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Report della Commissione Esteri del 4 marzo

Seduta pubblica

Pubblicato:04-03-2024 11:13
Ultimo aggiornamento:11-03-2024 11:52

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SAN MARINO – La commissione Affari Esteri, riunita oggi pomeriggio, fa i conti con l’eventuale avvicinarsi della fine anticipata della Legislatura, nel pianificare i prossimi appuntamenti internazionali e, soprattutto, l’iter di ratifica dell’accordo di Associazione Ue e gli adempimenti conseguenti.

Nel corso del comma comunicazioni infatti il tema dello scioglimento del Consiglio e la scadenza elettorale emerge da più interventi, così come torna in auge la polemica sulla serata organizzata da Alleanza Riformista fuori territorio. Dal dibattito, anche la sollecitazione da parte dei commissari di Libera perché nel prossimo Consiglio Grande e Generale, che verrà definito domani in Ufficio di Presidenza, sia inserito ai primi punti l’Ordine del giorno per chiedere il cessate il fuoco in Palestina. Infine, è lo stesso Segretario di Stato Luca Beccari, in replica, a proporre un accordo politico, in caso di chiusura anticipata della legislatura, “perché l’eventuale decreto di scioglimento possa prevedere che Commissione Esteri, Commissione Mista e Consiglio si riuniscano ogni volta sia necessario, per parlare del tema relativo all’accordo Ue”.

Concluso il comma Comunicazioni, i lavori proseguono sempre in tema di Accordo di associazione, con il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari, sulla proposta di linee guida per la sua implementazione “al fine della definizione di un documento programmatico da sottoporre ad approvazione consiliare e successivo dibattito”. Il dibattito riprende il discorso avviato nella precedente sessione. La Commissione discute la proposta del Segretario di arrivare nel prossimo Consiglio a presentare un Odg che riprenderà il documento programmatico presentato ai commissari, sintetizzandolo per punti. Non mancano le sollecitazione da parte dei commissari di opposizione per chiedere più chiarezza sullo stato dell’arte degli adempimenti tecnico- amministrativi necessari per arrivare a firma finale e alla ratifica dell’accordo. Il Segretario Beccari quindi risponde che la ratifica non sarà prima del secondo semestre 2024, “da settembre in avanti”, puntualizza.


La Commissione prosegue quindi l’esame dei comma successivi relativi a nomine diplomatiche, i lavori si interrompono poi al comma 9 e proseguiranno, come da convocazione, venerdì prossimo.

Di seguito un estratto del dibattito del pomeriggio.

Comma n.1. Comunicazioni

Luca Beccari Segretario di Stato Affari Esteri:

Segnalo che nell’ambito della Cerimonia del 1° aprile sarà ospite il presidente del Parlamento andorrano che abbiamo invitato a partecipare, a seguito poi della mia ultima visita ad Andorra. In quell’occasione chiedeva la possibilità di incontrare una delegazione della Commissione Affari Esteri. Tecnicamente dovrebbe avvenire non il 1° aprile, ma il 2 Aprile e il presidente sarà accompagnato dall’ambasciatore andorrano accreditato a San Marino. Arrivati a questa fase dobbiamo tenere in conto tutte le eventualità, e potrebbe essere anche un incontro informale con i membri della commissione, senza una seduta ufficiale, perché non sappiamo se saremo in eventuale ordinaria amministrazione. Il formato migliore può essere quello di una commissione informale, anche da tenersi a Palazzo Begni.

Con l’Emilia Romagna si sta valutando la modifica dell’Accordo di Cooperazione del 2013, allargato ad alcuni contenuti, come l’aggiornamento su materie già esistenti, che riguardano anche l’iniziativa adriatico-ionica, avremo infatti la possibilità di andare ad accedere a fondi europei attraverso sinergie con l’Emilia Romagna, in ambito delle sovvenzioni europee per politiche macroregionali. Inoltre saranno aggiornati dei passaggi sull’aeroporto di Rimini e la cooperazione in settori economici specifici. Stiamo lavorando ad un incontro di più alto livello per le prossime settimane, vedremo se saremo in grado di stringere intese in ambito dei contenuti e per avviare poi l’iter di ratifica.

