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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 11 settembre – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi

Pubblicato:11-09-2023 19:43
Ultimo aggiornamento:18-09-2023 09:44

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SAN MARINO – Nel pomeriggio prosegue e si conclude il dibattito in comma Comunicazioni, con gli appelli bipartisan alla responsabilità per superare l’impasse sull’Assestamento di Bilancio. Dopo le risposte alle interpellanze, prima di procedere, come da ordine del giorno, alla ripresa- per la terza sessione consiliare di fila- dell’esame in seconda lettura della Variazione al Bilancio 2023, i lavori pomeridiani sono sospesi un’ora in anticipo. Si cerca così di dare la possibilità a governo-maggioranza e opposizione di giungere a una mediazione rispetto al nodo delle residenze fiscali non domiciliate, prima della ripresa dei lavori in seduta notturna.

Di seguito un estratto della parte finale del dibattito in comma comunicazioni.

Comma 1. Comunicazioni
Giovanni Zonzini, Rete
Il parallelismo del provvedimento italiano con il Des di San Marino, fatto dal Sds Lonfernini, fa un po’ sorridere, perché l’Italia è un Paese di 333 mila chilometri quadrati, e San Mario di 63 chilometri quadrati. A San Marino non ha senso parlare di località del Paese ‘economicamente depresse’: nella misura in cui a Serravalle abbiamo il Centro commerciale Azzurro ‘non molto vivace’ in questi anni, ma ci sono anche tante altre attività floride. Non ha senso dire che il Des serve a San Marino per rivitalizzare le zone depresse non è la nostra geografia urbana-politico-commerciale. Il Des, come proposto, era un’agevolazione fiscale che non era particolarmente conveniente rispetto agli incentivi che già esistono a San Marino. La vera caratteristica era che chi gestiva Des aveva l’esclusiva poi del business delle residenze fiscali non domiciliate che poi sono state inserite nell’assestamento quando il Des è stato accantonato. La legislazione fiscale del nostro Paese ha già una buona quantità di incentivi per chi investe, pertanto il parallelismo con quanto fa il governo italiano non ha senso, parliamo di realtà e finalità differenti.
Sul rivitalizzare le zone del paese, vorrei fare un discorso più ‘terra a terra’: il centro storico di Serravalle, tipicamente congestionato dal traffico, soffre da tempo del problema parcheggi in piazza. Oltre ai negozi, ci sono due scuole e il Cfp. Tra studenti, genitori, pullman e docenti, il centro è sempre congestionato. La giunta sta ragionando di inserire un senso unico per ottenere posti auto aggiuntivi, la cosa andrebbe ragionata meglio. La sede di Banca Cis ha dei parcheggi sia a livello strada, sia nei sotterranei. Nonostante sia stato acquistato dallo Stato, il parcheggio è sotto-utilizzato e quei posti auto che servono al centro storico di Serravalle sono dunque già nelle disponibilità dello Stato. Pertanto propongo al governo semplicemente di alzare la sbarra, operazione a costo zero, per ricavare 10-20 posti auto, numero non irrilevante a Serravalle.
