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Fortuna: “Bene l’inflazione dell’Eurozona, ma l’Italia è in controtendenza”

Lo ha spiegato il Magnifico Rettore dell'Unicusano, Fabio Fortuna, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus

Pubblicato:06-01-2023 13:14
Ultimo aggiornamento:06-01-2023 13:15

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ROMA – “Il dato dell’inflazione dell’Eurozona si conferma migliore delle attese: al 9,2% contro il 9,7% previsto. Si conferma quindi la diminuzione del tasso di inflazione che gradualmente sta scendendo sotto il 10%. Positivo anche l’indice di fiducia sull’economia al 95,8%, in aumento rispetto al mese precedente e anch’esso superiore alle attese. La partenza del 2023, anno che sicuramente non sarà semplice, mostra quindi un miglioramento sul lato dell’inflazione, in controtendenza con l’Italia che purtroppo si trova a combattere un fenomeno di elevatezza non prevedibile“. Lo ha detto il Magnifico Rettore dell’Unicusano, Fabio Fortuna, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.

ITALIA TRA I PEGGIORI NELL’EUROZONA SUL FRONTE INFLAZIONE

“Sappiamo bene- ha continuato- che in questo momento siamo tra i peggiori nell’Eurozona sul dato dell’inflazione. Fino a settembre-ottobre avevamo un tasso inferiore a Germania, Spagna e gran parte degli altri Paesi. Si è invertito questo trend improvvisamente quando da noi l’inflazione è cresciuta in modo incontrollato, soprattutto a causa della dipendenza dai fattori energetici fino all’11,8% sceso all’11,6% nell’ultimo mese”.
“Su quest’ultimo dato del tasso di inflazione- ha proseguito Fortuna- influiscono circa per il 65% proprio le risorse energetiche, in leggera diminuzione rispetto al mese precedente. Il dato più preoccupante è che cresce l’inflazione di fondo, quella al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che accelera dal 5,6% al 5,8%; per gli altri beni e servizi, quindi, il tasso medio cresce dello 0,2″.
“Se invece- ha poi affermato- consideriamo il dato medio di tutti i beni e servizi il tasso si contrae dello 0,2%. Avremo ancora problemi a gennaio perché il prezzo dei carburanti è in aumento ora che sono state ripristinate le accise. La speranza che l’Italia deve avere è che le risorse energetiche non vadano nel 2023 sull’ottovolante“.

IL CARO ENERGIA

Il Magnifico Rettore dell’Unicusano è inoltre intervenuto anche sul caro energia. “In un momento di grande emergenza come questo, soprattutto considerando gli extra profitti del settore energetico, credo che sia corretto ed equo pensare ad una tassazione degli extra profitti più incisiva“.
“Ma non è con provvedimenti spot che si risolvono i problemi. L’Italia- ha infine ammonito Fortuna- deve rivedere la sua politica energetica, le imprese devono poter avere un campo d’azione meno burocratizzato. Bisogna però anche dare il tempo al governo appena insediato di introdurre adeguate misure”.


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