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I 5 passeggeri del sommergibile Titan sono morti: l’ipotesi dell’implosione a bordo

Nel primo pomeriggio di oggi sono stati trovati dei detriti del sommergibile a 500 metri dal relitto del Titanic, la nota della Ocean Gate: "Pensiamo siano tristemente morti"

Pubblicato:22-06-2023 22:50
Ultimo aggiornamento:26-06-2023 18:37

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ROMA – I 5 passeggeri del Titan sono morti. Lo ha comunicato la Ocean Gate durante la conferenza stampa della Guardia costiera Usa a Boston. Nel primo pomeriggio di oggi (14.55 ora italiana) erano stati individuati dei detriti a circa 500 metri dal relitto del Titanic: sono stati analizzati e c’è la conferma che si tratti di pezzi del sommergibile (tra cui anche la coda), che quindi sarebbe imploso. Non è possibile sapere se questo sia successo già domenica, nel momento in cui si erano persi i contatti con la nave madre Polar Prince che seguiva la spedizione dalla superficie, oppure nei giorni successivi, dopo un precedente problema sviluppatosi a bordo.

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UNA CATASTROFICA PERDITA DI PRESSIONE

Dietro la tragica fine del sommergibile ci potrebbe essere stata “una catastrofica perdita di pressione“. sono le parole utilizzate oggi dalla Guardia Costiera americana. Anche i resti che sono stati individuati sarebbero compatibili con un’implosione

LA OCEAN GATE: “ERANO VERI ESPLORATORI”

Questa la nota della Ocean Gate, la società proprietaria del sommergibile Titan, che è stata diffusa su Twitter alle 22.20 ora italiana: “Pensiamo che il nostro Ceo Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding, e Paul-Henri Nargeolet siano tristemente morti“. La nota prosegue: “Questi uomini erano veri esploratori che condividevano un distinto spirito di avventura e una profonda passione per l’esplorazione e la protezione degli oceani del mondo. I nostri cuori sono con queste cinque anime e ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento. Piangiamo la perdita della vita e la gioia che hanno portato a tutti quelli che conoscevano”.


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LA SCOMPARSA DAI RADAR

Il sommergibile Titan era disperso da domenica 18 giugno: stava effettuando una visita sottomarina al relitto del Titanic sul fondo dell’Oceano Atlantico, a 3.810 metri di profondità. Le ricerche erano proseguite senza sosta (proprio stamattina era arrivata anche una nave dalla Francia con uno speciale robot subacqueo a bordo), ma già questa mattina le speranze di un possibile salvataggio si erano ormai affievolite.

CHI ERANO LE PERSONE A BORDO

La visita al relitto del Titanic aveva un costo di 250 mila euro a testa. A guidare la spedizione era il pilota Stockon Rush, americano nonchè proprietario della compagnia OceanGate Expedistions che ha organizzato il viaggio. Con lui c’era anche l’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet di 76 anni, pilota di sommergibili ma anche grande esperto del Titanic: era stato in visita al relitto decine di volte. Poi c’erano tre ‘turist’ che avevano appunto pagato una cifra altissima per questa avventura: si tratta dell’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood, salito sul sommergibie insieme a suo figlio Suleman, e del miliardario inglese Hamish Harding, che lo scorso anno è andato nello spazio con la Blue Origin di Jeff Bezos. Prima del viaggio gli esploratori avevano firmato una liberatoria in cui era descritta la pericolosità del viaggio ed era citata anche la possibilità di perdere la vita. I contatti con il sommergibile si sono persi un’ora e 45 minuti dopo l’inizio della discesa. Il relitto del Titanic si trova a 3.810 metri di profondità nell’oceano Atlantico al largo di Terranova, in Canada.

COME FUNZIONA LA VISITA AL RELITTO

Il viaggio per visitare il relitto dura complessivamente 8 giorni (4 giorni di andata e 4 di ritorno sulla nave ‘madre’). La spedizione del sommergibile negli abissi invece, ha una durata più breve, di circa 8-10 ore, anche perchè l’autonomia massima del batiscafo è di 96 ore. L’equipaggio disperso è partito venerdì scorso da St. John’s di Terranova in Canada a bordo della nave madre Polar Prince: il sommergibile, arrivati a 600 chilometri dalla costa, si è poi immerso nell’Oceano Atlantico (l’immersione è iniziata alle 8 di domenica mattina) per raggiungere il luogo in cui è affondato il Titanic. La discesa dura due ore, altre quattro sarebbero state dedicate alla visita del relitto e poi le ultime due ore sarebbero servite per risalire. Il sommergibile sarebbe dovuto tornare in superficie per le 15. Invece, i contatti con la Polar Prince sono stati persi già la stessa domenica mattina, un’ora e 45 minuti dopo l’inizio della discesa verso il fondo del mare. La discesa per arrivare al relitto doveva durare in tutto due ore. Il sommergibile Titan è lungo circa sette metri: a differenza di un sottomarino, è in grado di raggiungere una maggiore profondità ma è molto meno sicuro e dispone di meno potenza. All’interno gli spazi sono angusti, tant’è che tra i vincoli firmati dai passeggeri c’era anche la certificazione di non soffrire di claustrofobia. Ha fatto molto discutere, in questi giorni, il fatto che il comandante Stockon Rush mostrasse orgogliosamente il fatto che il sommergibile si pilotasse con un banale joypad di quelli utilizzati per giocare con la Playstation.

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DOVE SI TROVA IL TITANIC

Il Titanic affondò durante il suo viaggio inaugurale il 15 aprile del 1912, dopo aver urtato un iceberg: nel disastro morirono più di 1.500 persone. A bordo ne viaggiavano circa 2.200. La gigantesca nave effettuava per la prima volta la traversata fra Southampton, in Inghilterra, e l’America: avrebbe dovuto attraccare nel porto di New York. Il relitto si trova sul fondo del mare a circa 1.450 chilometri) a est di Cape Cod nel Massachusetts, e 400 miglia a sud di St.John’s in Terranova. Il relitto venne individuato nell’attuale posizione solo nel 1985, dopo anni e anni di ricerche.

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