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Tg Esteri, edizione del 29 novembre 2023

Si parla di Cop28, Great Ethiopian Run, Africa, Haiti

Pubblicato:29-11-2023 14:56
Ultimo aggiornamento:29-11-2023 14:57
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CLIMA. ALLA COP28 SI CELEBRERÀ ANCHE LA GIORNATA DELLA SALUTE

I cambiamenti climatici sono anche una minaccia alla salute delle persone. Un rischio e un dato di fatto, secondo Peter Sands, direttore del Fondo globale per la lotta all’aids, alla tubercolosi e alla malaria. “Ci sono regioni, ad esempio in Africa, che stanno manifestando nuove vulnerabilità” sottolinea Sands in una recente intervista con l’agenzia Dire. “La malaria è arrivata dove prima non c’era, ad esempio negli altipiani del Kenya e dell’Etiopia, dove le temperature notturne non sono più così basse da uccidere i parassiti”. Se ne parlerà a Dubai domenica 3 dicembre, giornata dedicata ai temi della salute nel quadro del Cop28, la conferenza Onu per il contrasto ai cambiamenti climatici.


SPORT. ADDIS ABEBA, IN 45MILA PER LA ‘GREAT ETHIOPIAN RUN’


Almeno 45mila persone hanno partecipato alla “Great Ethiopian Run”, una corsa su strada di dieci chilometri che da 23 anni si svolge ad Addis Abeba, capitale africana a circa 2.300 metri di altitudine. L’appuntamento sportivo è nato nel 2000 su idea di Haile Gebrselassie, maratoneta e mezzofondista campione olimpico: l’obiettivo era e resta promuovere la corsa come attività salutare e accessibile a tutti. La “Great Ethiopian Run” attira partecipanti da molti Paesi del mondo. Ha anche un rilievo economico: si calcola che ogni anno generi un volume di affari di milioni di dollari.


AFRICA. BITJOKA (UCAI) ITALIA APPOGGI BATTAGLIA PER SOVRANITÀ

Bisogna smetterla di considerare gli africani come bambini, incapaci di scelte e politiche autonome: lo sottolinea Otto Bitjoka, lombardo e camerunense, presidente dell’Unione delle comunità africane d’Italia (Ucai). Lo spunto è il Piano Mattei, iniziativa per il continente che sarà presentata dal governo italiano a inizio 2024. La nostra sarà una lettura “disincantata e afrocentrista”. Bitjoka sottolinea: “Una cosa molto importante è dimenticare che i nemici dell’Occidente debbano essere per forza nemici degli africani; i nostri amici sono coloro che ci aiutano nelle nostre battaglie per la sovranità”.


HAITI. AVSI: FUORI DALLA CRISI IN 4 MOSSE CON LA SOCIETÀ CIVILE

Da cinque anni la vita degli haitiani è sempre più condizionata da violenze di bande armate e povertà diffusa. Ma una via d’uscita c’è: le organizzazioni umanitarie possono fare gioco di squadra con le “forze vive” della società civile e del tessuto sociale. Ne è convinta la Fondazione Avsi, che al Parlamento europeo ha presentato una proposta in quattro mosse per accompagnare la futura missione multinazionale ad Haiti sostenuta dall’Onu: rispetto dei diritti umani, educazione e formazione per strappare i giovani alla criminalità, sicurezza alimentare con azioni rivolte sia al mondo agricolo rurale che urbano, e protezione delle vittime di violenza.

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