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Report della commissione Affari Interni del 27 febbraio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:27-02-2024 10:28
Ultimo aggiornamento:08-03-2024 15:39

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SAN MARINO – L’Audizione del Rettore dell’Università della Repubblica di San Marino, il Prof. Corrado Petrocelli, sulle traiettorie di sviluppo triennale dell’Università, è stato al centro dei lavori della Commissione consiliare riunita oggi a Palazzo Pubblico.

Nel corso del suo intervento, il Rettore chiede più certezza nelle risorse disponibili per l’Università, alla luce anche delle esigenze per la realizzazione di uno studentato, per fare ricerca, della crescita di iscritti e quindi di professori, dell’impegno sul fronte del supporto richiesto per il recepimento normativo, nel corso del processo di associazione europea. Tra le richieste del Rettore alla politica anche quella di accelerare sulla ratifica del decreto per la definizione dello stato giuridico dei professori e del loro statuto economico.

All’audizione, e al successivo e partecipato dibattito, ha fatto seguito infine il comma relativo ai contributi inviati dai Gruppi Consiliari sull’organizzazione della Scuola, in riferimento alle conseguenze del calo demografico. Rispetto alle relazioni prodotte dai gruppi consiliari, si è deciso di renderle disponibili a tutti i consiglieri, in previsione di un dibattito in programma nelle prossime sedute consiliari.


I lavori si sono conclusi concludendo senza interventi del comma comunicazioni, aperto a inizio della seduta.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 1. Comunicazioni

Andrea Belluzzi, Segretario di Stato con delega a Università, Cultura e Istruzione
Per condividire con la Commissione l’avvio dell’intervento di recupero del Cinema Teatro Turismo che diventerà Auditorioum. Sono iniziati concretamente i lavori di ristrutturazione, i tempi saranno abbastanza lunghi- 18-24 mesi- ma è una notizia importante che riguarda un intervento di rilievo per San Marino Città e per la Cultura e per lo sviluppo di tutta una serie di eventi di natura culturale- congressuale e performativa che potranno avere una ulteriore sede di presenza. Ridiamo una nuova opportunità a un luogo che ha vissuto momenti alti con Dario Fo, Franca Rame e sul cui palco ha danzato  Nureyev.

Come da Odg, il comma Comunicazioni viene sospeso e si apre il Comma 2.

Comma 2. Audizione del Magnifico Rettore dell’Università della Repubblica di San Marino, Prof. Corrado Petrocelli, sulle traiettorie di sviluppo triennale dell’Università
Andrea Belluzzi, Sds Istruzione e Cultura e Università
Rigrazio il presidente e i commissari per la disponibilità a tenere questa audizione, ringrazio il Rettore e la neo direttrice, Professoressa Gobbi, per la loro disponibilità. A provocare l’incontro sono stato io perché siamo a un punto di svolta o di partenza- ognuno usi il termine che preferisce- è comunque un momento importante, grazie al contributo dell’Università di San Marino e in prima persona del Rettore che ha avviato il processo di accreditamento con l’Ente europeo di Alta formazione e con il contributo di tutto il Consiglio abbiamo proceduto a dare un quadro normativo innovativo, si è rinnovato l’incarico del Magnifico Rettore e siamo anche nel momento in cui il Rettore deve elaborare il Piano pluriennale dell’università, per cui ho ritenuto potesse essere utile per la politica e per l’università aver un momento di interconnessione, dialogo, confronto e quindi riflessione sulle direttive di sviluppo della nostra università e sul sistema universitario in senso lato. Nell’arco dei prossimi mesi il Consiglio sarà chiamato ad approvare il Piano pluriennale in base alla normativa, sarà poi la piattaforma su cui l’università farà il proprio sviluppo. Il dialogo è con la politica perché metà del budget dell’università deriva da risorse pubbliche.

