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Cosa succede a Erbil? Parla il comandante dei militari italiani in missione in Iraq

I militari italiani ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, sono all'opera per stabilizzare il paese contro le spinte dello Stato Islamico: ce ne parla il comandante Francesco Serafini, alla guida di una missione che in passato è stata in mano anche a Vannacci

Pubblicato:28-04-2024 13:11
Ultimo aggiornamento:28-04-2024 13:12
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Erbil
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ERBIL (Iraq) – Nei prossimi mesi saranno avviati in una base curda corsi addestrativi dei militari italiani a favore dei Peashmerga (le forze armate curde) nella città di Souleymania, ma “la postura del nostro contingente non è cambiata” ovvero la massima allerta e prontezza qui c’è da tempo. Lo ha annunciato il Colonnello Francesco Serafini, comandante della missione Prima Parthica nell’incontro con i giornalisti italiani che sono arrivati ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, per raccontare la missione e questa regione dell’Iraq in un Medio Oriente che è sotto gli occhi del mondo per la guerra a Gaza e che sui cieli iracheni si è fatta sentire.
Le autorità a Baghdad cercano di evitare l’ingerenza di Paesi come Iran e Turchia e di assicurare una piena stabilità, arginando spinte islamiste, rischi terroristici, e un passato di guerra che oggi nei suoi cieli rivive: basti pensare ai 300 tra missili e droni lanciati dall’ Iran contro Israele il 14 aprile scorso che qui hanno fatto scattare sirene e allarmi e messa in sicurezza nei bunker dei nostri militari.

È l’addestramento la finalità della missione italiana Prima Parthica (dal nome della legione romana) insieme al sostegno alla coalizione internazionale che qui in Iraq opera per la stabililizzazione del Paese contro le spinte dello Stato Islamico e che resisterà (come già annunciato dal governo iracheno con la nascita di un comitato) nonostante alcuni tentativi di estromissione di quella parte politica più vicina all’Iran che ha ancora forti ingerenze nella vita del Paese.
La missione ha formato nel 2023 a Erbil 1970 militari e finora nel 2024 424; a Baghdad invece nel 2023 3018 e dall’inizio dell’anno 989.


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