Matteo Rossi, Npr
Il recente comunicato stampa dell’opposizione mi ha portato a una serie di riflessioni sul contesto politico attuale. Mi permetto di fare un salto nel tempo al 26 novembre 2017, quando l’allora opposizione- mi riferisco a Pdcs, Rete e Psd e Ps- una domenica si è ritrovata per affrontare un grave problema che stava emergendo dal Consiglio giudiziario plenario e su tutte le dinamiche del paese che si stavano affacciando da inizio legislatura. A quei tempi l’allora opposizione, in un comunicato congiunto, usò una frase temeraria, definendo la situazione un ‘colpo di stato’. Le cose poi si sono evolute e su quella battaglia si crearono coesioni che i ‘politologi’ non si sarebbero mai aspettate tra Rete, i partiti dell’area socialista e il Pdcs. Si fece battaglia che portò alla formazione del governo successivo che si è impegnato fortemente sul fronte della giustizia, facendo riforme e portando a San Marino un dirigente di livello importante, per far sì che tutto quello che è emerso nella passata legislatura fosse reso alla Giustizia. E oggi siamo alla vigilia dei processi del secolo del Paese, nei cofronti di quella cricca che ha causato alle casse dello Stato enormi perdite e perdite alla credibilità dello Stato. Per cui la ragione di Stato in questo caso ha fatto sì che la ragion politica andasse in secondo piano e partiti apparentemente – e forse non solo apparentemente- incompatibili si unirono. Poi superata la questione della giustizia, Rete è tornata all’opposizione, tutto legittimo. Nel comunicato stampa dell’opposizione non ci vedo una ragione di Stato, ma solo una ragione politica, data dal fatto che le opposizioni si sono rinvigorite dall’inserimento di Rete. Ma sono unite solo apparentemente perché dietro non c’è una ragione di Stato, ma solo politica, c’è la stata battaglia delle residenze non domiciliate che ha fatto sì che Rete uscisse dal governo, e su cui poi si sono inseriti i sindacati, per dar seguito a una delle loro mission politiche, ovvero mettere in difficoltà il governo e possibilmente farlo cadere e trovare un posizionamento politico per far sì che nella prossima legislatura ci si possa trovare in una compagine di governo. Diversamente, la ragione di Stato e il vero fatto politico di rilievo- non solo di questa legislatura, ma della storia di San Marino, è il raggiungimento dell’accordo di associazione Ue. E’ questa la vera ragion di Stato che tiene unito i partiti della compagine di maggiorana e su questa ragion di Stato rimarremo coesi e uniti. Chiaramente il tentativo che in queste ore stanno mettendo insieme maggioranza e governo per cercare di trovare nell’opposizione un punto di incontro per alleggerire e dare un’accelerata ai lavori in questo Consiglio vale la pena menzionarlo. E’ vero che nella fase iniziale si poteva gestire tutto in maniera più oculata, se non si è fatto, evidentemente non c’erano le condizioni. Trovare una sintesi tra tutti i partiti sarà cosa molto ardua, è per questo che come maggioranza il tentativo lo continuiamo a fare, mettendo in conto di passare gran tempo in Consiglio in questa sessione, notti comprese. Il mio appello è di ragionare più in ottica di ragion di Stato che in ottica di ragione politica.


Marica Montemaggi, Libera
Libera ha guidato l’opera di contrasto del Des e poi le altre forze politiche hanno dovuto ragionare e si è avuto anche il contribuito di Rete che è uscita dalla maggioranza. Non c’è mai stato un intervento chiarificatore da parte del governo sulla San Marino che vorremmo e sui progetti di sviluppo, ormai siamo agli sgoccioli della legislatura e non abbiamo nessun tipo di progetto avviato. Vorrei capire Segretario, quali sono le idee in campo. Vedo che si sono fatti molti incontri con l’Arabia saudita, vorrei sapere se ci sono progetti di collaborazione. Ho grandi perplessità verso un Paese che non ha il rispetto dei diritti umani. Piuttosto, vogliamo puntare su 2-3 progetti e chiederci perché non abbiamo la spinta dei giovani di fare impresa, mentre ormai cercano di aderire a tutti i concorsi della Pa? Abbiamo un sistema che non aiuta le start up e le imprese innovative. Lasciamo stare tutti i progetti enormi ed utopistici, c’è tutto un substrato economico- imprenditoriale da valorizzare e rilanciare.
Fabio Righi, Sds Industria
L’intervento che mi ha preceduto ha dato spunti per intervenire, rispetto al non avere una chiara visione di sviluppo economico. Lo abbiamo spiegato più volte ai microfoni. L’economia di San Marino non può più essere quella delle leve economiche del passato e non abbiamo solo la necessità di immaginarci strumenti nuovi, ma anche una ricollocazione nuova in un contesto internazionale. In questo stiamo cercando da anni di presentare una San Marino nuova oltre confine, favorevole all’innovazione. Abbiano cercato di sviluppare nuovi settori, e la space economy è uno di questi settori, ma cosa significa? Vi invito a conoscerla, rappresenta l’economia del futuro e che comprende, al di là del prodotto finale e delle applicazioni sul settore spaziale e aerospaziale, anche componenti, software, industria di precisione..tutto ciò che possiamo garantire nel nostro interno e che trova collocazione nelle piccole-medie imprese, che possono lavorare in termini di idee e presentare la nostra Repubblica come un laboratorio di sviluppo tecnologico. Il limite di oggi è avere una capacità normativa veloce, perché quello sviluppo sia fatto nella certezza del diritto. E’ la strada per cogliere le sfide di cui Montemaggi ha parlato, ma per farlo dobbiamo colmare il gap che abbiamo. Senza substrato del lavoro dell’economia del domani, senza digitalizzazione, non possiamo ‘candidarci’ a tale processo. La riforma dell’Ufficio delle Attività economiche e di controllo va in questa direzione, ma anche nel dare risposte alle nostre piccole e medie imprese. Sono anni che sosteniamo come i colossi nel nostro Paese siano una opportunità, invece si dice ‘no’ ad Amazon, Alpitour….invece averle è un’opportunità proprio per le nostre piccole-medie imprese.
