Gli enti territoriali come ricchezza e valore aggiunto per l’Italia, che con il nuovo bando da 60 milioni li mette a sistema per fare cooperazione con associazioni e imprese. Questo il tema al centro di un incontro in Farnesina, aperto dal viceministro degli Affari esteri, Edmondo Cirielli: “La capacità di coinvolgere le comunità è una capacità degli enti locali e può essere esportata non solo per favorire la crescita dell’Africa ma anche a vantaggio della nostra azione diplomatica. Col Piano Mattei abbiamo deciso che l’Africa è prioritaria per la politica estera, per questo l’80% delle risorse saranno destinate a questo continente”.
Inaugurata in Uganda la prima banca islamica del Paese. Come riferisce il quotidiano The Monitor, alla cerimonia ha preso parte il presidente Yoweri Museveni. La Salaam Bank sarà una sussidiaria locale di un gruppo che ha base a Gibuti. Il principio base delle banche islamiche è la condivisione dei profitti e il divieto degli interessi sul prestito. Nel suo discorso Museveni ha detto che l’Uganda è “un grande mercato” con “una popolazione di 48 milioni di persone che diventeranno 107 milioni entro 27 anni”, e ha aggiunto: “Vi incoraggio a combattere la povertà e a creare ricchezza”.
L’Assemblea nazionale di Francia “condanna la repressione sanguinosa e letale di persone algerine compiuta sotto la responsabilità del prefetto di polizia Maurice Papon il 17 ottobre 1961”: così si legge in una risoluzione approvata dai deputati di Parigi. Il riferimento è all’uccisione di oltre 30 manifestanti e al ferimento di altre 200 persone. Il 17 ottobre 1961 migliaia di francesi di origine algerina manifestarono per esprimere supporto alla lotta di liberazione del loro Paese di provenienza contro i colonizzatori di Parigi. Alcuni dei furono picchiati a morte e altri annegarono dopo essere stati gettati nella Senna. Il prefetto Papon fu in seguito condannato per crimini contro l’umanità commessi collaborando con gli invasori nazisti durante la Seconda guerra mondiale.
Il neoeletto presidente del Senegal Bassirou Diomaye Faye ha prestato giuramento il 2 aprile, salendo alla guida di un Paese che “dalla crisi pandemica non si è mai ripreso”, causando “un impoverimento generale, da cui si può uscire anche emigrando”. Lo afferma Khadim Faye, responsabile progetti per Cospe, che realizza progetti per sfatare stereotipi e pregiudizi sulle migrazioni. “Le rimesse sono il 10% del Pil ma partire- spiega Faye- è quasi impossibile, così restano le vie irregolari. Il presidente dovrà stringere accordi coi Paesi europei e realizzare politiche di sviluppo. Ma emigrare è un diritto”.
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