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La vigilia del voto: Draghi vede Letta, il centrodestra sbuffa e ottiene un vertice. Di Maio: “Conte dirà no alla fiducia”

Il premier mercoledì sarà al Senato per le comunicazioni e il voto di fiducia. Slitta a giovedì l'appuntamento alla Camera

Pubblicato:19-07-2022 12:18
Ultimo aggiornamento:20-07-2022 10:18

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ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Draghi martedì mattina si è recato al Quirinale. Il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inserisce nell’ambito dei “contatti interlocutori” che, dopo l’apertura della crisi di Governo, si stanno susseguendo a livello politico e istituzionale anche perché è stato lo stesso capo dello Stato, la scorsa settimana, a chiedere al premier un passaggio alle Camere dopo aver respinto le sue dimissioni arrivate in seguito allo strappo M5S sul dl Aiuti.

Nel colloquio, viene fatto notare da fonti qualificate, sicuramente il presidente del Consiglio avrà informato Mattarella del suo viaggio in Algeria, da dove è rientrato ieri. Il tema energia è una delle questioni più urgenti in queste ore anche nell’agenda politica e istituzionale italiana. Draghi avrà riferito al capo dello Stato delle intese siglate ieri ad Algeri e dopo ‘la tappa’ al Quirinale è rientrato a Palazzo Chigi.

DRAGHI MERCOLEDÌ AL SENATO ALLE 9.30, GIOVEDÌ ALLA CAMERA

Il presidente del Consiglio parlerà mercoledì al Senato alle 9.30. È quanto ha stabilito la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. La Capigruppo prevede l’inizio della seduta alle 9.30 con sospensione alle 10.30. Per poi riprendere con la discussione generale alle 11 fino alle repliche, alle 16.30. La chiama per la fiducia è fissata alle 18.30 con termine della votazione alle 19.30. Il voto alla Camera dei deputati slitta, quindi, a giovedì.


L’aula di Montecitorio voterà la fiducia al governo Draghi giovedì alle 14. Mercoledì, Mario Draghi consegnerà alle 10.30 alla Camera dei deputati il discorso tenuto in Senato. Il dibattito inizierà poi giovedì: dalle 9 alle 11.30 la discussione, alle 11.30 la replica del presidente del Consiglio; alle 13.45 le dichiarazioni di voto 13.45; infine alle 14 la chiama per il voto di fiducia. L’esito del voto è atteso intorno alle 15.15.

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DRAGHI VEDE LETTA, DISAPPUNTO DEL CENTRODESTRA

Il premier martedì ha incontrato anche il segretario Pd Enrico Letta. Una decisione non accolta favorevolmente dal centrodestra di governo. All’inizio del vertice nella residenza romana di Silvio Berlusconi è stato espresso “sconcerto” perché “il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica“. È quanto si apprende mentre è in corso il vertice da fonti di Forza Italia, Lega e centristi.

In seguito, grazie a una telefonata tra Berlusconi e il premier, è stato organizzato un rendez vous anche tra il centrodestra di governo, in tutte le sue componenti, e Draghi, a Palazzo Chigi. Presenti Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Il vertice di centrodestra è stato dunque riaggiornato alla sera, sempre a Villa Grande.

LETTA: “DRAGHI FOCALIZZATO SULLE COSE DA FARE, È MOMENTO DELLA VERITÀ”

“L’ho trovato in ottima forma. L’ho trovato molto determinato, focalizzato sulle cose da fare”. Lo dice Enrico Letta, segretario Pd, alla Festa dell’Unità a Roma, sull’incontro di stamane con il premier Mario Draghi. “Penso che domani sia il momento della verità”, aggiunge il leader dem. “Questo è un Governo che è nato in Parlamento” e “quello che conta sono le parole che si dicono in Parlamento. Domani ascolteremo il premier e poi ognuno dirà la sua. Ognuno dirà quale è la sua posizione, ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.

“MAGGIORANZA CONFERMI LA FIDUCIA AL GOVERNO”

“La nostra posizione è che abbiamo davanti nove mesi fino alle elezioni che devono essere riempiti di contenuti. Dobbiamo essere concentrati sul rilancio del Paese e sulla protezione della parte più debole della società“, afferma Letta. “Il nostro auspicio è che la maggioranza che ha sostenuto il Governo fino adesso confermi la fiducia. Posso preannunciare che ai gruppi parlamentari proporrò la conferma del voto di fiducia per Mario Draghi e per il suo Governo”, spiega il segretario del Pd.

