territorio. “Negli ultimi anni anche a San Marino si è diffusa maggiormente una sensibilità sulla possibilità di cremare le salme- spiega- questa dell’istanza fa parte di tutte le nuove possibilità di cui a San Marino si inizia a parlare e non vedo motivo per respingerla”. Da parte di Libera quindi “ci sarà voto favorevole”. Maria Cristina Albertini, Pdcs, anticipa invece voto contrario del Pdcs, riconoscendo le difficoltà di applicazione per la limitatezza degli spazi attuali nei cimiteri. “Noi ringraziamo i proponenti per una proposta degna di grande considerazione- conclude- tuttavia si rimanda ad un approfondimento per un’organizzazione sostenibile e per l’individuazione di soluzioni funzionali a ricercare la fattibilità di quanto proposto, a integrazione di un sistema che già contempla e diversifica le pratiche di sepoltura”. Elena Tonnini Rete, è di tutt’altro avviso: “La legge attuale- riconosce- non impedisce di portare avanti questa pratica presentata da una ditta italiana di sepoltura, tanto vale andare a intervenire e chiarire ulteriormente, magari anche attraverso una delibera, come è stato fatto per il giardino delle rimembranze, per ricomprendere anche il concetto di capsula mundi in quello di urna”. Pasquale Valentini, Pdcs, interviene per fare chiarezza: nell’istanza precedente si legava una nascita a un nuovo albero, diversamente “qui si parla di ceneri, materiale inorganico che non fa nascere niente, semmai quello che può generare è la capsula di materiale organico”. Quindi non è corretto, come scritto nell’istanza, legarla a un discorso ‘organico’. Ad ogni modo, “però può essere uno stimolo alla riflessione- conclude-abbiamo già previsto diversi aspetti, come la cremazione, questa è un’ulteriore forma che si potrebbe dare e, ragionando sui termini di legge, è possibile prevedere un’altra formula”. Infine, Paolo Rondelli, Rete, fa notare come nell’istanza manchi il parere dell’ufficiale di Stato civile che “ben conosce la gestione delle politiche mortuarie e dovrebbe, quanto meno, esprimersi per renderci edotti sulla situazione dei terreni dove le capsule dovrebbero essere inserite”.

La seduta si conclude e il confronto sull’istanza n.24 proseguirà in seduta notturna.

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