Per me è importante lasciare la palla a voi per confrontarvi perché si possa condividere che l’università può svilupparsi ancora, ha parecchie necessità, io ne evoco una sola: uno studentato. Ma sono tante le altre necessità per crescere. E lo sviluppo e crescita dell’università sono anche sviluppo e crescita per il nostro paese, culturale ma anche di ricerca e anche economica. L’Accordo di Associazone Ue è un’altra occasione per la nostra università, con Erasmus, ma non solo, anche per lo sviluppo e il recepimento delle nuove normative si deve considerare l’università come luogo per trovare competenze e metterle a disposizione del paese.

Corrado Petrocelli, Rettore UniRsm:
Ringrazio per l’occasione data di esporre solo alcune questione sullo stato dell’arte dell’Università, parlerò di alcune prospettive e, se me lo consentite, parlerò anche di alcuni problemi, il fatto che abbiamo ottenuto dei risultati ci inorgoglisce, però quando ci troviamo di fronte ad alcune difficoltà, che stanno diventando davvero problematiche, questa è la sede per raccontarle.
Noi abbiamo compiuto passi in avanti in alcuni settori, settori interni come il completamento dei processi di digitalizzazione dell’ateneo, del sistema integrato che si interfaccia con le carriere degli studenti. E quando arriverà la visita dell’Agenzia europea che ci dovrà valutare, dovremo aver completato e automatizzato i principali processi di carriera degli studenti con protocollo Esse 3.

In casi come questi io credo che debbano parlare i numeri. E ne snocciolo qualcuno:

Il totale degli iscritti nei corsi di laurea 2023-2024 sono1024, abbiamo ancora sforato ‘quota mille’. E dovete immaginare che nella nostra come in tutte le università si è avuto un calo drastico negli anni della pandemia covid. Noi abbiamo a tal punto ripreso che siamo di nuovo a quota mille . Vorrei voi consideraste poi che abbiamo dato vita a tutta una seria di corsi di Alta formazione, master di primo e secondo livello, corsi di specializzazione e gli iscritti a tuttti questi corsi per quest’anno sono stati 1.039, con un aumento del 500% rispetto agli anni passati, in tutto quindi abbiamo oltre 2000 studenti. Se pensate che quando sono arrivato erano 200 scarsi, forse qualche passo in avanti lo abbiano fatto.

Va tutto bene? No, ci manca una casa o collegio dello studente, l’ho disperatamente cercata in questi anni, senza successo, le occasioni non si sono concretizzate, non era possibile allora. Ad oggi abbiamo tre proposte di studentato, di cui una più concreta, a Borgo Maggiore che vuole riqualificare anche il centro di Borgo. Sono stati chiesti 200 mila euro l’anno per l’affitto e i costi di gestione si aggirano tra i 160-170 mila euro, sono 34 posti. E’ evidente che il collegio sarebbe sempre pieno, anche nei mesi estivi, quando facciamo workshop e summer school. Il non avere uno studentato ci ha creato problemi, perché la prima domanda che fanno le università straniere per mandarci studenti sono ‘quanti posti avete?’.
Un dato: dal censimento fatto, fino all’anno scorso, entravano nelle
tasche dei proprietari sammarinesi che mettono a disposizione case agli studenti 1,9 mila euro anno. Forse questo non è sottovalutabile.

