
BOLOGNA – Ci sono ancora pochissime ore di tempo per sperare di salvare le cinque persone che erano salite a bordo del sommergibile Titan per una visita ravvicinata al relitto del Titanic, che giace a 3.810 metri di profondità nell’oceano Pacifico al largo di Terranova, in Canada. L’autonomia del natante, in termini di ossigeno, è stimata dalla Guardia costiera americana come possibile fino alle 7:18 del mattino di oggi, ovvero alle 13:18 dell’ora italiana. Fino a oggi molti avevano dato come deadline le 11 italiane.
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UN SALVATAGGIO QUASI IMPOSSIBILE
La situazione è comunque disperata: anche il sommergibile dovesse essere localizzato, la manovra per riportarlo in superficie è molto complicata e può essere fatta solo da una nave molto grande, dal momento che il sommergibile ha un peso di 21.000 libbre (9.525 chilogrammi). E non è tutto: se anche il sommergibile fosse portato a galla, resterebbe il problema di come aprirlo: la chiusura ermetica dall’esterno non è infatti un problema da poco.
IL ROBOT FRANCESE
La corsa contro il tempo per individuare la posizione del sommergibile e tentare di riportarlo in superficie è dunque arrivata agli sgoccioli: nella speranza di un ‘miracolo’, questa mattina sono entrate in campo anche altre navi tra cui la nave francese Atalante che è in viaggio per portare un mezzo subacqueo robotizzato in grado di arrivare a profondità superiori a quelle del relitto del Titanic.
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I ‘RUMORI RITMICI’
Per localizzare il sommergibile Titan, che potrebbe essersi incagliato nel relitto del Titanic, entrerà in azione il robot sommergibile francese Victor 6.000: a chiederlo alla Francia è stata la Marina degli Stati Uniti. Nella giornata di ieri erano stati captati dagli aerei canadesi dei “rumori ritmici“, provenienti dal fondo del mare, e questo aveva acceso le speranze che a produrli fosse l’equipaggio del sommergibile. Le successive ricerche effettuate sotto’acqua nel punto indicato dalle rilevazioni aeree, però, non ha portato a nulla.
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QUANDO AFFONDÒ IL TITANIC
Il transatlantico inglese Titanic affondò durante il suo viaggio inaugurale il 15 aprile del 1912, dopo aver urtato un iceberg: nel disastro morirono più di 1.500 persone. Il relitto Si trova a circa 900 miglia (1.450 chilometri) a est di Cape Cod nel Massachusetts, e 400 miglia a sud di St.John’s in Terranova.
GLI ANTENATI DELLA MOGLIE DEL PILOTA
Ieri si è scoperto che Wendy Rush, la moglie del pilota del sommergibile Stockon Rush (che è anche il proprietario della compagnia che ha organizzato il viaggio), è una pronipote di due famosi passeggeri morti sul Titanic, ricchissimi, che rifiutarono di salire sulle scialuppe di salvataggio per fare posto a donne e bambini. La scena venne ricostruita anche nel famosissimo film di James Cameron che ha raccontato il naufragio. Isidor e Ida Straus (l’uomo insieme al fratello aveva dato vita al grande magazzino Macy’s), tra i passeggeri più ricchi che salirono a bordo del Titanic. I due anziani coniugi, a quanto riferito dai sopravvissuti, rinunciarono a salvarsi per permettere ad altri passeggeri di salvarsi: vennero visti abbracciati al momento del disastro. Nel film di Cameron, la scena viene romanzata e si vedono i due anziani sdraiarsi e abbracciarsi a letto mentre la nave imbarca ormai palesemente acqua.
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