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In Vda boom casi violenza domestica, da 151 a 250 in un anno

L'Usl spiega: Donne hanno trovato coraggio di denunciare

Pubblicato:26-11-2023 13:34
Ultimo aggiornamento:26-11-2023 13:37
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(DIRE – Notiziario Sanità e Politiche sociali) Aosta, 26 nov. – I numeri sono in netto aumento, ma secondo l’Usl della Valle d’Aosta non corrispondono a un aumento della violenza sulle donne, ma a una presa di coscienza e a un cambio di passo: le vittime hanno trovato il coraggio di denunciare. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Usl valdostana aveva diffuso i dati dei casi registrati nel 2023. I dati al 31 agosto confermano un incremento dei casi: sono stati 250, di cui 200 con vittime italiane, 10 di Paesi dell’Unione europea e 17 extracomunitarie. Di questi casi, 82 sono fatti avvenuti in ambiente domestico, 80 in strada e i restanti in ambiente lavorativo. Nel 2022, i casi registrati erano stati 151, la maggior parte dei quali coinvolgevano donne di nazionalità italiana, di età media di 38 anni; in oltre la metà, la violenza è avvenuta in ambiente domestico.
“È un incremento in parte reale, ma in parte sicuramente dovuto da un lato a un aumentato numero di donne che trovano il coraggio di denunciare, forti di una maggiore fiducia nelle istituzioni e nel personale di soccorso, e dall’altro dalle competenze del personale che è stato preparato adeguatamente nel corso di formazione specifico, organizzato dall’Usl” hanno spiegato Antonia Billeci, medica del reparto di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza ed Emergenza territoriale, responsabile scientifica del corso, e l’infermiera del Pronto soccorso e del 118 Katia Vallet. Billeci e Vallet sono le due referenti regionali e aziendali per la violenza di genere.
Il fenomeno della violenza di genere registrato al pronto soccorso dell’ospedale Umberto Parini di Aosta è “in crescita, e si è allineato ai numeri registrati a livello nazionale”, spiega l’Usl. A maggio e ottobre si sono svolte la prima e la seconda edizione del corso, strutturato in tre giornate, sulla violenza di genere e il maltrattamento domestico, compreso quello sui minori, con illustrazione del nuovo protocollo aziendale, che ha coinvolto gli operatori sanitari dei pronto soccorso generale, ostetrico-ginecologico e pediatrico, con gli operatori sanitari e i soccorritori del 118, gli psicologi del nucleo dell’emergenza, gli assistenti sociali ospedalieri e regionali, le forze dell’ordine. “L’iniziativa, prevista dalle linee guida nazionali sul tema, ha lo scopo di preparare all’accoglienza, presa in carico, rilevazione del rischio di revittimizzazione e di prevenzione”, spiega l’Usl.

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