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Il regista Cameron: “Sono colpito dalla somiglianza con il disastro del Titanic”

Il regista del colossal Titanic ha rilasciato un'intervista esclusiva alla tv americana ABC News

Pubblicato:23-06-2023 08:59
Ultimo aggiornamento:24-06-2023 11:38

james cameron
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ROMA – L’affondamento del Titanic come l’implosione del Titan. Stesso posto e stessa tragedia. Il dramma del sommergibile scomparso dai radar domenica scorsa si lega indissolubilmente a quel lontano aprile del 1912 quando 1518 passeggeri dell”inaffondabile‘ transatlantico morirono nelle gelide acque dell’Atlantico. Una storia che ha sempre affascinato storici, curiosi e non da ultimo registi che da quella tragedia hanno tirato fuori un ‘colossal’ di cui si parla ancora. James Cameron è il regista che ha fatto rivivere la tragedia sul grande schermo e che, in esclusiva, alla tv americana ABC News ha rilasciato un’intervista video dopo la notizia della morte dei cinque passeggeri che erano a bordo del sommergibile.

Un dramma che aveva tenuto con il fiato sospeso milioni di persone del mondo, fino alla notizia, arrivata ieri, sulla morte dei passeggeri e su come è avvenuta l’implosione del sommergibile che ha portato la morte in quelle ‘maledette’ acque.

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“GLI AVVERTIMENTI SONO RIMASTI INASCOLTATI”

Sono colpito dalla somiglianza con il disastro del Titanic, in cui il capitano è stato ripetutamente avvertito dell’iceberg davanti alla sua nave, eppure, è andato a tutta velocità in un campo di ghiaccio in una notte senza luna e molte persone sono morte di conseguenza- dice il regista- e adesso è accaduta una tragedia molto simile in cui gli avvertimenti sono rimasti inascoltati, e nello stesso identico sito”.

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UN LUOGO OSTILE DOVE SI PUO’ RIMANERE IMPIGLIATI

Il luogo dove affondò il Titanic, infatti, è un luogo ostile e “offre ampie opportunità per un sommergibile di rimanere impigliato” e la costruzione in fibra di carbonio (e non titanio) come quella del Titan era “fondamentalmente difettosa”, dichiara il regista. Uno dei passeggeri del sommergibile che ci ha rimesso la vita era Stockton Rush, Ceo di OceanGate, e aveva affermato che la fibra di carbonio “permetteva un rapporto di forza-galleggiabilità migliore rispetto al titanio”. Ma così non è stato.

IL MONITO DEGLI ESPERTI

Molte persone erano molto preoccupate per questo sottomarino“, conclude Cameron. E addirittura “alcuni dei più importanti esponenti della comunità ingegneristica che si occupa di immersioni in profondità avevano scritto lettere alla compagnia, dicendo che quello che stavano facendo era troppo sperimentale per trasportare passeggeri e che doveva essere certificato”.






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