Altra cosa: quando sono arrivati qui, con mia grande meraviglia, ho trovato un contributo dello Stato che andava intorno 3,4 o 3,5 milioni di euro. Pensavo già fossero pochi. Ma il problema era che negli anni precedenti si dava di più, 4,8 mln di euro, eppure si faceva un decimo di quello che si fa oggi. Sono spese che dobbiamo sostenere. Noi sosteniamo da soli la ricerca e non va bene. Servono maggiori risorse perché noi abbiamo vissuto finora anche grazie ad un avanzo che sono riuscito a recuperare, perché prima avevano più di quello che riuscivano a spendere, io ho trovato 1,5 mln di euro, ma quelli ora sono finiti e ora avremo bisogno più risorse e più personale. Crescere significa che abbiamo bisogno di personale docente e tecnico-amministrativo. Ho chiesto 500 mila euro di integrazione, quest’anno invece abbiamo ricevuto un taglio, con la promessa che sarebbero stati reintegrati, spero la promessa sia mantenuta, altrimenti a fine ottobre non sapremo come pagare gli stipendi. Noi riceviamo un contributo di 3,9 mln di euro e produciamo un bilancio di 8 mln di euro. Vorrei sapere quale altre realtà sammarinesi prende contributi dello Stato produce tanto quanto prende. Non vi sto nemmeno a dire che tra poco le nostre sedi inizieranno ad essere strette.

Altri due aspetti. I professori. Ho ringraziato per il senso di responsabilità dell’assise che ha promulgato una norma che consente finalmente avere a San Marino professori universitari di ruolo e consente che questi professori di ruolo possano essere anche cittadini non sammarinesi e non residenti qui. Perché è normale. Questo elemento, che considero una grande svolta, doveva essere accompagnato dalla definizione dello stato giuridico dei professori e del loro statuto economico. Invece questo consesso deliberò di lasciare questo a un provvedimento disgiunto. Io vi chiedo di fare in modo che nel tempo utile di marzo questo provvedimento sia promulgato. Noi abbiamo già dei colleghi che hanno tenuto abilitazione ad associato ma se non definiamo lo stato giuridico ed economico a pieno titolo non potranno essere presi.

Vi chiedo anche di considerare un altro aspetto: ad oggi San Marino è uno dei pochi Stati, anche tra i piccoli, che non ha una voce di bilancio dedicata a ricerca e innovazione. In Italia ci sono fondi per la ricerca senza cui le università non andrebbero avanti. Mi dite come facciamo ad andare avanti senza? Negli ultimi 3 anni abbiamo dovuto trovare noi i soldi al nostro interno e dare vita a progetti di ricerca interni con delle gare, ma non ce la facciamo più. Qualunque iniziativa che vogliamo assumere, c’è bisogno di risorse.

Non vi nascondo che avevo pensato alla creazione di un corso di Laurea in Medicina a San Marino, ed ero riuscito a fare un accordo con l’Università di Ferrara, pensavo fosse un bene e un arricchimento anche per l’ospedale. Evidentemente l’idea non è piaciuta, i tempi non erano maturi, non lo so, rallentiamo su questo. Allora qual è il sistema per cui possiamo aiutare San Marino a crescere sul fronte della Sanità? Scegliere uno-due temi, farne dei poli di eccellenza. Noi da 7 anni finanziamo il lavoro di sammarinese in iInghilterra, Francesco Tamagnini, che ha fatto uno screening della popolazione sammarinese per vedere se è possibile prevenire l’alzheimer. Io posso trovare un soggetto medico come Valfarma che può essere interessato a creare un centro di ricerca su questo, ho parlato con i colleghi di Ferrara perché hanno attivato una ricerca per ritardare l’insorgere dell’alzheimer…E se mi chiedono cosa mettere come co-finanziamento, io cosa dico? Prima che queste idee siano prese da altri, serebbe bello costruire queste realtà a San Marino perché sia un centro di eccellenza e attrazione.

In conclusione, per presentare il piano strategico prima ci serve certezza sulle risorse, altrimenti è inutile dire che vorremmo crescere.

Pasquale Valentini, Pdcs presidente: Vale la pena cogliere l’opportunità di aver qui il rettore che è stato ricco di stimoli sulle prospettive di sviluppo possibili. Mi sembra significativo quel tema che riguarda la definizione dello stato giuridico dei docenti, Si collega con il riconoscimento che noi abbiamo cercato con il Processo di Bologna, serve un corpo docente per essere università ed è un problema serio, come forse succederà per altri ambiti, è il primo esempio di come una apertura inevitabile metta immediatamente in discussione le modalità con cui finora abbiamo guardato ai profili di ruolo e allo stato giuridico del personale che opera a San Marino. Si tratta di porsi in un atteggiamento che deve fare i conti con un’apertura inevitabile. Sarà una cosa da pensare adeguatamente.