Abbiamo partecipato alla riunione annuale dell’Anello delle sette comunità di sammarinesi residenti in Argentina, a Mendoza, insieme ai Capitani Reggenti. E’ stata l’occasione per incontrare la comunità argentina che ha espresso soddisfazione per l’accordo sulla previdenza, già approvato dalla Commissione e in attesa di ratifica in Consiglio. E’ stata puntualizzata poi la necessità di proseguire anche sull’Accordo per il riconoscimento dei titoli di studio e su questo ho avuto modo di parlarne con la nuova ministra degli Esteri che ho incontrato e che ha espresso la volontà di proseguire il percorso di collaborazione già tracciato dal suo predecessore, riconoscendo l’opportunità di una forma più sinergica di cooperazione amministrativa. Anche lei confermava l’opportunità di lavorare di più sul tema dell’istruzione e dello scambio di studenti universitari e della collaborazione in ambito turistico. Dalla Comunità sono emerse poi numerose segnalazioni sulla necessità di trovare forme di amministrazione di gestione delle pratiche consolari che con l’Argentina portano purtroppo alcuni problemi. Siamo al lavoro su questo.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: In Consiglio abbiano un Odg sulla Palestina in attesa di discussione, sui fatti gravissimi che stanno avvenendo nella Striscia di Gaza e sulla possibilità del nostro Stato di operare un’azione mediatrice, per quanto possibile, o comunque di lanciare un messaggio di pace. È una necessità che diventa sempre più impellente per la gravità dei fatti, solo pochi giorni fa persone che erano in fila per acquisire aiuti umanitari sono state colpite duramente, sono situazioni che non possono essere tollerate da un paese civile come San Marino. Determinate posizioni sono state prese anche da altri Stati occidentali, il parlamento italiano ha chiesto il cessate il fuoco. È giunto il momento che anche la Repubblica di San Marino faccia altrettanto. Noi abbiamo questo Odg, ma non vogliamo prenderci esclusive, sarebbe bello fosse un messaggio corale del Consiglio. Anche alla luce della difficoltà che c’è a livello politico, che non consente di giungere alla fine dei lavori dell’ordine del giorno, sollecito perché la Commissione si faccia da portavoce affinchè si prenda una posizione nella prossima sessione consiliare.

Gian Matteo Zeppa, Rete: Nella scorsa sessione avevo sollevato il comportamento disgustoso di Alleanza Riformista, credo che non valga nemmeno commentare il messaggio lanciato dal collega Mancini da Rtv. Ci sono modi e modi di incontrare i cittadini. Chiamare le persone a raccolta, in una località che non fa parte di San Marino è difficilmente commentabile. Non credo neanche più alla buona fede nel fare un certo tipo di serate, è infatti diventato un caso politico perché altri gruppi hanno porto interrogazioni. C’è un problema evidente di come sono stati reperiti i dati e come sono stati fatti gli inviti, ed è un modo che non mi appartiene. Come non mi appartengono le parole di Mancini. E credo questo debba essere un monito, visto che- come emerge dalle comunicazioni del Segretario Beccari, abbiamo saputo che ad aprile saremo in ordinaria amministrazione .

Ci siamo presi l’impegno di controllare rispetto le nuove residenze concesse, se ci sono ancora requisiti per mantenerle. A quanto pare non ci sarà tempo di procedere, ma ci sono casi meritori di diverse interrogazioni, ma anche altri casi che avvengono alla conoscenza dei commissari o del Consiglio dei XII, di persone che non hanno più i requisiti per cui era stata data la residenza e che si intestano immobili. Il fatto che il Consiglio dei XII non comunichi con la Commissione Esteri è un problema e lo stesso lo è il fatto che ci siano risposte parlamentari che confermano posizioni debitorie evidenti. Dalle parole del Segretario non ci sarà modo di controllarli per la fine della legislatura. Io chiedo al Segretario di portare, come Congresso, la revoca delle residenze, chiedo un po’ di coraggio, di guardare alla posizione debitoria di chi non ha più requisiti nemmeno per chiedere l’intestazione di un immobile. Capisco che la chiusura del negoziato sia la priorità, ma chiedo al Segretario un po’ di coraggio, non aspettiamo che, con l’elezione della Reggenza, si farà cadere il governo.

Nicola Renzi, Rf: Non vediamo l’ora di vedere l’accordo Ue nel suo testo finale. E ribadisco cosa c’è da fare. Solo la scorsa settimana, come tutti voi ho avuto modo di incontrare tante persone in questa fase pre-elettorale e tra coloro che ho incontrato, c’erano diverse manifestazioni di ostilità nei confronti dell’accordo di associazione. Credo di avere fatto del mio meglio per spiegarlo. Al di là delle serate tematiche, credo ci sia un lavoro da fare one-to-one tra i sammarinesi, per cui è necessario avere quanto prima il testo definitivo e alcuni testi elaborati per la ‘volgarizzazione’ e per raccordarci tutti quanti. Io ci sono a prescindere dagli accordi elettorali che ci saranno dopo, ci aspettano 10 anni in cui dovremo dare gambe all’accordo. Se poi si pensa di fare le alleanze tra chi è a favore o contrario all’accordo…auguri. Veniamo poi al tema sollevato da Zeppa: sono contento, cari membri di Alleanza riformista, che il brindisi sia venuto bene. C’è un tema però e speriamo che il Segretario agli Interni nei termini ci risponda alle domande fatte. E’ un dovere. Non posso accettare come risposta ‘confrontatevi anche voi con i nuovi cittadini sammarinesi’. Certo, attendiamo di avere le nuove liste elettorali e lo potremo fare. Ma almeno non prendeteci in giro.

