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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 24 agosto – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:24-08-2023 19:16
Ultimo aggiornamento:06-09-2023 11:25

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SAN MARINO – In avvio di seduta, il Consiglio Grande e Generale sospende l’esame del Progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione della Stato 2022”, per passare- come previsto dall’ordine del giorno- al comma n. 6 con la Ratifica Decreti – Legge e Decreti Delegati . Il Segretario di Stato Marco Gatti annuncia il ritiro di alcuni decreti e restano in discussione i n.85 e il n.92.

L’Aula inizia quindi all’esame del Decreto Delegato n.85 che interviene sulla normativa e sulla disciplina dei “Bed & Breakfast”, introducendo i “B&B in forma imprenditoriale”. Si apre quindi un dibattito molto partecipato che, partendo dal tema dello sviluppo del turismo in territorio, arriva ad affrontare anche il problema del caro-affitti per i sammarinesi.

Il Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini introduce il decreto che, in sostanza, “introduce la possibilità di avviare un B&b in forma imprenditoriale”. E’ una richiesta, spiega, che proviene dalla Commissione per la Classificazione e vigilanza sulle strutture ricettive, organismo che ha compiti consultivi e propositivi per il settore dell’ospitalità. “La commissione ha rilevato l’importanza della modifica normativa- prosegue Ugolini- e di affiancare all’attività ricettiva extra alberghiera di B&b a carattere esclusivamente familiare, anche quella imprenditoriale”.
Gli interventi dei consiglieri riconoscono a livello bipartisan la validità del provvedimento. Roberto Ciavatta, Rete, lo definisce “un intervento importante per fare chiarezza su un settore che è in forte crescita anche fuori dalla Repubblica di San Marino e ora anche a San Marino dobbiamo focalizzarci su come favorirli”. Ciavatta anticipa poi la presentazione degli emendamenti di Rete che “non mettono in discussione la validità del decreto”, precisa e riguardano le autorizzazioni previste per l’Iss, le relative sanzioni e la documentazione degli abbattimenti di spese a fini fiscali. “Li abbiamo presentati per dare un contributo e per migliorare la norma, che riteniamo importante, su un settore che ci auguriamo sia sempre in forte crescita e può dare una mano alla carenza dei posti letto che abbiamo”. Infine Ciavatta introduce una problematica intrinseca al fenomeno: “Se tutti coloro che hanno locali sfitti decidono di farne dei B&b- ammonisce- ci ritroveremo un problema grave per chi cerca casa in affitto”. Anche Libera, per voce di Guerrino Zanotti, esprime un giudizio positivo sul decreto con cui “si inizia a dare risposte alla mancanza di posti letto in Repubblica”. Quello che manca però, rileva, è un piano strategico su dove si vuole indirizzare le politiche turistiche. A questo tipo di provvedimenti, poi, “vanno affiancati interventi che possano scongiurare l’aggravamento della situazione affitti in Repubblica”, avvisa. E a riguardo, anticipa emendamenti di Libera in Variazione di bilancio proprio su questo tema “ne discuteremo una volta ripreso il dibattito”. Anche Matteo Ciacci, Libera, promuove il decreto: “Può essere un modo per portare in territorio un turista che non sta qui 3 ore, fa il giro con il trenino, e poi torna a casa”. Anche Rf fa sapere di condividere la norma: per Fernando Bindi è “un primo passo positivo” per portare un turismo diverso da quello abituale del ‘mordi e fuggi’. “Ora si pone il problema di entrare in un circuito che non è solo turismo- suggerisce- ma anche tutela e riscoperta e valorizzazione del territorio e dei luoghi”. Voto positivo anche per il Gruppo misto, ma Alessandro Rossi pone qualche distinguo: “Ci sembra che il provvedimento così come strutturato sia di una complicazione eccessiva. Con tutta una serie di sovrastrutture che ne rendono difficile comprensione e applicabilità”. Nicola Renzi, Rf, nel confermare il favore al decreto, coglie l’occasione per ‘bacchettare’ il Segretario di Stato al Turismo Pedini. “In una intervista a Rtv si gloriava dell’occupazione al 90% delle strutture alberghiere in Repubblica- osserva- affermazione grottesca, alla luce delle numerose chiusure avute in questi ultimi anni”. In definitiva: “Oltre che su B&b e Alpitour- manda a dire- ci dovremmo interrogare sugli hotel già presenti in Repubblica e magari chiusi da anni e sul progetto generale di una politica turistica che ha puntato più su selfie e sulle foto con Albano, piuttosto che su una reale progettualità”. Giovanni Zonzini, Rete, torna ad