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Bufera su Vannacci, rabbia associazioni: “Sfidiamo il generale a competere con i nostri figli disabili”

Durissima replica di Marco Espa, presidente dell'Associazione bambini cerebrolesi, alle posizioni di Vannacci sui bambini disabili: "La sua vita è stata comoda, ma vuole ghettizzare le persone con disabilità. Complimenti a chi lo ha candidato"

Pubblicato:27-04-2024 17:53
Ultimo aggiornamento:28-04-2024 12:03

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BOLOGNA – Continua il clamore per le ultime affermazioni sui disabili fatte dal generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle prossime elezioni europee. Il generale (sospeso per 11 mesi dall’esercito nel febbraio scorso in seguito alla pubblicazione del libro considerato foriero di danno di immagine per le forze armate) in un’intervista a La Stampa ha raccontato le sue idee politiche alla luce della candidatura e, tra le altre cose gravi (Mussolini definito “uno statista”), ha proposto di creare classi separate per i disabili nelle scuole. Su Facebook, nel pomeriggio, arriva la durissima presa di posizione di Marco Espa, presidente nazionale di ‘Abc’, l’Associazione Bambini Cerebrolesi. Espa, in un posto intitolato “Ora e sempre resistenza“, accusa Vannacci di “ghettizzazione delle persone con disabilità” e gli ricorda quanti, pur nella disabilità, hanno frequentato la scuola pubblica “inclusiva”. A sfottò, infine, gli dice pure che l’accademia militare, in confronto alla vita di padri e madri di bambini disabili, “deve essere stata una passeggiata”.

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“SFIDIAMO IL GENERALE A COMPETERE CON I NOSTRI FIGLI DISABILI”

Qui il post integrale di Espa, che nel 2014 ha perso la figlia Chiara affetta da una grave menomazione cerebrale dalla nascita: “Eccolo qua il povero generale! Cerca di attrarre tutti coloro che dicono – di nascosto – ‘eh, però dai ha ragione‘. Lo sfidiamo a competere con i nostri figli gravemente disabili, che frequentano e hanno frequentato la scuola pubblica, con quelli considerati “disabili mentali” che si sono laureati anche a pieni voti, o con il nostro mentore Claudio Imprudente, laurea honoris causa all’Università di Bologna o con migliaia di altri che pur tra mille difficoltà, sono orgogliosamente dentro un percorso inclusivo pubblico, fuori da ogni separazione e ghettizzazione, come piacerebbe al generale, la cui vita a quanto pare è stata comoda, accomodante e per nulla selettiva, come lui propugna per giustificare la ghettizzazione delle persone con disabilità. Poverino generale: la nostra vita di tutti i giorni, di persone con disabilità, di madri e padri è talmente selettiva che la sua accademia militare dev’essere stata una passeggiata allegra e spensierata, si capisce dalla qualità di quello che dice. Ps: complimenti a chi lo ha candidato“.


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