Alessandro Bevitori, Libera: Sul decreto Righi, siamo rimasti sorpresi. Malgrado l’apertura alle attività economiche prevista dall’Accordo con l’Europa, adesso torniamo agli standard tradizionali, non ci sarà apertura ai residenti dei 27 paesi Ue . E c’è questo dietro front perché non è stato fatto quel passaggio della cittadinanza a un nuovo status europeo.

Purtroppo qui si parla tanto di Ue, ma quando si arriva all’atto pratico ‘fermi tutti’. Signori, non funziona così. Mi unisco anche io a parlare delll’affaire di Alleanza riformista, del brindisi ai nuovi cittadini sammarinesi, senza tante strumentalizzazioni. Non mi scandalizzo, ma magari queste cose facciamole in territorio, parliamo tanto di Smac, dei sammarinesi che consumano troppo fuori e poi gli aperitivi li organizziamo fuori confine. Seconda cosa, mi unisco anche io per chiedere come siete entranti in posseso di questi elenchi di nominativi. E’ una domanda che deve trovare risposta immediata.

Maria Luisa Berti, Ar-Npr: C’è già una interpellanza/interrogazione sull’evento di Ar, mi risulta domani ci sia un Ufficio di presidenza e in quella sede dovrà essere esaminata e per quella sede verranno le dovute risposte. Questo per mettere subito a tacere le varie strumentalizzazione fatte su questa vicenda. Ci sono state tante modalità di avvicinamento della cittadinanza in passato che non erano assolutamente rispettose del cittadino e consone al ruolo, ci sono stati tanti episodi di voto di scambio e se vogliamo proprio giocare allo sfascio, è possibile farlo, tutti contro tutti, purtroppo oggi Ar è il target di queste accuse. Ma verranno fornite tutte le risposte, mi sembra fuori luogo imputare un solo Segretario di Stato solo perché appartiene alla forza politica che ha organizzato questa cosa. Si evidenzia una volontà politica di attaccare le persone. Si vuole colpire quel Segretario di Stato e non mi pare un “bel fare” politica.

Sulla segnalazione di Zeppa, rispetto lo stato di verifica delle residenze che nel frattempo sono addivenute al consolidamento: l’ho già detto in altri intervento, siamo un po’ indietro e dobbiamo fare la verifica di pratiche giacenti perché c’è il rischio che vi siano soggetti cui deve essere revocata la residenza, perché non hanno più requisiti ma sono decorsi nel frattempo i 10 anni e restano le istanze del Consiglio dei XII. Lo dico a Zeppa e a tutti i membri, dovremo valutare di introdurre dei correttivi sulle analisi di queste pratiche: che si faccia una verifica sui soggetti residenti che inoltrano domanda, se hanno consolidato e i requisiti sussistono. Se fossimo in ambito del Consiglio dei XII sarebbe un ulteriore elemento di conoscenza e potremmo evitare di concedere l’autorizzazione di intestazione dei beni a chi non dovrebbe più essere residente.

Lorenzo Bugli, Pdcs: In alcuni interventi ho rilevato un po’ di euforia elettorale, è disonesto intellettualmente sostenere che non c’è informazione sull’accordo Ue, si sta lavorando in modo eccelso grazie anche alla parte civile- e qui ringrazio Sums ed Rtv- sull’ Accordo Ue stanno facendo un lavoro importante. L’ultimo incontro in Sala Sums ha avuto molta partecipazione, con tante domande. Invito a ricordare poi che sul sito Affari Esteri c’è una sezione dedicata e poi è stato fatto un ottimo lavoro di sintesi di Rtv sui passaggi importanti. Queste cose qui sono fondamentali.

Marica Montemaggi, Libera: Noi come Libera- ma credo non solo noi- sentiamo la necessità di prendere iniziative sulla situazione internazionale per la pace in Medio oriente. Domani ci sarà un Udp e suggeriamo di proporre di affrontare l’Odg sul tema e di metterlo ai primi punti di lavori consiliari, per lo meno prenderemmo iniziativa come Aula, anche prima dello scioglimento del Consiglio. Sull’Accordo Ue: dobbiamo cercare di renderlo più conoscibile possibile alla cittadinanza, ben vengano le serate, ma c’è tanta non conoscenza dei temi principali e ancora e molti cittadini sono confusi. La comunicazione capillare è quella più efficace e dovrebbe partire nel rafforzare quel lavoro della Commissione mista che era stato avviato.

Andrea Zafferani, Rf: La posizione di Unas sul decreto attività economiche sta portando il Segretario Righi a rivedere la posizione di apertura verso gli operatori esterni e sta rendendo difficile anche far capire ad altre categorie economiche cosa comportata l’accordo di Associazione. La traduzione della norma Ue nel decreto ha fatto scattare molta preoccupazione, secondo me non sbaglia Righi ad aspettare ancora un po’, prima dell’entrata in vigore dell’accordo, ma nella sostanza quella sarà la realtà a cui dovremo arrivare. E se arrivano quelle preoccupazioni lì, vedendo quella realtà nel nostro Paese, io un po’ mi preoccupo, perché siamo in una situazione di totale incomprensione sull’accordo. Non si vuole fare campagna elettorale, si chiede ulteriore chiarezza e comunicazione .