Miriam Farinelli, Rf
Servono chiarimenti sul ruolo dei professionisti non medici, oggi è necessaria una loro riconsiderazione, alla luce dei titoli di studio e dell’autonomia in cui si muove. Negli ultimi decenni tutte le professioni sono cambiate e non fanno eccezione quelle sanitarie che stanno al passo con i cambiamenti tecnologici e coniugano il sostegno umano, tutto il personale tecnico lo sa bene. Sulla carenza dei medici: anche questa mattina leggiamo le dichiarazioni dei sindacati. Nel 2013 l’allora Alleanza popolare fece notare all’allora governo che ci sarebbe stata una problematicità importante sulla fuoriuscita di personale medico, e qualcuno affermò invece che il turn over dei medici era solo fisiologico. Rapportati i dati di allora su un piccolo centro sanitario come il nostro, si aveva già un campanello di allarme che non è stato preso in considerazione. Nel 2018 si è avuta la legge sulla dirigenza e si è preso in considerazione solo il lato economico e non sono state fatte scelte coraggiose sulle pensioni, sul riconoscimento delle carriere e dei contributi al di fuori del territorio sammarinese, sulla libera professione. Oggi non abbiamo niente in mano, non abbiamo fatto scelte coraggiose e assistiamo di nuovo alla fuoriuscita di medici e infermieri. Non pensiamo all’Arabia saudita, pensiamo a quello che c’è nei nostri confini.
Iro Belluzzi, Libera
Io ammiro il Sds Righi per per l’entusiasmo con cui si rivolge all’Aula, la sua giovane età porta a un approccio diverso alle questioni e sembra che si affrontino temi mai pensati. E chi non ha mai pensato che San Marino possa sviluppare imprese ad alto valore aggiunto? San Marino può giocare la carta della bassa fiscalità per questi settori, non è certo una novità.
Quello che stiamo facendo in questa fase non è ostruzionismo semplice, ma una risposta all’interpretazione non corretta della legge elettorale, non sono chiare al 100% la correttezza e la legalità della maggioranza, che ancora tiene in mano il Consiglio. Non ci possono essere le ombre, vogliamo trovare come forze di opposizione le condizioni in Consiglio Grande e Generale perché il Paese esca da queste secche e riesca a governare i processi e i momenti più difficili che dovremo governare- penso alla partita Ue al sistema bancario- in maniera responsabile e condivisa.
Emanuele Santi, Rete
Rilevo la notizia di qualche giorno fa che confermava da ottobre l’inizio del processo dei processi, che vede alla sbarra il gruppo criminale che ha imperversato nel triennio 2017-2019. Non possiamo entrare nel dettaglio del processo, ma il fatto che nel paese si arrivi ad esso è un passo in avanti, rispetto quanto avvenuto in passato, quando quasi mille processi sono stati archiviati in prescrizione e questo non può più accadere. E buona parte del merito va alla tenacia del governo, quando c’eravamo anche noi, nel fare opposizione alle archiviazioni del 2020, che hanno portato alla riapertura del caso e si sono aperti diversi filoni. L’archiviazione era uno schiaffo ai cittadini.
