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VIDEO | Lotta alla malaria, Ciani (Demos): “Lavorare insieme con l’Africa”

Il presidente alla Camera dei deputati della Sezione bilaterale dialoga con i colleghi di Senegal e Benin

Pubblicato:08-05-2024 20:14
Ultimo aggiornamento:08-05-2024 20:15

lotta alla malaria
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ROMA – “Iniziare a capire cosa si può fare insieme”: riassume con queste parole l’impegno assunto durante un confronto con parlamentari di Senegal e Benin, Paolo Ciani, presidente alla Camera dei deputati della Sezione bilaterale di amicizia Italia-Africa occidentale. Una riflessione, la sua, condivisa al termine dell’incontro di oggi, in sala Busti a Palazzo Montecitorio, in presenza e allo stesso tempo in collegamento con Dakar, Porto-Novo e anche Ginevra. “La malaria in Africa occidentale: sfide, innovazioni e opportunità di azione collaborativa” il titolo del confronto, moderato dall’agenzia Dire. Uno spazio di dialogo con esperti come Stefano Vella, professore dell’Università cattolica e vicepresidente dell’organizzazione Friends of the Global Funds Europe, Francesca Maremonti, ricercatrice dell’Istituto affari internazionali (Iai), Pietro Alano, dell’Istituto superiore di sanità, Francoise Vanni, direttrice delle relazioni esterne del Fondo globale per la lotta contro l’aids, la tubercolosi e la malaria, ed Eduard Molnar, rappresentante dell’alleanza Gavi.

E però in primo piano ci sono l’ascolto e il dialogo con i deputati dell’Africa occidentale. A partecipare è il parlamentare senegalese Abdou Mbow e poi la connazionale Julie Zingan, alla guida di una task force per la mobilizzazione delle risorse a tutela della salute pubblica. Interviene anche Ake Natonde, del Benin, presidente di una commissione parlamentare che si occupa di istruzione e allo stesso tempo di diritto alla prevenzione e alle cure sanitarie. “Abbiamo voluto inaugurare questa Sezione bilaterale di amicizia Italia-Africa occidentale non in modo formale ma affrontando subito uno dei temi importanti e di attualità, che è quello della lotta alla malaria” premette Ciani, in un’intervista con l’agenzia Dire. “Sappiamo che questa è una sfida enorme per la regione e per molti Paesi del Sud del mondo in generale; sappiamo anche che ci sono molte novità, con l’annoso tema dei vaccini ma anche quello dei cambiamenti climatici, che riguardano tutti e che hanno un impatto sulla diffusione della malaria”.

Durante l’incontro si è ricordato come l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) abbia fissato come obiettivo per il 2030 la riduzione del 90 per cento dei casi di mortalità dovuti alla malattia. La direzione, però, non è quella giusta. Secondo uno studio realizzato dallo Iai insieme con Friends of the Global Fund Europe, dal 2019 in poi il numero dei decessi è aumentato. Si è arrivati a più di 627mila morti con 249 milioni di contagi nel 2022. In 19 casi su 20 il parassita della zanzara anofele colpisce in Africa e quasi in un caso su quattro la Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa occidentale. Durante l’incontro si evidenzia come adesso siano 15 i Paesi del continente decisi a inserire nuovi vaccini nelle proprie strategie nazionali. “Dobbiamo lavorare insieme, collaborando come parlamenti e cogliendo anche le opportunità offerte dalla presidenza italiana del G7” sottolinea Zingan. Il suo appello è condiviso dai colleghi e oggi è ascoltato anche a Roma.


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