Sull’evento di Alleanza riformista, non so se la risposta all’interpellanza arriverà nei tempi, se era così facile bastava dirlo. Il tema è: è legale diffondere dati sensibili prima della campagna elettorale? E’ un tema che ha come parte in causa chi dovrebbe far rispettare le regole del gioco, il Segretario può poi smentirmi rispondendo a interpellanza. Politicamente mi sembra una iniziativa impropria.

Al Segretario Beccari: sui grandi temi di politica estera non disprezzerei di trovare il tempo per definire la posizione di San Marino e di farla valere nelle sedi opportune, in Consiglio siamo ingolfati, magari la commissione Esteri può essere la sede opportuna. Poi, sulla visita del capo del Parlamento di Andorra, niente da dire su come avverrà il confronto. Il tema è: ci potete dire quando ci saranno le elezioni? Continuiamo ad agire nell’incertezza.

Alessandro Rossi, Gruppo Misto: In Udp si decida sull’Odg che riguarda la situazione in Medio oriente e si prenda posizione. Non possiamo non farlo, come piccolo Paese che ha una tradizione di neutralità ed è sempre stato dalla parte di una risoluzione pacifica dei conflitti. Mi auguro si possa trovare unanimità e si trovi una posizione comune.

Sulla conclusione ordinata della fase di fine legislativa: servono proposte e serve provare a condividerle. Altrimenti si ripete, come nelle precedenti elezioni, che si arriva alla campagna elettorale senza programmi di azioni condivise tra i partiti che saranno poi la maggioranza.

Sul tema europeo, oggi abbiamo fatto l’incontro sulla normativa di protezione delle nuove società, emerge chiaramente la necessità di un coinvolgimento sulla prospettiva europea che ha vantaggi, ma anche normative stringenti e consente la libera impresa. Sul decreto più che un dietrofront, avrei preferito sospendere la normativa e vedere come le piccole realtà simili alla nostra hanno recepito queste peculiari norme dell’acquis communitario.

Mirco Dolcini, Dml: Sul decreto delle attività economiche, sono tra i primi assertori dell’emendamento su quell’aspetto che altro non era che un anticipo sui tempi, ma qualcuno ha obiettato che prima era necessario valutare la reciprocità degli aspetti e secondo me è giustissimo. Detto questo, si evidenzia obiettivamente che, mentre la politica considera recepiti ormai tanti principi, la cittadinanza ha bisogno di essere maggiormente informata, questa è la direzione intrapresa, ma il confronto va rafforzato. Noi di Motus assolutamente non siamo contrari all’accordo, ma siamo molto favorevoli al Referendum che aiuterebbe la popolazione ad esprimersi.

Nei giorni scorsi ho sentito dichiarazioni forti da parte del presidente della Commissione Europea che sta valutando l’aumento di armamenti per tutta l’Ue, così come il presidente della Repubblica Francese che ha valutato di mandare soldati Ue in Ucraina. E’ un lanciare la palla in avanti pericoloso e che va nella direzione sbagliata, sulla base della nostra storia dovremo mandare un messaggio chiaro sui negoziati piuttosto che su queste affermazioni. Abbiamo diritto di parola a dovremo farlo valere.

Paolo Rondelli, Rete: Nella precedente seduta il Segretario aveva fatto riferimento alla possibilità di audire il nostro ambasciatore a New York sul tema dei conflitti internazionali ma le dichiarazioni in apertura del Segretario lasciano presagire che siamo in fase di chiusura, anche per la Commissione esteri, e si rinvierà questa audizione che penso fosse invece estremamente importante. Credo sia importante infatti definire quanto prima una posizione politica, anche grazie ad input tecnici che possono arrivare dal Dipartimento Affari Esteri perché vi siano anche possibilità di applicazione. Credo il Consiglio debba prendere una posizione in tal senso, nel solco della neutralità e del messaggio di pace che San Marino sempre porta avanti.

Credo vada richiamato quanto è stato già sottolineato da alcuni colleghi, sulla questioni dell’aperitivo di ieri. Gli aperitivi forse non portano bene in questa legislatura… c’è un fatto poi fondamentale: al di là del giudizio politico e dell’attività che ogni partito può fare, c’è un giudizio morale e un giudizio legato alle norme, ed è basilare verificare se vi è stata infrazione oppure no. Deve essere verificato come mai siano stati acquisiti questi dati e perché non sono stati forniti ad altri gruppi, perché tutti possano giocare ad armi pari, non si può pensare vi sia stato un abuso.