Andrebbe approfondita poi l’avventura che San Marino sta abbracciando, quella dell’accordo Ue, è un’avventura che ci obbliga a pensare in un’altra ottica molte delle questioni del nostro Paese. Per come ho visto io, gli organismi europei non gradiscono che gli Stati pongano problemi ma gradiscono soluzioni, quello che San Marino vorrà diventare e come vorrà stare dentro gli standar europei sarà qualcosa da studiare. L’Università non può non avere un ambito che non approfondisce questi percorsi, capire come un piccolo Stato come San Marino, con la sua base giuridica e storia, possa stare dentro quell’ambito cercando soluzioni innovative che i sammarinesi devono approfondire e studiare.
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aniela Giannoni, Rete: Ho sentito un appello accorato appello da chi vede potenzialità del gioiello che ha disposizione, ma mancano le risorse economiche per esprimerlo al massimo, questo concetto è chiaro. Credo la cultura sia un settore da sviluppare Io ho studiato e vissuto a Urbino, che è simile ma non uguale a San Marino. A Urbino gli studenti stanno con gli studenti, qui sono meglio introdotti nella società, escono e vedono famiglie e ragazzi di San Marino, c’è una socialità diversa e ci sono possibilità per avere interscambio culturale con òe persone del luogo. Qui è calarsi nella realtà di San Marino ed è qualcosa in più che offre la nostra università. Per essere più pratica : il piano pluriennale, come succede nelle aziende, lo si presenta dicendo ‘vorrei fare questo, ho necessità di questo importo’. Non investire in ricerca e sviluppo significa non credere e non guardare nel domani, significa investire anche in sviluppo del proprio paese ed è limitante per noi non farlo.
Milena Gasperoni, Npr: Mi complimento dei successi ottenuti in questi anni, finalmente la nostra università viene percepita come qualcosa di reale, era un progetto ambizioso nato anni fa in cui tutti hanno creduto ma che ha avuto necessità di tanti anni prima di vedere risultati anche in termini di presenza degli studenti, sono colpita anche dai numeri riportati. Sul problema docenti: Chiedo se è possibile in forma di collaborazione con altre università realizzare scambi e convenzioni per il reciproco scambio di docenti in entrata e in uscita.
Paola Barbara Gozi, Pdcs: Faccio mea culpa, non è la prima volta che il Rettore espone problematiche del nostro fiore all’occhiello, passi in avanti la nostra università li ha fatti. Mi spiace sentire tutte le volte che il nostro Rettore presenta in Commissione che ha bisogno di fondi e questo è colpa nostra e del governo, noi lo ascoltiamo e gli diamo ragione, ma poi questi fondi si frenano. Se noi crediamo fino in fondo e seriamente all’università, bisogna dare di più, fondi e strutture adeguate, serve uno studentato, spesso i nostri ragazzi vanno in affitto in strutture non proprio idonee. Per i docenti fino ad ora manca un decreto legislativo, purtroppo questo governo piano piano sta scemando il proprio lavoro, stiamo terminando la legislatura e tutto andrà a rilento, io mi auguro comunque il prossimo segretario di Stato, se non fosse quello odierno, riesca a mandare avanti al più presto questo decreto che è molto importante. Tocca al governo aiutare di più.

Rettore, replica: Rispondo sul focus attivato dal presidente, sui problemi connessi con l’accordo di associazione, noi guardiamo con grande interesse a questo, se le università italiano non avessero accesso ai fondi europei, potrebbero fare l’80% di quello che fanno.

