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Titanic, quel relitto del mistero a 3.810 metri di profondità sul fondo dell’oceano

Il relitto del Titanic venne trovato soltanto nel 1985, a distanza di 73 anni dal suo affondamento. La storia del maestoso transatlatico, che tuttora giace sul fondo dell'oceano, continua ancora a esercitare un fascino senza tempo

Pubblicato:13-10-2023 15:36
Ultimo aggiornamento:14-10-2023 18:41
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sommergibile titanic
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BOLOGNA – La vicenda del Titanic, il maestoso transatlantico che affondò proprio nel suo viaggio inaugurale, ha da sempre esercitato sulle persone un fascino fortissimo. Sarà per l’incredibile scherzo del destino che ha visto affondare al primo viaggio la nave più grande che fosse mai stata costruita allora, sarà per la scena struggente e romantica – che tutti abbiamo stampata in testa in modo indelebile grazie al film cult di James Cameron – dei 4 suonatori d’orchestra che continuarono a suonare fino alla fine, fino a che la nave non si impennò, finendo per poi spezzarsi e cominciare ad affondare verso gli abissi. Lo stesso fascino che la vicenda ha sempre esercitato, vale anche per il relitto. Il relitto del gigantesco transatlantico giace sul fondo dell’oceano Atlantico, a 3.810 metri di profondità. Affondò lì sotto, a 600 chilometri da Terranova in Canada, nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912. Eppure, ci vollero molti anni prima che venisse ritrovato. Fu individuato solamente nel 1985, dopo anni e anni di ricerche e di vera e proprio ‘caccia’ al relitto.

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Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, Titanic

LA SCOPERTA DI ROBERT BALLARD

Lo studioso Robert Ballard, che lo individuò e fu tra i primi a osservarlo a una distanza ravvicinata a bordo di un sottomarino, ha raccontato in un’intervista di essere riuscito a trovarlo con un’idea geniale: dare la caccia non al relitto, ma ai tanti oggetti e pezzi che inevitabilmente dovevano essere finiti sul fondo del mare nel momento in cui il Titanic era affondato. E da qui restringere il campo per trovare la nave. Il relitto, infatti, venne individuato proprio così, a partire da una caldaia. Ecco come: Ballard, per ispezionare il fondale, utilizzò una nuova tecnologia che sfruttava un sottomarino (chiamato Argo) controllato a distanza dalla superficie: il sottomarino era dotato di sonar e telecamere, ed era collegato ad un robot chiamato Jason, che poteva raccogliere eventuali campioni. Fu Argo a imbattersi nella caldaia, e una foto scattata a bordo del Titanic l’anno precedente il disastro confermò che si trattava di una parte del transatlantico. Era l’1 settembre 1985. La conferma che appartenesse al Titanic arrivò da una foto d’epoca in cui si vedeva una caldaia del transatlantico. Il giorno dopo venne individuata la parte principale del relitto: erano passati 73 anni dal suo affondamento.


sommergibile disperso

LA MISSIONE SEGRETA PER LA MARINA MILITARE

Solo alcuni mesi fa è emersa una circostanza finora rimasta segreta: quando Ballard ritrovò il Titanic, stava svolgendo una missione per conto della Marina militare americana, a cui lo studioso aveva chiesto finanziamenti per la tecnologia necessaria per le ricerche. Era tempo di Guerra fredda. La Marina Usa accettò, a patto però che Ballard cercasse i relitti di due sommergibili: l’USS Thresher e dell’USS Scorpion. Doveva raggiungerli e fotografarli. Chiese però di poter fare ricerche anche per trovare il relitto del Titanic. Non è chiaro se il permesso venne accordato ufficialmente, di certo c’è che alla Marina militare c’era grande scetticismo sulla possibilità di questo ritrovamento. E comunque la premura principale erano i due sommergibili robotici, di cui Ballard si occupò prima di cominciare a cercare il relitto. La scoperta del Titanic da parte di Ballard lasciò tutti sorpresi, Marina militare compresa.

DOPO IL RITROVAMENTO

Dal giorno del ritrovamento, partì un grande lavoro di studio del relitto. Ballard tornò sul Titanic nel luglio del 1986 a bordo della nave da ricerca. Poi tra luglio e settembre 1987 ci fu una grande spedizione sostenuta da investitori americani: vennero fatte 32 immersioni sul relitto con il sommergibile Nautile e vennero recuperati e portati a terra più di 1800 oggetti. Si recuperarono anche un pezzo da due tonnellate di un motore, una scialuppa di salvataggio e una valvola di sfogo del vapore situata sulla prua della nave. Tra il 1993 e il 2000 ci furono altre immersioni: altri 4000 oggetti tornarono in superficie.