Denise Bronzetti, Ar-Npr: Rispetto alle comunicazioni fatte sull’Accordo Ue, credo rispetto alle considerazioni della collega Montemaggi- che auspicava la continuazione dei lavori, ancorché in ordinaria amministrazione, della commissione mista, io nutro forti dubbi, perché questa commissione è formata anche dalla commissione Esteri. Saranno quindi necessari approfondimenti sull’operatività in ordinaria amministrazione.
Per quanto attiene alla verifica sulle residenze: perdonatemi colleghi, da parte dei commissari della commissione Affari esteri vi sono state richieste di verifiche continue, vi sono stati forniti elenchi, sono state fatte sedute apposite in cui la Commissione ha valutato i parametri su cui fondare i monitoraggi, parametri che abbiamo deciso insieme, e la comunicazione risale al 30 gennaio. Abbiamo aspettato che tutti i commissari valutassero i criteri discussi e, dopo una ventina di giorni, è partita la comunicazione al dirigente delle Attività economiche, a cui sono stati indicati i parametri della commissione. Ora siamo in attesa dei monitoraggi dell’ufficio. Capite che sono tanti i dati da mettere insieme, posso sollecitare il dirigente dell’Ufficio Attività economiche affinché produca i dati richiesti dalla Commissione. Quanto attiene ai consolidamenti delle residenze, su cui è alta l’attenzione, questi non sono automatici. La Commissione quindi farà le sue considerazione e auspico che, se e qualora arrivassero richieste di consolidamento in Commissione, si possano valutare sulla base delle indicazioni date dalla commissione stessa.

Sulla polemica rispetto all’iniziativa di Alleanza riformista tengo a precisare: condivido l’intervento edella collega Berti, effettivamente non attiene a questa commissione la valutazione che si vuole fare sull’elettore estero. Sulla risposta all’interrogazione, va da sé, che essendoci domani un Udp, le interpellanze e interrogazioni devono essere vagliate prima dall’ufficio di Segreteria, quindi, se per assurdo il Segretario agli Interni avesse avuto già la risposta pronta, avrebbe dovuto comunque attendere il vaglio dell’ufficio Segreteria. Rispetto all’utilizzo dei dati sensibili, vorrei non scendere in polemica, ma potrei fare tanti esempi rispetto come sono utilizzati dati sensibili in un recente passato anche di persone che stanno attraversando momenti di difficoltà. Di elementi siamo in grado di raccoglierne diversi anche noi.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri replica:
Sul tema dell’Odg sul conflitto in Palestina, direi che la strada migliore è quella tracciata dal commissario Montemaggi. L’Odg è in scaletta del Consiglio dalle precedenti sedute, se domani in Udp ponete la questione di metterlo ai primi punti, la cosa migliore sarebbe che nel mentre riusciamo a trovare una sintesi dai gruppi, perché sarebbe bello uscire con un Odg condiviso, visto che la finalità è comune: che non sia solo un vago auspicio di cessare al fuoco, ma sia una presa di posizione dell’intera aula. Per quanto riguarda il tema dell’audizione del presidente andorrano, io lo dico per me, possiamo benissimo organizzare l’incontro con la Commissione, come se niente fosse, ma mi sembra sciocco nasconderci dietro un dito, dato che l’argomento di tutti i giorni è ‘quando si va a votare’. E’ una valutazione che si fa nel rispetto di tante argomentazioni fatte, i partiti li stanno definendo, a me spetta dire che, se si dovesse sciogliere il parlamento, è corretto immaginarlo. E’ un incontro che mi sento di favorire per i commissari, se vi interessa.

Sull’Accordo di associazione e la rispettiva comunicazione, delle volte mi si dice che dovrei fare il porta a porta dei cittadini per spiegare loro tutto l’acquis comunitario, poi le serate pubbliche, poi la commissione mista….però poi ‘devi andare in mezzo alla gente’…anche in passato non si è mai avuto un livello di capillarità come quello attuale, non mi venite a dire che non si informa. Noi le serate pubbliche le facciamo, gli incontri li facciamo, gli speciali Rtv li facciamo, poi è chiaro che a volte è anche difficile informare chi non ha voglia di essere informato. Bisogna quanto meno che anche noi non ci mettiamo a fare confusione, poi ci sarà sempre una parte di cittadinanza che dirà di non essere informata, ma non ha fatto nulla per esserlo. Sul tema artigiani: siamo caduti su un equivoco di ordine pratico. Il Sds Righi ha voluto tenere conto di una prospettiva di evoluzione della nostra normativa con l’Ue, dall’altra con o decreto si è creata un’aspettativa abnorme perché apre alla reciprocità che al momento non c’è, e noi oggi non siamo tenuti ad applicare quella norma. Valeva la pena calare quella norma nel quadro delle regole generali di stabilimento. Forse la cosa migliore è differire la cosa al momento di entrata in vigore dell’accordo, se siamo tutti d’accordo, la cosa si può affrontare celermente.