esprimere preoccupazioni sugli effetti che lo sviluppo dei B&b può portare sul mercato degli affitti. E cita il caso di Bologna, dove “si assiste a una vera e propria emergenza e questa nuova tendenza- che sta arrivando anche a San Marino- vede proprietari che, anziché affittare appartamenti a chi vive sul posto, lavoratori e studenti a 600 euro al mese, trovano più conveniente affittare stanze a 50 euro a notte”. Zonzini suggerisce quindi di fare valutazioni su“se e come intendiamo a San Marino il diritto all’abitare per i nostri cittadini nel loro paese”. Il b&b non è un fenomeno da vietare, precisa, “ma deve essere limitato- conclude- per far sì che turisti vadano in alberghi e cittadini e studenti vadano in appartamenti”. Quindi Vittorio Brigliadori, consigliere del Pdcs, riconosce nel decreto un “primo tassello per creare e implementare un percorso di sviluppo che possa essere condiviso”. Riconosce le difficoltà del settore alberghiero a San Marino dove “il numero dei pernottamenti è tra i più bassi in assoluto in Europa”. Il decreto quindi “non solo consente di allinearci a parametri europei sulla gestione B&b- conclude- ma apre le porte alla riflessione su uno sviluppo effettivo del comparto turistico che ha bisogno di essere rigenerato”. Michela Pelliccioni, Dml, per il suo gruppo, esprime favore nei confronti del decreto con cui “si mette una prima pietra legata al B&b come strumento di valorizzazione culturale, che si rifà a un turismo sostenibile”. Gerardo Giovagnoli, Npr, riconosce la valenza del decreto ma riconosce le difficoltà del mercato immobiliare che “non si regola da solo”. Auspica quindi l’intervento dello Stato a riguardo, alla luce degli aumenti del numero di residenti degli ultimi anni e in previsione di quelli che arriveranno a seguito degli Accordi Ue. “E’ più importante dare ai propri cittadini risposte concrete per le proprie abitazioni, piuttosto che dire ‘il mercato funziona così”. In conclusione: “Qui si parla di un modesto intervento su B&b- sintetizza- e dovremo affrontare il tema-casa altrove, credo dovremo farci carico del problema e mettere risorse”. Gian Matteo Zeppa, Rete, riconosce il decreto come necessario e pone domande sul numero di B&b attualmente presenti e sui parametri temporali inseriti in decreto. Riconosce infine il turismo B&b funzionale alla destagionalizzazione turistica. Giuseppe Maria Morganti, Libera, pungola l’esecutivo per il ‘ritiro di massa’ dei decreti, finalizzato ad accelerare i lavori consiliari. “E’ legittimo- sottolinea. ma tra questi, uno decade il 1° settembre ed è il decreto sull’Università che in autunno riprende le lezioni e proprio ora deve emettere bandi di concorso e gestire l’organizzazione e didattica, invece il governo lo ritira e lo fa decadere”.
Nelle repliche, il Sds Ugolini risponde ad alcune domande emerse nel dibattito: sul territorio sono presenti 16 b&b, la differenza con quelli a carattere imprenditoriale “è rappresentata dal rilascio del codice operatore economico”, con quello che ne consegue in termini di rispetto delle nome sulle licenze e oneri fiscali. “E’ una tipologia che inizia ad essere diffusa fuori confine, anche i social – da Tripadvisor a AirBnb- spingono sempre più questo tipo di ricettività in territorio- spiega il Segretario- e prevedere la riqualificazione e il riutilizzo degli immobili è un’attività importante anche ai fini di portare maggiori strutture ricettive”.


Viene quindi presentato il primo emendamento al Decreto da parte di Libera, l’ articolo 2 bis “incentivo immobili inutilizzati” per definire uno specifico regime di agevolazioni per le unità immobiliari inutilizzate sul territorio, anche intestate al comparto bancario, che vengano riqualificate in “Bed and Breakfast” e/o affittacamere. Ciacci, Libera, spiega che in pancia alle banche vi sono 343 immobili sfitti e questo emendamento si riferisce in particolare a questi. L’orientamento dell’esecutivo è però contrario, come spiega il Segretario Ugolini. È condivisibile il principio di mettere a disposizione più immobili possibili per chi vuole mettersi in gioco con i B&b: “Tuttavia il regime di agevolazioni va disciplinato- puntualizza- vanno previste le spese in bilancio e anche con una delega al 31 dicembre queste nuove agevolazioni non possono essere mese a disposizione”. Non solo, “le banche non hanno come caratteristica l’attività e la locazione immobiliare”, di qui l’invito a respingere l’emendamento. A conclusione della seduta, l’emendamento di Libera viene infine bocciato con 26 voti contrari e 16 a favore. I lavori consiliari riprenderanno alle 21.

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