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Report della Commissione Esteri del 21 febbraio – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:21-02-2024 19:27
Ultimo aggiornamento:08-03-2024 09:47
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SAN MARINO – Prosegue e si conclude nel pomeriggio il dibattito in Commissione sulla proposta di “linee guida per l’implementazione dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea ai fini della definizione di un documento programmatico da sottoporre ad approvazione consiliare”.

Nella replica, il segretario di Stato Luca Beccari conferma la volontà di convocare a breve una nuova Commissione per giungere a un testo programmatico condiviso, che raccolga anche gli spunti emersi nel dibattito, da poi presentare al Consiglio Grande e Generale. Chiarisce poi alcuni aspetti emersi dagli interventi dei commissari, in particolare, sui ritardi della consegna di un testo dell’Accordo tradotto, spiega che non dipende dall’esecutivo o dalla sua Segreteria. L’Ue, per prassi, deve sottoporlo al Consiglio Europeo con le traduzioni di tutti e 27 i Paesi membri. Al momento, spiega, si sta valutando comunque la possibilità di avere “un testo pilota” dell’accordo in inglese, da tradurre poi in italiano, con contenuto divulgabile. Ad ogni modo, riferisce che si sta anche definendo un calendario di appuntamenti divulgativi dei contenuti dell’Accordo: dalle tre serate pubbliche presentate pubblicamente oggi, organizzate insieme a Sums e Università, ad un workshop che coinvolgerà i dirigenti e funzionari della Pa.

Concluso il dibattito sulle linee guida per l’implementazione dell’Accordo di associazione, seguono i riferimenti del Segretario di Stato sulle nomine di agenti diplomatici e consolari, quindi vengono affrontati i comma dedicati alla concessione di permessi di soggiorno e residenze. Infine, l’ultimo comma all’ordine del giorno, il n.13 “Relazione annuale della Gendarmeria – Ufficio Stranieri sulla concessione dei permessi di soggiorno redatta ai sensi dell’art.30 della Legge n.118/2010“, viene posticipato alla prossima seduta, su richiesta del consigliere di Rete Matteo Zeppa, che chiede maggior tempo per poter approfondire e confrontare il materiale a disposizione dei commissari.


Di seguito un estratto del dibattito del pomeriggio

Comma 2. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sulla proposta di linee guida per l’implementazione dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea ai fini della definizione di un documento programmatico da sottoporre ad approvazione consiliare

Maria Luisa Berti, Npr

Vorrei focalizzare l’attenzione sugli adempimenti individuati nell’Odg approvato nel Consiglio dello scorso gennaio e rapportarli alla tabella di marcia dei successivi adempimenti procedurali finalizzati alla ratifica parlamentare, indicati a pagina 12 del Documento. Nell’Odg, oltre a dare mandato a tutti noi di poter attuare in modo esaustivo una campagna informativa per la cittadinanza, nella parte finale degli indirizzi, si indica che debbano essere proposti alla Commissione Affari Esteri le linee guida di implementazione all’accordo e un documento programmatico condiviso, da sottoporre al Consiglio. E poi implementare specifici protocolli rilevanti per il Paese, legati a determinati contenuti, quasi vi fosse intenzione di introdurre già nel nostro ordinamento delle anticipazioni normative su quello da recepire successivamente alla ratifica. E’ un elemento su cui dobbiamo focalizzare l’attenzione in vista della programmazione degli step successivi, una missione nostra è quella di individuare tematiche su cui già possiamo riformare il nostro sistema giuridico.
Prima il Segretario ne ha focalizzata una, la tematica delle residenze. Sarebbe opportuno noi ci potessimo esercitare in modo compiuto su materie normative su cui potremmo già iniziare a lavorare, perché c’è già l’esigenza interna del paese, indipendentemente dagli indirizzi che conseguono all’accordo, di modo che su queste tematiche non vi sia nessuna problematica anche di impatto con cittadinanza e categorie. Andare per step quindi, individuando materie su cui già operare e quelle su cui possiamo attendere. Poi dovrà essere data a noi la possibilità prima possibile di avere sottomano il contenuto dell’accordo, possiamo anche noi essere veicoli di informazioni, ma per farlo dobbiamo conoscere i contenuti dello stesso.

Daniela Giannoni, Rete

Ringrazio di avere avuto la documentazione con un po’ in anticipo, documentazione che avevo chiesto per mail subito dopo la convocazione della Commissione. Ahimè, è arrivata 12 ore fa ed è corposa e ammetto i miei limiti di non averla potuta analizzare bene questa notte. C’è una parte che è l’integrazione delle 44 pagine già avute, in più c’è una parte di implementazione dell’accordo con la definizione delle linee programmatiche, ed è una parte che prendo come chiarimento da parte della Segreteria. Se oggi si chiede di appoggiarla o meno, io chiedo di poterla prima analizzare per poter avere una posizione. Mi riservo di poterla approfondire e, se nel breve potessimo avere un’altra commissione per aggiornarci, sarei favorevole in modo da arrivare con posizioni più strutturate.