Il testo dell’accordo di associazione in inglese, in versione non ufficiale, sarà disponibile entro marzo e poi lo potremo tradurre.

Sulle residenze: avevo chiesto al Presidente di convocare la Commissione una settimana dopo al Consiglio, c’è un problema legato al fatto che la sala è sempre occupata, ma se ci sono le condizioni fisseremmo date ipotetiche e la commissione continuiamo a farla fino allo scioglimento. Se anche questo dovesse avvenire, servirà poi un accordo politico, perché l’eventuale decreto di scioglimento deve prevedere la possibilità della Commissione Esteri, della Commissione Mista e del Consiglio di potersi riunire ogni volta sia necessario, per parlare del tema relativo all’accordo Ue.

Comma n.2. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sulla proposta di linee guida per l’implementazione dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea al fine della definizione di un documento programmatico da sottoporre ad approvazione consiliare e successivo dibattito.

Sds Luca Beccari: Vi ho già consegnato il documento che può essere la struttura da presentare anche in Consiglio. In base a come ci siamo lasciati, l’obiettivo oggi è quello di raccogliere da parte vostra delle proposte e di ricercare una sintesi, se c’è condivisione, sul testo, in modo che la Commissione faccia un proprio documento, di modo che si possa dotare poi un Ordine del giorno da trasmettere in Consiglio Grande e Generale. Tecnicamente potrebbe essere un Odg che approva i contenuti eventualmente con ulteriori precisazioni.

L’altra volta in Commissione c’erano state dichiarazioni generali, ma non una pronuncia definitiva dei gruppi sul testo. Se ci sono osservazioni che possono determinare un aggiustamento è bene dirle adesso. Stiamo parlando di linee programmatiche che preparano l’amministrazione a questo nuovo scenario: prendere in considerazione le modalità di recepimento, le sentenze della Corte di giustizia, ragionare sulle residenze e sulle strategie del sistema finanziario… credo siano tutte cose da definire in anticipo, ed è utile anche per l’amministrazione utilizzare questo anno di transizione per impostare questi tipi di lavoro. Vale la pena farlo, come vale la pena pensare come andare a modificare, dove serve, il nostro impianto legislativo sul recepimento- che può essere dinamico o semidinamico- delle regolamentazione europee.

Credo che sarà sempre più difficile ragionare della prospettiva-paese senza l’Ue che ci porti fuori dalle secche in cui ci troviamo. In questo momento bisogna avere la lucidità di trattare questo tema come un tema importante, dove la politica deve esercitare il suo ruolo di rappresentanza. Non significa abbandonare il discorso ‘referendum’, ma parlo di rappresentanza anche nella discussione dei contenuti. E’ difficile immaginare ogni sammarinese che si vada a prendere tutte le pagine dell’accordo, un po’ di sintesi la dobbiamo fare noi e, per farla, dobbiamo leggere quello che c’è nell’accordo, avendo ben chiaro in parallelo com’è San Marino e dove siamo. L’altra sera un ragazzo, per esempio, nel corso della serata pubblica, è intervenuto per dire che ‘90 residenze sono tante’, senza considerare che oggi ne diamo molte di più. Sono aspetti che denotano che non si focalizza la realtà in cui viviamo oggi.
Gian Matteo Zeppa, Rete: Purtroppo si contrappone alla informazione la disinformazione. Mi piacerebbe capire la parte residuale della cittadinanza che mette in discussione la possibilità di un vantaggio dell’Accordo Ue- che sicuramente ha pro e contro- perché lo contrasta per partito preso. Il Segretario mi è un po’ in mezzo al cuore quando fa le serate pubbliche e deve rispondere proprio a tutti. L’informazione va data, ci si può scocciare o sorridere di certe domande, anche quella sulle residenze, di cui ha parlato il Segretario. Ma a riguardo, i numeri sono chiari e al comma 11 della Commissione si parlerà del Report della Gendarmeria. C’è paura di essere invasi, ma non è così. Rimane lo zoccolo duro che non vuole capire, ma le serate informative devono nascere con questo spirito, quello di rispondere anche a domande che possono apparire banali, ma non si deve dare nulla per scontato.

A pagina 12 del documento programmatico si parla della procedura di ratifica presentando una scaletta. A che punto siamo di questa scaletta? Condivido con il Segretario, in caso di legislatura conclusa, che vi sia un mandato per consentire di riunire commissioni e Consiglio per discutere sull’accordo Ue.

Manuel Ciavatta, Pdcs: Sulla richiesta del Segretario, rispetto alla condivisione del documento consegnato, ritengo sia testo molto utile per capire punto per punto gli allegati e i loro effetti, argomento per argomento, e sarebbe utile poterlo vedere e discutere in Consiglio già dalla prossima volta. E sarebbe utile anche per la cittadinanza. Utile poi il discorso dell’Ordine del giorno, da approvare nel prossimo Consiglio, e che preveda, in vista dello scioglimento del parlamento, la possibilità di riunirsi successivamente. Condivido sarebbe molto utile effettuare la verifica di conformità della nostra struttura giuridica rispetto quella dell’Unione.