Siamo qui al terzo Consiglio dove di fatto c’è ancora il muro contro muro dovuto all’Assestamento e ai due articolo, 10-11, sulle residenze fiscali non domiciliate, già approvate con ‘voto di fiducia’ voluto dal Governo alla maggioranza per garantire òa propria presenza anche nella prossima legislatura. Siamo in fase di campagna pre-elettorale e la prossima legislatura pensiamo invece che dovrà basarsi sulla chiarezza. Anche noi cercheremo di capire con quali forze politiche abbiamo più affinità, su come risolvere o problemi del paese e sul pragmatismo baseremo la scelta.<
Grazia Zafferani, Gruppo misto
Il Sd Lonfernini ci ha portato l’esempio del Des approvato in Italia, ma la proposta dei due articoli è sulle residenze non domiciliate e non centrano nulla con il progetto italiano. Consiglierei al congresso di Stato e al Segretario di approfondire quello che sta accadendo piuttosto nel Consiglio d’Europa e la grande preoccupazione sulla crisi economica, sull’inflazione, sul caro vita, è una preoccupazione che non preoccupa solo la Repubblica di San Marino, ma tutto il contesto europeo. Mi concentrerei più sul trovare soluzioni concrete per tenere in piedi la nostra Repubblica.
Sull’evento ‘Sarà perché di amo’ organizzato dalla Segreteria al Turismo: non possiamo sottovalutare la partecipazione, anche a livello di sponsor che hanno contribuito ad un evento di spirito solidale. Abbiamo parlato di malattie oncologiche pediatriche e l’iniziativa ha dimostrato ancora una volta quanto questa comunità ha bisogno di stringersi ed essere solidale, ma non posso non fare un riferimento, dopo aver ascoltato il dibattito di questo evento, le testimonianze su quanto ancora la ricerca scientifica deve fare e quanto soprattutto la politica ancora può fare per dare gli strumenti utili alla ricerca.
Sulle ultime notizie apparse anche su San Marino Rtv: un virologo sta cerando di mettere in allerta sulla necessità di attivare precauzioni per il covid all’apertura delle scuole. Mi auguro, visto che si sta andando verso l’inverno e arriveranno le influenze nelle nostre case, che non si re-instauri il clima di scontro che c’è stato negli ultimi anni, lo chiedo al Consiglio, alle istituzioni e alla comunicazione affinché si mantenga il livello più collaborativo possibile.
Daniela Giannoni, Rete
Siamo al terzo Consiglio sull’assestamento e mi auguro si arrivi a una mediazione e che la maggiorana capisca perché l’opposizione si è compattata contro il metodo con cui ci siamo ritrovati in Aula di nuovo certi provvedimenti. Il blitz del governo ha avuto risposta compatta e speriamo si capisca che invece su temi divisivi si debbano ricercare prima dei confronti, per non arrivare a un rallentamento di questo tipo dei lavori consiliari. La responsabilità di tutta l’Aula è quella di trovare una mediazione che possa essere accettabile da tutte le sensibilità diverse presenti in Consiglio. Sull’evento di cui ha parlato collega Zafferani: la solidarietà riesce ancora a muovere il Paese soprattutto dove sono coinvolte più realtà e l’associazionismo e si è riusciti a riempire un parco come quello Ausa, al di fuori del centro storico
Marco Nicolini, Pdcs
Da Iro Belluzzi ho sento parole di pericolo per il Paese, sul sistema bancario. Spero che fuori confine abbiano spento la radio.
Francesco Mussoni, Pdcs
Obiettivo del nostro impegno politico, al di là nostri punti politici, è sempre riferito alla cittadinanza e credo sia il tema che tutti noi dobbiamo avere ben presente. Il Consiglio Grande e Generale che ultimamente stiamo mettendo in scena, dove c’è una strumentalizzazione e una dilatazione abnorme dei tempi, dimostra, al di là delle belle parole sulla responsabilità dei consiglieri di opposizione, che c’è un tentativo di rendere governo e maggioranza non in grado di governare. Ma la cittadinanza vede questo giochino e all’opposizione non paga questo modo di fare, non a tutti. Invito a smarcarsi da questo atteggiamento. Non si può bloccare un paese perché qualcuno il 23 maggio è uscito dalla maggioranza e adesso deve dimostrare che è all’opposizione e tutti gli vanno dietro. Non possiamo prendere in giro la maggioranza. Io invito le forze politiche responsabili a ragionare e cambiare impostazioni sugli emendamenti dell’Assestamento. Scusate lo sfogo, ma è giunto il momento di finire questa commedia, lavoriamo e mettiamo in campo la responsabilità e la coerenza politica.
