Elezioni Fortuna (Unicusano): “Da Juncker parole inopportune”
Il magnifico rettore dell’Università Niccolò Cusano, ha commentato così la dichiarazione di Jean Claude Juncker (“Non ci sarà un governo operativo”), sulle elezioni in Italia
Pubblicato:23-02-2018 11:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31
ROMA – “Juncker ha rilasciato una dichiarazione inopportuna e senza fondamento“. Fabio Fortuna, magnifico rettore dell’Università Niccolò Cusano, ha commentato così, su Radio Cusano Campus, le parole di Jean Claude Juncker (“Non ci sarà un governo operativo”), sulle elezioni in Italia.
“Al di là del fatto che le votazioni in qualsiasi Paese costituiscono una prospettiva in cui si possono innescare elementi di stabilità – ha spiegato- non c’è in questo momento in Italia alcun sentore di un forte rischio politico. Il rischio politico esiste ogni qualvolta ci sia una situazione elettorale in un Paese e magari emerge dopo le elezioni, allora perché mettere il carro davanti ai buoi e fare quasi una profezia come se uno avesse una sfera di cristallo? Il fatto che abbia usato espressioni come ‘Rischio di governo non operativo’, e soprattutto ‘Nella seconda metà di marzo ci potrebbero essere dei problemi sui mercati finanziari’, sono affermazioni che a mio giudizio il presidente di un’istituzione così importante deve tenere per sé. Può pensarle, ma non deve dichiararlo pubblicamente. Penso che abbia parlato prima di pensare o forse non si è reso conto delle ripercussioni che potevano avere le sue parole. Vorrei ricordarvi che il Ftse Mib italiano non ha avuto un tracollo, perché poi anche qui i media tendono ad esagerare queste situazioni, ma è sceso fino a -1,5 e il nostro spread è salito solo di qualche punto, ma niente di incredibile. Poi il Ftse Mib prima della fine della seduta ha recuperato chiudendo a -0,84, quindi non ci sono state ripercussioni di chissà quale incidenza, però Juncker non deve rilasciare queste dichiarazioni”.
“Siamo abituati al fatto che negli ultimi anni l’Italia si è esposta al giudizio degli altri- ha continuato- perché ci siamo messi in una posizione di debolezza, adesso piano piano stiamo risalendo la china e costruendo un’immagine migliore, i dati ci confortano, ma poi ci rinfacciano sempre che sono dati macroeconomici positivi, ma inferiori alla media europea, soprattutto i Paesi di maggior spicco. Ricordo il dato di stamattina della Germania in cui c’è una crescita del Pil su base annuale del 2,9% quando la media europea è intorno al 2,4%, noi siamo all’1,4-1,5%, quindi indubbiamente i problemi ci sono, ma da qui a fare affermazioni di questo tipo, che veramente possono generare poi delle problematiche, credo che ce ne passi e credo soprattutto che i rappresentanti istituzionali importanti, come il presidente della Commissione europea, dovrebbero essere molto attenti nel rilasciare questo tipo di dichiarazioni”.
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