Daniela Giannoni, Rete: Rispetto a dove siamo arrivati, mi sembra che siamo arrivati al punto 4, dato che mi sembra ormai una decisione ufficializzata lo scioglimento del consiglio prima della scadenza elettorale, anche per non far combaciare le nostre elezioni con quelle europee e avere così due stop successivi. E’ un iter non proprio velocissimo e i prossimi step non prevedono nulla di dispositivo. Qualora ci sia uno scioglimento delle fila, comunque si andrà avanti con l’attività di informazione, il periodo dell’ordinaria amministrazione si può dedicare allo studio e all’approfondimento del testo dell’accordo anche per la cittadinanza. Finalmente abbiamo una idea di quali step saranno da affrontare e chiedo se c’è anche una idea temporale, al di là dello stop dovuto alle elezioni e alla formazione del nuovo Consiglio. C’è una idea di tempo per la ratifica?

Gerardo Giovagnoli, Npr-Psd: Avevo fatto una raccomandazione da tempo. Non ci sono solo le istituzioni- il Consiglio e il Governo- a dover giocare una parte importante per l’informazione della cittadinanza sull’accordo. Per esempio, diversi partiti non fanno nulla per spiegare cose che ora sembrano scontate. Invito ognuno di noi, di ogni partito, e dell’organizzazione dello Stato a organizzarsi per fare opera di informazione. Chiaro, non abbiamo ancora il testo definitivo che avrà comunque una utilità relativa, è molto più utile è capire quali saranno gli elementi rilevanti.

Alessandro Bevitori, Libera: Non è che si faccia qualcosa di sbagliato a livello informativo, bene le serate e la loro organizzazione, ma diciamo che bisogna fare altro. Per esempio, nella Commissione mista c’era anche una rappresentanza degli artigiani. Poi giustamente il Segretario dice che si fa fatica informare chi non vuole essere informato, ma dobbiamo cercare di fare di più, anche come forze politiche. Nell’ultima seduta consiliare, solo dopo l’alzata di scudi degli artigiani, qualcuno ha compreso gli effetti della libera attività economica. Di lì il dietro front, ed è quello che non deve accadere. Ci saranno infatti dossier ancora più importanti.

Nicola Renzi, Rf: Se non vogliamo perdere tempo, sono dell’idea che dovremmo cercare di definire una sorta di tabella di marcia. Vogliamo uscire oggi o venerdì dalla Commissione esteri con un piano di azione che sia una tabella di marcia che dimostri quali cose San Marino vuole fare? Forse un Referendum oggi è pleonastico, perché mi aspetto chiarezza dai programmi elettorali, che faranno capire il posizionamento di ciascuna forza politica. Ma non posso essere solo io ad avere una proposta da realizzare. Chiedo a maggioranza e governo: l’obiettivo che ci diamo è uscire con un documento che segni il percorso che abbiamo davanti da adesso fino ed oltre le elezioni? Noi non ci sottraiamo. L’altra volta ho indicato cosa è importante inserire nel documento: governance non solo in capo a Dgfp o alla Direzione affari europei, serve un coordinamento e stabilire la cabina di regia. Se vogliamo realizzare le cose, dobbiamo stendere un documento con gli obiettivi. Iniziamo a scrivere nero su bianco le indicazioni.

È difficile stare invece su questa indeterminatezza della fine legislatura. Sappiamo quanto è difficile avere risposte e date certe dall’Ue, però qui c’è una maggioranza e c’è un governo in carica, non è possibile continuare con la riffa delle elezioni. Non è serio.

Alessandro Rossi, Gruppo misto: Anche per me il punto è predisporre un testo più preciso, quanto ci è stato consegnato è un vademecum su come si recepiscono le cose, come si procedere etc..e si dovrebbe andare più nel dettaglio. Il documento non ci dice qual è la fase zero, cosa succede dalla ratifica dell’accordo? Il documento è chiaro sull’iter di recepimento ma di concreto ha molto poco.

Sulla capacità di comunicare ai nostri cittadini, si evidenzia anche da come è stato portato avanti del decreto Righi che un po’ di confusione c’è.

Marica Montemaggi, Libera: Siamo tutti in scadenza ma ci sono questioni che devono andare avanti. Sulle modalità di recepimento, i punti strategici su cui vogliamo puntare i riflettori: come proposto dai colleghi sul settore bancario dobbiamo dare dei limiti che in parte sono già tracciato nelle scadenze del documento. Quindi arrivare far partire e dare impulso a una formazione continua a scalare con dirigenti, responsabili.. ma che riguardi tutta la Pa. Come politica dobbiamo dare la nostra impostazione e passare il testimone a chi verrà dopo, sul tema accordo di associazione c’è condivisione e ci sarà modo di dire ‘da qui si riparte’. Anche secondo me il decreto di scioglimento deve prevedere la possibilità di non fermare il lavoro sull’accordo e dare possibilità all’Aula di riunirsi in caso di novità sostanziali. Questo documento può essere rinviato anche semplificato a cittadinanza. Sul documento programmatico, piuttosto che un ordine del giorno, sarà l’Aula ad esprimersi e su questo bisogna lavorarci per tempo. Ma questo testo è una buona base di partenza.