Sfogliando la parte dell’integrazione alle 44 pagine cercavo, per quanto riguarda gli attuali monopoli di Aass, si parla di fornitura di energia elettrica e gas, ma non ho trovato parte relativa alla fornitura d’acqua, che è sempre in monopolio. Chiedo se il Segretario puà rassicurarci che sia compresa anche l’acqua o se c’è una parte dedicata in altro capitolo. Per quanto riguarda il testo dell’Accordo immagino non sia una negoziazione fatta oralmente, immagino ci sia uno scritto in una lingua originale, se fosse anche in inglese e potessimo averla per iniziare a studiarla in attesa di ulteriori traduzioni, anche in maniera riservata, credo i commissari possano cominciare a capire cosa ci sia nell’accordo.

Marika Montemaggi, Libera

Mi scuso, questa mattina non sono riuscita ad esserci, ho seguito ora gli argomenti del Segretario e mi unisco ai ringraziamenti per aver inviato il materiale. Chiaramente, serve tempo per acquisirlo e per fare riflessioni in merito. Credo che dobbiamo essere in vista di una prossima, e spero anche necessaria, nuova convocazione della commissione, per arrivare a definire un documento che sia il più possibile pragmatico e per affinare questi documenti. Quel documento che ci ha inviato aggiornato, secondo me, bisogna renderlo pubblico prima possibile perché forse, più che l’accordo in sé, alla cittadinanza serve capire in maniera schematica e chiara quelli che sono gli elementi essenziali e credo questo materiale che il Segretario ci ha inviato sia una base molto solida e possono essere documenti che devono essere resi pubblici. Perché dobbiamo iniziare a far masticare alla cittadinanza la materia, poi come Commissione e come Consiglio dobbiamo arrivare a definire la strategia. Bene le serate pubbliche, ma serve avere un confronto diretto con le singole categorie e i singoli settori riguardanti l’accordo. Se si parla di Pa, dobbiamo dare input di fare strategia di formazione continua di adeguamento. Non aspettiamo la prossima legislatura per imbastire questo lavoro. Tutti i settori devono avere dei punti di riferimento. Potrebbe essere utile istituire degli specifici sportelli in fase di transizione che siano punti di riferimento. L’idea iniziale di una commissione mista che metteva tutti gli attori al tavolo era il punto cruciale per un contatto intermedio tra politica e singole categorie, poi bisogna rafforzarlo, formando personale ad hoc che sia un punto di riferimento del singolo settore.

Luca Beccari, Sds Esteri, replica

Ripeto quanto già detto all’inizio, scopo del documento consegnato era quello di fornire spunti per poi andare a produrre una ulteriore versione del documento stesso, tenuto conto di un dibattito in Commissione. Lo spirito deve essere quello della condivisione e di trovare una convergenza ampia in Commissione, per presentare in Consiglio un documento solido e la condivisione va costruita sul dialogo. Ho cercato di fornirvi elementi per poi definire in una prossima Commissione un documento, l’idea mia sarebbe di prendere quello che avete detto e cercarlo di elaborare nel testo, estrapolando punti programmatici.

Ci interessa mettere a fuoco le priorità, noi nel documento consegnato abbiamo messo una serie di cose e non abbiamo dato ordine di priorità, ma ci sono delle materie da seguire e conta anche l’esigenza interna. Se c’è esigenza di riforma, perché non prendere la palla al balzo dell’accordo? Questo lo spirito, metodologicamente l’idea è quella di convocare un’altra Commissione presentando un documento programmatico più affinato, cercheremo di darvelo un po’ prima e poi cercheremo in quella sede una sintesi, come fosse un Odg un po’ più articolato.

