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Atletica, il Golden Gala torna a Roma. Protagonisti Jacobs e altri sette campioni olimpici azzurri

L' evento, previsto il 9 giugno allo Stadio Olimpico, vedrà 32 medagliati di Tokyo 2020 in gara. Tra questi, anche Marcell Jacobs, che afferma: "Non vedo l'ora"

Pubblicato:23-05-2022 17:20
Ultimo aggiornamento:23-05-2022 17:58
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Golden Gala
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ROMA – Marcell Jacobs e Fred Kerley. Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim. E poi Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu. Per finire con Massimo Stano e Antonella Palmisano. No, non è Tokyo 2020: è il Golden Gala 2022, a Roma, allo Stadio Olimpico. Il meeting intitolato a Pietro Mennea torna nella Capitale dopo la parentesi dello scorso anno a Firenze e si apre al pubblico come non aveva ancora fatto dallo scoppio della pandemia. L’appuntamento è per la sera del 9 giugno, quando le stelle dell’atletica mondiale si riuniranno sulla pista e sulle pedane dello stadio nella quinta tappa della Wanda Diamond League.

LA PRIMA DI JACOBS E TAMBERI A ROMA

A guidare la pattuglia di azzurri sarà il due volte campione olimpico Marcell Jacobs: “Sono veramente entusiasta e non vedo l’ora di scendere in pista, oltretutto in casa – ha esordito il velocista in conferenza stampa all’Olimpico – Sono arrivato a Roma tre anni fa e ora voglio restituire alla città un po’ di quello che mi ha dato“. Un rapporto d’amore con la città e con lo stadio, che da oggi si arricchisce di un tassello prezioso e simbolico: una sua maglia indossata a Tokyo – autografata – sarà esposta nel tunnel che porta proprio alla pista d’atletica.

jacobs

Lo sprinter azzurro è reduce dal 10.04 di Savona, la prima gara sulla distanza dopo la magica notte di Tokyo, e al debutto ‘in casa’ con la medaglia d’oro al collo proverà a lasciarsi definitivamente alle spalle i problemi gastrointestinali di Nairobi, che lo ha costretto a rallentare la preparazione. “Il virus non mi ha aiutato, a Savona ho sbagliato tutto a livello tecnico ma se nonostante questo sono riuscito a fare 10.04, vuol dire che la strada è quella giusta. Manca ancora un po’ per arrivare alla forma ideale, ma c’è tempo. È incredibile essere qui e correre da campione olimpico”, ha sottolineato Jacobs. Obiettivi principali? “I Mondiali di luglio a Eugene, ovviamente, e poi cercare di rimanere il numero uno per più tempo possibile”.


Se Jacobs troverà nelle corsie vicine gli statunitensi Kerley, argento a Tokyo, e Trayvon Bromell con Marvin Bracy, in pedana salirà l’altra coppia spettacolo dell’atletica: gli amici-rivali Tamberi e Barshim, i due protagonisti dell’indimenticabile oro diviso in Giappone, affiancati dall’australiano Brandon Starc, dallo statunitense JaVaughn Harrison, e dal canadese Django Lovett, ai quali si aggiungono lo svizzero Loic Gasch e l’ucraino Andriy Protsenko. I 200 saranno animati dai tre quarti della staffetta d’oro di Tokyo: Patta, Desalu e Tortu, che stavolta si sfideranno sulla distanza.

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RITORNO A CASA CON 11MILA BIGLIETTI VENDUTI

“Ritornare a casa è importante, il pubblico romano ha sempre dimostrato un grande apprezzamento per l’atletica“, ha spiegato il presidente della Fidal, Stefano Mei, presentando il meeting. “Quest’anno avremo 7 campioni olimpici azzurri, una prevendita interessante con 11mila biglietti già venduti a oltre due settimane dall’evento, una copertura televisiva totale grazie alla Rai“. Mei, che ha sottolineato i proficui rapporti con Sport e Salute (organizzatrice insieme alla Federatletica) e con il Coni, ha raccolto la ‘sfida’ che arriva dagli atleti: “Loro hanno vinto, ora sta a noi dimostrare che siamo bravi anche a organizzare. Firenze è stato un assaggio, quest’anno avremo il piatto forte”.

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Per il dg di Sport e Salute, Diego Nepi, “ad agosto abbiamo intravisto una pepita d’oro e quella pepita ci sta portando verso una miniera che è lo sviluppo dello sport. La Fidal ha avuto negli ultimi decenni una grande dirigenza – ha aggiunto Nepi, nominato nei giorni scorsi dg anche degli Europei di atletica di Roma 2024 – Se oggi siamo qui lo dobbiamo a Primo Nebiolo che inventò questa manifestazione dopo il boicottaggio di Mosca 1980. E ora c’è Jacobs, che può diventare testimonial per la pratica di base nel nostro Paese: nostro compito è assecondarlo costruendo il tessuto impiantistico all’interno del quale i nostri ragazzi potranno sognare di essere come lui”.

Infine Carlo Mornati, segretario generale del Coni: “Con la Fidal siamo cresciuti tenendoci per mano e questo è un evento che rappresenta il top e che fino a pochi anni fa sognavamo. Mi ricordo di quando bisognava cercare i campioni olimpici che venissero qui… Oggi i campioni olimpici sono i nostri atleti, soprattutto grazie a quello che ha saputo fare la Fidal: un percorso partito da lontano ma che ha dato i suoi frutti”.

LE ALTRE SFIDE STELLARI

Si preannuncia una serata magica, dalla velocità al mezzofondo. Tra le donne, i 200 metri appaiono come una delle gare più appassionanti della serata. Al via la campionessa olimpica dei 400 metri, la bahamense Shaunae Miller-Uibo, che troverà sulla sua strada la campionessa mondiale ed europea dei 200, la britannica Dina Asher-Smith (bronzo a Tokyo con la 4×100). Ma soprattutto, andrà ai blocchi un’atleta speciale, che ha fatto la storia della velocità mondiale: la statunitense Allyson Felix, la donna capace di salire sul podio olimpico per undici volte nelle ultime cinque edizioni dei Giochi (l’ultima, d’oro, lo scorso anno, con la 4×400 targata USA), e per 17 volte ai Mondiali outdoor: sarà all’Olimpico nel suo ultimo anno di attività, in una delle poche uscite previste dal suo programma.

E poi ancora spazio ai 5000, con l’oro e il bronzo olimpico dei 10000, ovvero l’etiope Selemon Barega, e l’ugandese Jacob Kiplimo. Con loro, anche il bi-campione del mondo (2017 e 2019) Muktar Edris (Etiopia), e l’azzurro Yeman Crippa, in caccia dell’ennesima prova convincente di questa primavera per lui già ricca di risultati. Insomma, all’Olimpico saranno protagonisti 15 campioni olimpici dell’ultima edizione dei Giochi, più altri 17 medagliati tra argenti e bronzi. Sembra Tokyo, ma è Roma.

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