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Ad Aosta nuovo ambulatorio per famigliari pazienti psichiatrici

La Usl della valle d'Aosta si muove per offrire "un supporto multiprofessionale a chi si prende cura dei pazienti psichiatrici", spesso sottoposti a pressioni e stress

Pubblicato:10-12-2023 13:45
Ultimo aggiornamento:10-12-2023 13:45
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AOSTA – Un nuovo ambulatorio dedicato ai famigliari dei pazienti psichiatrici ha aperto, lunedì 4 dicembre, nella struttura di Psichiatria in via St-Martin-de-Corléans (ex maternità), ad Aosta. Lo ha fatto sapere nei giorni scorsi l’Usl della Valle Valle d’Aosta con una nota. L’ambulatorio è attivo tutti i mercoledì dalle 8.15 alle 14. Sono previsti colloqui da 45 minuti. “Forniremo un supporto multiprofessionale a chi si prende cura dei pazienti psichiatrici, quelle famiglie e caregiver molto spesso sottoposti a stress e pressioni molto forti, che impattano in modo consistente sulla vita quotidiana”, dice Anna Maria Beoni, direttrice del dipartimento e della struttura complessa di Psichiatria. Che spiega: “Non si tratta del classico colloquio sull’andamento del ricovero del paziente (per cui c’è già una procedura in atto), ma una presa in carico con supporto psicologico dove le persone verranno aiutate a potenziare le loro risorse psicologiche, a sviluppare nuove strategie per fronteggiare il percorso terapeutico e integrare l’esperienza di malattia dei loro cari nel percorso esistenziale. Tutto questo con le massime tutele di privacy, fiducia e trasparenza”.

L’ambulatorio sarà coordinato da Anselmo Fosson, psicologo e psicoterapeuta (la sede sarà il suo ufficio). Il servizio coinvolge un’équipe formata anche da educatori e infermieri, a seconda del bisogno rilevato e all’occorrenza sarà attivata la consulenza dell’assistente sociale e delle associazioni di volontariato. L’effettivo bisogno del servizio “sarà deciso esclusivamente dai sanitari onde evitare accessi impropri”, spiega l’Usl in una nota. Il primo accesso, condotto dal dottor Fosson, servirà come triage per capire la necessità della persona e deciderne l’iter in base al bisogno emerso.
Il progetto “rientra negli obiettivi di favorire una dimissione protetta del paziente psichiatrico che, sempre di più, necessita dello sviluppo di una rete territoriale di sostegno a partire da chi si prende cura dello stesso a domicilio”, spiega l’azienda sanitaria, così come previsto da un’apposita legge regionale e dal Piano regionale della salute e del benessere.


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