Oggi possiamo accedervi solo come partner e non funziona, questo rende drammatica la dipendenza ai fondi di San Marino sulla ricerca. Credo San Marino si debba preparare addestrando un nucleo forte di persone in vari settori, quando arriva l’Ue, arriva con un complesso di normative che ti stravolge, serve una task force che sia addestrata e pronta. Noi abbiamo cercato di dare aiuto con il Centro ricerche internazionali del dott. Chiaruzzi, e stiamo orientando l’Istituto giuridico sammarinese sulla comparatistica. Assolutamente d’accordo con il presidente, questo filone va sempre più sfruttato.

Ringrazio il consigliere Giannoni per avere colto quanto detto, le difficoltà sono difficoltà di crescita. Ben vengano queste esigenze, se vogliamo crescere. Noi abbiama fatto due piani strategici da voi approvati e ogni volta siamo riusciti a centrare obiettivi e a superarli. Solo questa volta c’è bisongo di sapere se c’è bisogno o no di sostegno economico, se il parco docenti cresce e no. Rispondo a Gasperoni: purtroppo il corpo docenti è stabile e deve essere stabile perché devo sapere che negli anni potrò fare alcuni corsi di laurea. Qua invece io non lo so e questa cosa all’Europa non piace . Ci sono scambi, ma tra professori di ruolo e senza non potremo mai farli.

