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Dentro il Titan, ecco l’interno del sommergibile disperso

Restano circa 30 ore di ossigeno ai membri dell'equipaggio

Pubblicato:21-06-2023 11:58
Ultimo aggiornamento:30-06-2023 10:41
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ROMA – Corsa contro il tempo per le ricerche del Titan, il sommergibile in visita turistica al relitto del Titanic disperso nell’Oceano Atlantico. A bordo 5 persone, a cui rimangono circa 30 ore di ossigeno. Mentre prosegue la missione di soccorso, sono tanti gli interrogativi sulla sicurezza del batiscafo della compagnia Ocean Gate, che da qualche anno organizza escursioni turistiche negli abissi.

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DENTRO IL TITAN

L’interno del Titan è molto stretto. Il supporto vitale è studiato per resistere meno di 100 ore. Nelle ultime è diventato virale un video del sommergibile, in cui il Ceo di Ocean Gate, tra i passeggeri attualmente a bordo del Titan, mostra gli spazi dello scafo e la tecnologia di bordo. In un altro filmato, si possono vedere le riprese di una vecchia spedizione.

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IL TITAN

Il Titan era diretto verso il relitto del Titanic, situato nei fondali dell’Oceano Atlantico ad una profondità di circa 3800 metri. La spedizione è partita da il 18 giugno alle 8 del mattino, ora locale, da Terranova, Canada e sarebbe dovuto riemergere alle 15:00. Tuttavia, dopo un’ora e 45 minuti dall’inizio della sua immersione, si sono perse le tracce.

Come si legge sul sito di Ocean Gate, Titan è un sommergibile con equipaggio di classe Cyclops progettato per portare cinque persone a una profondità di 4.000 metri. Vanto della compagnia era l’innovativo sistema di sicurezza del batiscafo. “Utilizzando sensori acustici e estensimetri posizionati lungo tutto il limite di pressione”, si legge sul sito, “il sistema consente di analizzare gli effetti del cambiamento di pressione sul sommergibile, man mano che si immerge più in profondità e di valutare accuratamente l’integrità della struttura. Questo sistema di monitoraggio dell’analisi della salute a bordo fornisce al pilota un rilevamento tempestivo di allerta con tempo sufficiente per arrestare la discesa e tornare in superficie in sicurezza”.

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