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La maledizione del Titanic come quella dei faraoni? O il riscatto di Jack

Una maledizione o semplicemente un maledetto problema di sicurezza? Chi era già salito sul Titan ha parlato di missione "suicida". E intanto, se qualche miliardario si facesse avanti, si potrebbe forse pensare di portare il relitto del Titanic in un museo

Pubblicato:23-06-2023 13:13
Ultimo aggiornamento:26-06-2023 18:37
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sommergibile titanic
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ROMA – E così, dopo la maledizione dei faraoni legata alla scoperta della tomba di Tutankamon, si parla già di quella del Titanic. La nave perfetta e inaffondabile, che sprofondò dopo lo scontro nell’iceberg portando a morire il 15 aprile del 1912 ben 1.500 persone, oltre ad esser avvolta di fascino e di mistero, sembra già portatrice di una pericolosa iattura. I cinque sfortunati esploratori forse asfissiati, forse implosi nel mini sottomarino Tytan, sono i malcapitati protagonisti di questa nuova trama da romanzo horror.

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LA SPEDIZIONE ALLA TOMBA DI TUTANKAMON

Ricco era anche Lord Carnarvon che finanziò la spedizione della tomba del faraone divo e morì pochi mesi dopo il ritrovamento. Delle 26 persone presenti all’apertura sei morirono nell’arco dei dieci anni successivi; mentre- si legge sui siti innamorati della leggenda – delle 10 persone presenti allo sbendaggio della mummia, nessuna morirà nei dieci anni successivi. Dunque un’invenzione? Forse si. Del resto la discesa temeraria per vedere il relitto non era al suo debutto assoluto. Ne ha parlato al Bild Arthur Loibl che era andato a vedere il relitto nel 2021 e che definì la missione “suicida”. Più che maledizione, poca sicurezza? I familiari dei cinque dispersi denunciano ritardi nella chiamata dei soccorsi, e circolava sin dall’inizio delle ricerche del mini sottomarino la storia del manager licenziato perché aveva sollevato dubbi sulla sicurezza. Insomma la cronaca sembrerebbe fugare tutti i dubbi che i più romantici rimandano alla trama di una maledizione oscura.

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QUEI PARENTI MORTI SUL TITANIC AFFONDATO

Quando però tutto il mosaico sembra incastrarsi alla perfezione nella cronologia ecco che compare l’aneddoto bizzarro. La moglie del pilota discenderebbe dalla coppia dei ricchi anziani Isidor e Ida Straus che lasciarono il loro posto sulle scialuppe di salvataggio a bambini e donne. E’ la famosa scena del film epico del 1997 scritto e diretto da James Cameron in cui i due si adagiano sul letto, mano nella mano, un momento prima che l’acqua violenta invada la cabina e li travolga. L’idea di Ocean Gate, nata nel 2010, a Stockton Rush, ingegnere aerospaziale che sognava di diventare astronauta è venuta proprio da questa storia di famiglia? Forse un destino.

E SE IL RELITTO VENISSE PORTATO IN SUPERFICIE?

Se questo relitto tornasse a vedere la luce e potessimo ammirarlo in un museo? Fu così ai tempi in Italia per le maestose nave di Nemi, che furono strappate al lago dopo averlo prosciugato con un’opera ingegneristica d’avanguardia, anche loro distrutte, guarda caso, tra ipotesi serie, belliche e pseudostoriche mai chiarite. Di certo per compiere l’opera futuristica servirebbero degli appassionati miliardari, quelli che oggi tutti linciano anche da morti. Strappato dagli abissi finirebbe il mistero del Titanic che è poi per tutti l’ingiusta sorte interpretata da Di Caprio, morto per salvare la ricchissima ragazza Rose che per lui, ragazzo della terza classe, aveva perduto tanto la testa, ma non al punto di sacrificare se stessa. La leggenda del Titanic non è la tragedia di Giulietta e Romeo, resta una maledizione. Magari quella di Jack.

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