Vittorio Brigliadori, Pdcs: E’ molto interessante il discorso che si sta affrontando. L’intero sistema-paese deve uniformarsi ai dettami del percorso di associazione europea ma è una grande opportunità e va sfruttata nel migliore dei modi .E abbiamo la presunzione di dover creare sempre qualcosa di grande, quando invece la forza paese è anche verificare le piccole cose da mettere a tema e che consentono poi di fare grandi cose. Lo spessore di un paese si valuta dalla capacità di generare cultura e l’università è il fiore occhiello per imprimere accelerazione a un movimento universitario che ha bisogno di strutture e supporto e che lavoro e funziona nelle piccole cose. Il fatto di essere carenti di strutture: con il decreto su B&b sarà possibile la conversione di strutture in alloggi. Dobbiamo riuscire a produrre progetti sostenibili, ma che diano un risvolto pratico ad un aspetto non procrastinabile: la politica deve iniziare a dare risposte concrete, servono fondi e investimenti e speriamo l’integrazione europea ci aiuti.
Giuseppe Maria Morganti, Libera: Le cose che stanno venendo fuori sono significative e si entra nel pratico per avere risultati. Io ho sempre partecipato ai lavori in Commissione Esteri e quando si è parlato di Europa, sono venuto a sapere che San Marino non avrà la possibilità di accedere ai Fondi strutturali europei, purtroppo anche per gli istituti culturali e per l’università per prima Se vogliamo fare un salto di qualità, dobbiamo ri-ragionare sulla vocina del bilancio che è il trasferimento per l’Ateneo, non si può più ragionare di 4 milioni di euro ma a cifre più significative e questi non sono soldi spesi male ma veri investimenti. Con l’accordo Ue, serve task force che metta a regime il recepimento di norme europee e serve arrivare a definire un progetto concreto e di altissima competenza, non vedo altre soluzioni. E penso al’interno del piano strategico dell’università possa essere uno dei punti centrali.
Sara Conti, Rf: Mi fa piacere sentire i colleghi unanimi sulla necessità di investire di più su università, ricerca e sviluppo, ma in questi anni abbiamo visto poca attenzione da parte del governo su questo settore. Basti guardare all’Esercizio di previsione finanziaria dei prossimi anni, avuto in Consiglio pochi mesi fa, nel capitolo destinato all’Università, invece di avere maggiori contributi dallo Stato, specialmente su sviluppo e innovazione, ci sono stati piuttosto dei tagli. E’ uno degli ambiti in cui si è persa un’occasione di sviluppo futuro e che potrebbe portare un introito maggiore e un ritorno anche economico. Il discorso dei fondi europei per me è tasto dolente, per San Marino dal negoziato non è stato possibile accedere ai fondi ed è un fattore molto negativo. Anche io sono d’accordo sulla creazione di una task force per il recepimento delle normative europee, perché non siamo pronti. E qui mi rifaccio anche al discorso sui fondi europei, perché se non dedichiamo un team solo a quello, non ci vengono addosso. Perché non è detto che l’accesso ai fondi non si possa avere indirettamente attraverso partnership.
Sandra Giardi, Gruppo misto: La questione delle strutture dell’università è un problema che riguarda tutte le strutture scolastiche di San Marino, su cui siamo rimasti un po’ fermi. Lo studentato aiuterebbe anche rispetto le difficoltà dei sammarinesi nel reperire un’abitazione. La questione alloggi non riguarda l’università, ma il governo, anche il governo che arriverà, dovrà guardare a una soluzione. Il problema alloggio, guardato da tutti i punti di vista, ha soluzioni diverse a seconda se viene da uno studente, da un professore, da chi viene qui a lavorare. E’ un problema più grande che non riguarda solo l’università, ma tutta la popolazione. Spiace per i fondi europei che nelle trattative dell’accordo non è stato possibile inserire. Sul discorso della parte sanitaria per la terza età e relativa formazione, sulla prevenzione delle malattie della terza età: sarebbe molto importante che San Marino possa diventare un campo di esperimento e studio.
Giovanni Maria Zonzini, Rete: Sul tema alloggi condivido la necessità di fare una riflessione, io studio a Bologna e la questione lì è molto seria ed è un problema che credo l’università possa affrontare solo parzialmente. La creazione di un 34 alloggi per gli studenti è un elemento positivo. Chiederei quale sarà il criterio dell’accesso agli studentati. In Italia buona parte vanno in base alla possibilità di pagare affitti più alti di quelli che si trovano fuori, si pagano anche 700-800 euro al mese e non è alla portata di tutti. Chiedo se si fisserà un prezzo di mercato o se si intenda adottare una politica basata sulla condizione economica familiare associata al merito. Secondo me, il problema non riguarda poi solo gli studenti ma richiederebbe una politica abitativa più ampia, perché non tutti gli iscritti possono accedere ad alloggi forniti dall’università.
Noi siamo favorevoli ad un aumento di fondi e anche alla creazione di capitoli di spesa per ricerca e innovazione, ma vorremmo però una quantificazione nell’ordine di grandezza, parliamo di centinaia di migliaia di euro, di milioni di euro? Per capire, anche in rapporto all’attuale stanziamento, serve un raddoppio? Per quanto attiene alla questione normativa, chiaro che servono docenti di ruolo, è u’esigenza urgente e ragionevole. Questa commissione non ha potere da sola di approvare leggi, tuttavia propongo di dare mandato al nostro presidente di sollecitare l’Udp, affinché questo provvedimento sia calendarizzato in maniera precisa per una sua ratifica. Chiedo se la commissione vuole agire tramite Odg o con un invito a verbale.
Pasquale Valentini, Pdcs, presidente: Sono tutte importanti le cose dette, ma tutto si inserisce nella capacità del nostro paese di decidere e programmare cosa vuole fare. E’ evidente che poi l’unico atteggiamento che si ha è quello di contenere, ma bisognerebbe pensare seriamente a cosa si vuole essere e costruire e decidere di conseguenza. E questo vale anche per l’università. Più che pensare a una facoltà di medicina, che è difficile per la nostra realtà da realizzare, ritengo sia interessante poter approfondire un tema, e si può diventare leader in quel settore e in quel campo, pur essendo piccoli.
Elena Tonnini, Rete: Alcune domande sulle problematiche. L’alloggio è un problema che riguarda non solo l’università, ma anche il settore sanitario, per le esigenze infermieri, tutto è legato anche al problema immobiliare di San Marino. Ci possono essere opportunità, e lo Stato deve valutare anche le cifre proposte dai proprietari che si assicuri siano cifre di mercato e non speculative. Si è parlato di tre pprogetti, quello superato della Quercia Antica quello interessante di Borgo, Siccome si parlava di proposte e vorrei sapere quali sono sul tavolo. Sulla richiesta di risorse: si evidenzia l’approccio miope che c’è in politica, in commissione tutti dicono ‘aumentiamo il personale’, poi puntualmente, sono gli stessi gruppi politici che gridano allo scandalo di aumento del personale. Forse l’approccio corretto sarebbe quello di definire le priorità. C’è priorità dell’Europa e di creare degli staff per l’allineamento normativo? Io non lo vedo uno scandalo il ragionamento di un aumento dei numeri. Il problema del profilo giuridico dei professori: se c’è questa urgenza, perché non si sono inseriti emendamenti nel decreto approvato da poco sull’università? Concordo con la soluzione proposta dal collega Zonzini, come Commissione, di cercare di ‘rimediare’, cercando lo strumento giusto perché ci si faccia portatori di questa urgenza nel prossimo Consiglio. Ultima cosa, sul fondo ricerca, va detto che ad oggi la delega ‘ricerca’ è divisa in molte Segreterie di Stato. E questo rappresenta un po’ un problema. Il Rettore ha fatto presente come un progetto che coinvolge Università, azienda, Iss, sia trasversale o quindi le Segreterie con deleghe collaborano, oppure la scelta è di identificare delega Ricerca a una Segreteria.
Marica Montemaggi, Libera: Una delle prime domande che ci hanno fatto gli organismi europei riguardava la ricerca e si sono stupiti della sua ‘magrezza’. Qui ci colleghiamo al problema del profilo del ruolo, sul decreto università c’era aspettativa da parte dei docenti. Il Segretario allora è pronto a portare in Aula il decreto con il profilo di ruolo dei docenti? Mi pare che da parte nostra ci sia piena disponibilità e se c’è condivisione le cose sono approvate in Consiglio.
Poi una delle prime cose che ci chiedono gli studenti internazionali che vogliono venire a San Marino, o i professori in visita, è dove possono alloggiare. Lo studentato è un obiettivo che va messo nelle priorità, se vogliamo sviluppare l’università, i progetti legati alla mobilità internazionale. Volevo capire, oltre ai costi, quali sono stati i limiti riscontrati in questi anni per avere uno studentato.