Luca Boschi, Rete
E’ difficile intervenire in modo originale, sono mesi che parliamo delle stesse cose. Vedo che i consiglieri di maggioranza intervengono molto meno, forse perché anche loro non capiscono le motivazioni dello stallo. Quando Rete è uscita dal governo, Libera subito chiese le elezioni, Mussoni allora definì in Aula tre obiettivi di fine legislatura, assestamento, bilancio e accordo di associazione. Poi il Segretario Gatti ha deciso di inserire due articoli molto politici all’interno di un assestamento che in genere ha connotazioni tecniche, gli articolo 10-11, e spiace aver sentito in Aula un Segretario che dimostra di non avere ancora capito, parlando di normative simili in Italia, ma sono tutt’altra roba rispetto al progetto per cui è uscita Rete e a quello ancora peggiore successivo delle residenze fiscali non domiciliate. Il capogruppo Dc ha fatto appello alla Responsabilità- e noi abbiamo sempre seguito il filo della Responsabilità- e secondo lui alla responsabilità ci deve portare solo l’opposizione.
Pasquale Valentini, Pdcs
In parte anche io avevo richiamato più volte alle necessità che vedono distante quello che si aspettano i cittadini dalla politica, i cittadini sono più intelligenti di noi nel capire cosa sta succedendo, ma come noi anche i cittadini fanno fatica a capire il perché di quello che sta succedendo. Da un po’ carichiamo l’assestamento di provvedimenti che vanno al di là dell’assestamento. E quando ognuno ‘lancia quello che vuole’ è inevitabile si faccia confusione.
Vladimiro Selva, Libera
La riproposizione in Consiglio dell’assestamento è al centro degli ultimi interventi. La preoccupazione, rispetto quello che possono pensare i cittadini, è quello che preoccupa il capogruppo Mussoni che porta al rimpallo di responsabilità. Deve intervenire la politica e l’intelligenza di chi fa politica, quella di trovare una sintesi che non taglia la faccia a nessuno rispetto alle posizioni di partenza. Quando sarà la fine della legislatura, perché questa maggioranza non ha senso di esistere, se non per arrivare in fondo alla trattativa con l’Ue, creiamo un tavolo sui temi che bisogna sviluppare, almeno nel metodo, per rendere efficace l’attività di governo che ha questo onere e potere. Però non ci si può lamentare con l’opposizione quanto arriva un progetto di legge a giugno e a luglio si presentano ad esso 50 emendamenti del governo ed elementi politici divisivi. E’ poi inevitabile che si arriva ai cocci di oggi. Troviamo una sintesi onorevole per tutti.
Alessandro Bevitori, Libera
Dopo che si è aperta la crisi di governo, con l’uscita di Rete e il ridimensionamento dei numeri della maggioranza, ci doveva essere una presa d’atto da parte di chi governa di un cambio di impostazione. Speriamo che, essendo alla terza chiamata sulla Variazione bilancio, qualcuno abbia comprese le necessità messe sul tavolo dall’opposizione, perché a nessuno piace questo giochino e ha voglia di perdere tempo. Spero si possa trovare un punto di incontro per superare l’impasse e per mettersi poi a fare quello che serve al Paese. Chiaramente il governo ormai è ai titoli di coda, prima si trova l’accordo per definire il suo finale, poi si dia spazio al progetto politico di più ampio respiro per fare quello che serve al Paese.
Lorenzo Bugli, Pdcs
Si è parlato spesso in questo comma di responsabilità, richiamata anche dalla maggioranza nel voler continuare la legislatura a dopo la fuoriuscita di Rete per poter portare a casa risultati vitali, ovvero assestamento, bilancio e accordo Ue E’ una responsabilità chiesta da sindacati, categorie, parti civili e da una parte dell’opposizione che ha ritenuto in questa fase necessario non creare confusione per portare avanti obiettivi strategici per il paese. Se non vogliamo fare la ‘fuga dei cavalli’, per forza di cosa noi tutti, maggioranza e opposizione, dobbiamo essere sinceri in quello che vogliamo portare a casa e avviare un percorso insieme corretto. La condivisione che deriva dalla sincerità e diventa responsabilità l’abbiamo vista poco tempo fa nella Commissione congiunta, con una risposta unitaria del Paese alla lettera delle Autorità di vigilanza Ue. Ma dobbiamo compattarci anche nella chiusura dell’Assestamento di bilancio.

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