Lorenzo Bugli, Pdcs: Condivido che in questa fase dobbiamo entrare più nel concreto, non limitandoci a un Ordine del giorno. Nelle pagine di questo documento sono ben spiegati i passaggi da fare ed è fondamentale per impostare un passaggio fondamentale di cambiamento dei processi, nel rivedere anche aspetti discrezionali che la politica ha tenuto. L’Europa chiederà una grande prova di maturità alla politica nel rivedere alcune commissioni e alcuni passaggi, è giusto che si inizi a ragionare anche su questi temi.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: Abbiamo un ottimo documento che chiarisce tanti dubbi che i cittadini potrebbero avere e sarebbe utile comunicarlo. Sui passi in avanti: la fase negoziale deve assumere una strategia diversa, bisogna cercare di capire come le parti non comprese nell’accordo possano trovare definizioni nei prossimi anni. Le cose da fare sono tantissime, si deve rivoluzionare il paese, ma per fare questi passaggi occorre molta preparazione, E se non prepariamo una task force rischiamo di rimanere al palo. Chi può avere opportunità rischia così di avere difficoltà. Ne abbiamo parlato anche in Commissione I con Rettore.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri, replica

Dove siamo rispetto la scaletta che abbiamo riassunto a pagina 12 del documento? Siamo al punto 2/3, alla definizione del testo pilota che deve avere sua revisione definitiva da parte dell’ufficio traduzioni. La parte più corposa è la traduzione in tutte le lingue e la predisposizione di tutta la documentazione a corredo dell’accordo che viene trasmessa al Consiglio Ue.
Per quanto riguarda il tema della tempistica, io spero nel Consiglio della settimana prossima di potervi dare qualche informazione in più sull’iter di firma e ratifica, posso già dirvi che la ratifica non sarà prima del secondo semestre 2024, dobbiamo orientarci sulla ratifica che avverrà da settembre in avanti. Per quanto ci riguarda, i documenti sono già pubblicabili. Sono due, uno avuto in Consigliò, però aggiornato, ed è già pubblicabile e sarà presto sul sito della Segreteria. E questo invece, che è ad uso della Commissione, che è già il telaio di un documento che adotta il Consiglio. Sono due documenti diversi, nel secondo ci sono valutazioni più organizzative per affrontare il discorso dell’implementazione. Non è che oggi potremo fare un documento che preveda tutta l’implementazione come avverrà, dovremo invece ragionare con una sorta di documento che si aggiorna a seconda delle scelte strategiche di implementazione. Ad oggi non possiamo definire e pianificare tutto il lavoro ma dovremo farlo di volta in volta, pianificando dei check di percorso.

Certo non è un programma completo, è un primo periodo ma se già con avremo delle direttive per portare avanti g4-5 provvedimenti di base, aiuterà nel portare avanti l’accordo. Già darci prospettive di lungo termine sul sistema finanziario rappresenta una scelta strategica forti. Sì, ci vorrà una cabina di regia perla messa a terra di progettualità, dovremo mantenere una sede di confronto come la Commissione mista, anche nel proseguo, non so se abbia senso portare avanti il tema di deleghe speciali, credo sia difficile distinguere dove finisce e inizia l’aspetto negoziale rispetto all’implementazione. E non sarebbe male prevedere una commissione consiliare ad hoc, per non ingessare i lavori della Commissioni Esteri. Una commissione che tratti argomenti trasversali potrebbe essere una cabina di regia.

Rielaboriamo il documento per il Consiglio e mettiamolo sotto forma di punti da fare, lasciamo in allegato questo. L’obiettivo sarebbe di arrivare in Aula con l’approvazione di un Odg che fa suo il documento per punti, in cui metteremo anche passaggi più di natura politica, legati per esempio agli aspetti della Commissione mista o comunque ad aspetti organizzativi dei lavori. Cerchiamo di condividerlo prima dell’inizio dell’eventuale comma. In questi termini riusciamo ad arrivare così alla definizione delle famose linee programmatiche. Poi il Consiglio può anche prenderne atto semplicemente oppure può esprimersi, dando un impulso utile alla prossima legislatura. Questo ci aiuta a non perdere tempo poi nella transizione dovuta alla scadenza elettorale. Poi per la fine dell’anno probabilmente riusciremo ad avere un piano di implementazione più puntuale, ma sarà frutto di valutazioni di ordine organizzativo che si potranno fare solo strada facendo.

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