Rettore, replica finale: Vorrei che ci intendessimo su alcune cose. Primo punto, l’accordo di Associazione Ue per ora ci esclude dalla possibilità di accedere a Fondi europei, va bene. Mi permetto solo di dire che magari l’università, in qualche modo, poteva essere coinvolta, noi che pure facciamo i corsi per informare la gente sull’accordo, come università, però sull’accordo non siamo stati sentiti mai. Il sistema finanziamento Ue è prendere e dare: i Paesi forniscono una serie di fondi rilevanti, poi sta alla loro bravura se farli tornare di più o di meno, questo è un sistema che riguarda molti dei bandi a progetto. E devi mettere in conto un co-finanziamento di base e i ‘mesi-uomo’ di chi ci lavora. Io posso mettere solo i professori di ruolo che ho, se tra qualche mese avessi la possibilità di accedere a un fondo, dovrei dire con quale somma garantisco il co-finanziamento e quale unità di personale ci metto. Ci sono questioni su cui bisognare parlarsi e spiegare come funziona.
Tutti avete parlato del problema dello studentato, dei tre progetti, in realtà, uno è pronto, quello di Borgo, per cui si è quantificato l’affitto. L’altro progetto è di una multisocietà di Milano che si è detta disponibile ad acquisire un immobile per trasformarlo in studentato. E l’altro progetto è un albergo chiuso, ma finchè non vedo una proposta di prezzo non ci vedo chiaro. E’ evidente che l’alloggio per gli studenti non deve avere prezzi elevati, il prezzo di una stanza singola sarà di 350-400 euro con possibilità di uso cucina, non vogliamo chissà cosa. Non è possibile dire che abbiamo ‘zero’. Ci vuole per forza almeno uno studentato. Quanto a come si procederà nell’assegnazione, si procedere con le graduatorie come per le borse studio. A riguardo: San Marino interviene a sostenere chi è di San Marino e studia fuori. Giusto. Ma quelli di fuori che vengono qui a studiare? Perché non devono essere destinati a borse di studio? Il risultato è che le borse di studio ce le siamo inventate noi e sono aumentate. Iniziate a capire perché il budget è stretto? E quest’anno gli idonei saranno il doppio. Se gli studenti aumentano siamo tutti contenti, ma aumenta anche la necessità delle borse di studio.
Grazie per aver accolto la questione anziani: noi ci abbiamo lavorato e devo ringraziare Francesco Tamagnini perché lui ci ha creduto al progetto Alzheimer. Se ci crediamo, allora puntiamo su questo, ma ditemi voi quanto si può contribuire. Quantificare l’aumento di budget, Zonzini? Quantificheremo tenendoci bassi, se noi ne avevamo 3,8 mln di euro e ce li hanno tagliati, iniziare con un budget da 5 mln, per esempio, è una follia? Noi le priorità le abbiamo date, quanto alla ricerca certo è trasversale, ma anche in Italia è finanziata attraverso l’università e istituti di ricerca. Non ci può essere università senza ricerca e lo dice anche l’Europa. Non é un optional. Se vi adopererete per la ratifica del decreto sul personale di ruolo, significa che credete nell’università.
Pasquale Valentini, Pdcs, presidente: Non è frequente che la Commissione affronti così dettagliatamente i problemi, dell’università in questi termini è la prima volta che ne parliamo. Dietro le decisioni ci devono essere approfondimenti che non sempre riusciamo a fare. La ringraziamo Rettore e credo che la Commissione abbia potuto meglio capire cosa può essere l’università e quali sono le condizioni perché lo diventi. La saluto e noi proseguiamo i lavori.