L’IDEA (IMPOSSIBILE) DI RIPORTARE A GALLA IL RELITTO

Cominciò poi un grande dibattito sulla possibilità di riportare in superficie il relitto, o almeno una parte di esso: durante una spedizione nel 1996 venne tentato di sollevare una sezione della nave, pesante oltre 20 tonnellate. Le corde si ruppero quasi subito e non si poté continuare con le operazioni. Il tentativo di recupero venne fortemente criticato da archeologi marini, scienziati e storici, preoccupati per il possibile danneggiamento del relitto. Ci fu un secondo tentativo di sollevare lo stesso frammento nel 1998 e questa volta funzionò.

titanic affondamento storia vera

LE VISITE ‘TURISTICHE’ E COMMERCIALI AL RELITTO

Il relitto continuò negli anni a esercitare un grande fascino e a essere studiato. Si fecero immersioni per studiare meglio la poppa, inizialmente poco consiDerata. E si fecero studi anche sui batteri che stavano provocando il deterioramento del relitto. Ma non solo. Cominciò a farsi strada anche un utilizzo del relitto a fini pubblicitari e commerciali e cominciarono anche le visite private al relitto, in vendita a prezzi stellari.

IL MATRIMONIO SULLA PRUA DEL TITANIC

Nel 1998 la società britannica Deep Ocean Expeditions è stata tra le prime a vendere al pubblico dei biglietti per andare a vedere da vicino il relitto del Titanic: costavano 32.500 dollari l’uno, ovvero quasi 30 mila euro di oggi. Nel 2001 una compagnia inglese mise in palio un’immersione con visita gratuita al Titanic che venne vinta da una coppia newyorkese: David Leibowitz e Kimberly Miller si sposarono all’interno del sommergibile che si andò a posare proprio sulla prua del Titanic, per ricordare la celebre scena di Rose e Jack (Kate Winslet e Leonardo di Caprio) abbracciati e affacciati dalla ringhiera di prua del transatlantico. La cosa provocò un certo scalpore. Molti parlarono di “cattivo gusto”.

IL RELITTO PATRIMONIO UNESCO

Il 14 aprile 2012, giorno del centenario dell’affondamento della nave, il relitto è stato dichiarato patrimonio Unesco. Sempre nel 2012, lo studioso Robert Ballard annunciò un piano per preservare il relitto della nave, che comprendeva l’idea di dipingere il relitto, con l’impiego di robot telecomandati, utilizzando una vernice antivegetativa per evitare che i batteri consumino le lamiere.

LA TRAGEDIA DEL TITAN

Nel giugno scorso, poi, tutto il mondo è rimasto con il fiato sospeso per ore dopo la perdita di contatto con il sommergibile Titan durante la discesa verso il relitto in una delle ‘abituali’ visite effettuate dalla compagnia americana Ocean Gate. A bordo c’erano cinque persone, tra cui miliardari che avevano pagato per visitare il famoso relitto. Presto si scoprì la tragica verità: il sommergibile era precipitato verso il fondo dell’oceano dopo una perdita di pressione e molto probabilmente imploso. È di questi giorni la notizia della realizzazione di un film sulla tragica vicenda.

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IL MUSEO IRLANDESE DEDICATO AL TITANIC

Nel 2012 è stato inaugurato il museo del Titanic a Belfast, in Irlanda, proprio dove si trovava il cantiere Harland & Wolff, in cui fu costruita la famosa nave. La struttura – un museo ma al tempo stesso un monumento- si chiama ‘Titanic Belfast‘ ed è il museo sul Titanic più grande e più completo del mondo (non è l’unico). È disposto su sei piani e ripercorre la storia della famosissima nave, dalla sua costruzione fino al tragico affondamento. I visitatori possono ammirare all’interno del museo reperti, riproduzioni, modelli e proiezioni audiovisive. La visita permette di rivivere l’atmosfera del viaggio a bordo del transatlantico e la magia del film di James Cameron.

La foto è tratta dal sito del Museo ‘Titanic Belfast’

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