Vorrei tornare un attimo sulla questione degli artigiani. Io ricordo bene che gli artigiani hanno partecipato a diversi momenti anche istituzionali e hanno sempre espresso una posizione di nono contrarietà a prescindere, ricordo poi le parole del Segretario Unas alla serata sull’Europa alla Festa dell’Amicizia in cui diceva ‘noi siamo già da sempre in concorrenza, ci preoccupa invece un’alterazione sostanziale dell’ecosistema sammarinese per la piccola imprenditoria’. Quello che quindi ha creato equivoco nella presentazione della legge sulle attività economiche è il fatto che si è trattato disgiuntamente del tema della residenza e dello stabilimento. L’esercizio dell’attività economica ipoteticamente deve poter essere garantito anche a un non residente, se però la residenza è il requisito anche per un sammarinese, è chiaro che c’è equivalenza. Quindi ha senso che negoziamo 90-95 residenze e poi abbiamo 1000 negozi di non residenti? È evidente che il tema va allargato. Quando si tratta quello, bisogna andare a mettere tutti i parametri. Io poi ho parlato l’altro giorno con Unas e il loro problema è un altro ancora: evitare che un’attività economica italiana o francese che sia- una piccola attività -venga qua a stabilirsi con una sorta di stabile organizzazione fisica per trarre dei vantaggi e continuare a svolgere l’attività fuori, continuando a stare fuori. Ma non sono contrari a prescindere. Non è che noi oggi siamo chiusi a chi viene a fare attività di libera impresa, ma lo leghiamo allo stabilimento. È per questo che serve, come indicato nel documento, la necessità di affrontare lo stabilimento in maniera olistica, non si può spacchettare per comparto e stessa cosa va per le professioni. Facciamo attenzione però perché anche qui vale la stessa cosa per il sistema bancario e finanziario: ovvio una priorità per noi è quella di tutelare il nostro ecosistema, la nostra identità, evitare ci sia perdita della prerogativa per i sammarinesi, ma attenzione, perché ci sono esigenze della nostra collettività che spesso sono in contrapposizione alle esigenze più corporativistica delle categorie economiche. C’è anche un interesse del pubblico nell’avere più attività economiche e più variegate. Pensate a chi ha un negozio da affittare, chi fa forniture ai negozi, al cliente che cerca un prodotto che a San Marino non c’è, al turismo…sono tutte cose che creano interessi contrapposti, non è che necessariamente avere nuova imprenditoria sia un male, è importante averla con regole che non alterino l’equilibrio. Con le persone fisiche abbiamo stabilito il tema delle quote, qui no, ma il tema della residenza resta centrale.

Questo è un aspetto che secondo me va analizzato.

Nel documento più grande che avete già visto in Consiglio non ci sono grandi novità. Lo abbiamo arricchito di contenuti per la commissione, poi scopo del documento è di essere pubblicato e si rivolge anche a un neofita del tema. Però ci sono passaggi dove noi abbiamo inserito anche il timing, l’elenco delle attività da fare per arrivare alla firma, stiamo dibattendo per avere un timing che ci vada bene, ma non possiamo scegliere noi in quante lingue può essere tradotto l’accordo, la procedura è che quello che va nel Consiglio europeo che deve decidere. Il Consiglio europeo è quello che è per noi il governo, la Commissione porta al governo l’accordo e ci deve andare in tutte le lingue dei 27 Paesi Ue. E’ la procedura. Quello che stiamo valutando e cercando di capire , siccome ci sono accordi che non sono in tutte le lingue, se si può arrivare a definire un testo pilota sulla base del quale non c’è ufficialità delle traduzioni, se ci danno un testo pilota in inglese lo tradurremo in italiano, ma è già uno strumento con contenuto divulgabile.

Poi nel testo consegnato vi trovate elementi mai trattati in profondità: Corte Giustizia, modalità di recepimento, non è che dobbiamo fare 100 pagine di legge per scriverli, ma dobbiamo metterci d’accordo su quale sia la strategia, ed è importante avere tutte le opzioni aperte. Non possiamo neanche imballare il Consiglio.

Sulla divulgazione dell’accordo, abbiamo presentato proprio oggi, nella pausa dai lavori, tre serate pubbliche in collaborazione con Sums e università di San Marino, perché vogliamo cercare di massimizzare la capillarità di quello che facciamo, tre serate pubbliche registrate da Rtv con streaming e la possibilità di far domande, dove scenderemo più sui contenuti dell’accordo. Però guardate che il materiale che avete, per il 60% e anche di più, è il contenuto dell’accordo. Quindi non dobbiamo confondere l’esigenza di leggere ‘paragrafo 4, comma 2, punto 5’, ma cercare di masticare già i contenuti che cerchiamo da tempo di produrre e che vedo che si fa fatica ad assimilare. Questa materia si deve studiare, non è che uno ha la bacchetta di Harry Potter che ti mette i pensieri nel cervello- scusate le reminiscenze di film da bambini- purtroppo se uno vuole capire come funzione la Corte di Giustizia, lo deve andare a studiare, leggere il materiale che diamo, cercando di contestualizzarlo. Faremo queste 3 serate pubbliche quindi e sto organizzando con la Direzione Generale della funzione pubblica un workshop per dirigenti e funzionari Pa, su quel target, per capire aspetti istituzionali.

Sul discorso dell’energia, la questione energetica dei monopoli l’ho spiegata in Consiglio, abbiamo una deroga temporale rivedibile non perché poi verrà revocata. Se San Marino decide di avere un gestore interno non crea problemi all’Ue, gli crea problemi se entra nel mercato. La deroga ce l’abbiamo nella misura in cui non cambia assetto. L’acqua non c’è perché non è un bene commercializzato da aziende private, è da sempre una risorsa naturale a gestione comunale, regionale, parastatale. Romagna Acque non sono soggetti privati. Non sono Enel, Eni o altri player. Questi sono i temi. Concludendo, mi sentirei di dire, ora andiamo alle elezioni e sentiremo tante visioni di paese diverse, ma credo debba essere fatto lo sforzo di avere una visione paese complessiva, in cui si innesta anche l’Accordo di Associazione.

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