Andrea Belluzzi, Sds Università, replica
Chiariamo sul tema decreto docenti: noi ci eravamo presi l’impegno di farlo entro marzo, possiamo provare ad accelerare i tempi se le forze sono disponibili a trattarlo nel prossimo Consiglio, se no, sappiamo che abbiamo l’impegno di emetterlo comunque, poi la ratifica ha la sua tecnicità rispetto l’andamento di legislatura, comunque nel mese di marzo era in progetto la sua emanazione.
Si è parlato del ruolo istituto giuridico, una delle traiettorie è quella di renderlo luogo di competenza di possibili interconnessione con altri atenei per affrontare l’europrogettazione, è un tema importante su cui investire in formazione, al di là dell’accesso ai fondi Ue. Due progetti già finanziati, fatti uno dall’università e uno dalla Segreteria turismo- hanno dimostrato che è possibile per San Marino attingere a fondi in partnership. Ma qui parliamo di formazione, del ruolo dell’università sull’europrogettazione.
Sullo studentato abbiamo innescato un gruppo di lavoro che sta valutando l’incrocio costi, investimenti, e cosa viene offerto e chiesto. C’è un’offerta di immobili a Borgo Maggiore che lo Stato deve prendere in locazione o acquisto per fare uno studentato, poi c’è una manifestazione di interesse di un privato che vuole sviluppare uno studentato, non sono proposte in concorrenza. Le due cose non sono in contrasto, ben vengano se ci fossero altre possibilità ancora di sviluppo di luoghi di accoglienza. C’è bisogno di più posti letto a prescindere. E la presenza di uno o più studentati non va a toccare chi è disponibile ad affittare i propri immobili a studenti.

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