LETTA: “SE DRAGHI CADE DA PUTIN APPLAUSO DI SODDISFAZIONE”

“Penso che Giorgia Meloni abbia fatto un errore drammatico nel prendere in giro l’appello dei sindaci. Abbiamo superato le 2.000 firme e tantissimi sindaci di centrodestra”, ricorda Letta. “Io darò un voto di fiducia doppio: per quello che faremo in Italia ma anche per un’Europa più forte e per contrastare la guerra in Ucraina“.

“Le scelte che avverranno domani avranno un’importanza anche per la politica estera, per l’Europa che sarebbe sicuramente più forte”. Per il leader dem, “non c’è alcun dubbio che se domani cadesse il governo Draghi, un applauso di soddisfazione salirebbe da Putin e dal Cremlino”.

LETTA: “ELEZIONI NON SONO UN RISCHIO, NOI PRONTI”

Sugli scenari in caso di caduta del governo Draghi, Letta spiega: “Domani decideremo. La parola elezioni non la lego mai alla parola rischio. È una parola che ha a che vedere con la democrazia. Noi saremo pronti. Io domani mattina mi sveglierò assolutamente sereno. Sarà una bella giornata, sono sicuro“.

La posizione del Partito democratico, dichiara Letta, è quella di “continuare con l’agenda di governo e sulle misure da mettere in campo per proteggere la parte della società piu’ debole”.

LETTA: “LEGGE ELETTORALE PESSIMA

“Questa è la peggiore legge elettorale che ci possa essere. È pessima”, nota Letta alla Festa dell’Unità a Roma, perché “toglie a noi cittadini la possibilità di scegliere. Se la cambiamo sono solo felice, ma serve una maggioranza per cambiarla. È evidente che se domani il Governo ottenesse la fiducia questo potrebbe essere uno dei temi” da affrontare, “ma non il principale tema”.

CENTRODESTRA DI GOVERNO A PRANZO DA BERLUSCONI

Vertice dei partiti di centrodestra che sostengono il Governo a Villa Grande, nella residenza romana di Silvio Berlusconi che, a causa della crisi nella maggioranza, ieri è rientrato dalla Sardegna nella Capitale dove ha riunito i suoi per fare il punto in vista delle comunicazioni di Mario Draghi al Parlamento domani.

Al pranzo a Villa Grande i leader e i rappresentanti di Fi, Lega, Coraggio Italia, Udc, Noi con l’Italia, Italia al Centro. “Il centrodestra di governo, riunito a Villa Grande, sta valutando l’attuale momento politico, davvero preoccupante, dovuto agli inspiegabili comportamenti anche delle ultime ore di Giuseppe Conte, del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico“. Così una nota dei partiti presenti all’incontro.

CENTRODESTRA: “RIVEDERE REDDITO DI CITTADINANZA E PACE FISCALE”

“Mentre la sinistra provoca e non ha ancora annunciato il ritiro di proposte divisive che hanno lacerato la maggioranza come quella inaccettabile sulla cannabis, il centrodestra di governo si confronta sui temi – spiegano fonti del centrodestra di governo -. Tra le altre cose, è condivisa la necessità di una profonda revisione del reddito di cittadinanza (così da recuperare risorse per finanzare l’azzeramento del cuneo fiscale), la pace fiscale e la conseguente rottamazione delle cartelle esattoriali, l’investimento sul nucleare di ultima generazione e un fermo contrasto all’immigrazione clandestina“.

SALVINI RIUNISCE I GOVERNATORI LEGHISTI

In mattinata si è tenuta anche una riunione, in videocollegamento, tra Matteo Salvini e tutti i governatori della Lega. Accanto al leader è presente anche il ministro e vicesegretario Giancarlo Giorgetti.

LEGA: “PRONTI AD APPROVARE LEGGE DI BILANCIO ANCHE CON VOTO ANTICIPATO”

A prescindere dagli esiti della crisi di governo ed anche in caso di elezioni anticipate, la Lega “vuole tutelare la tenuta economica e sociale del Paese garantendo l’approvazione in tempi brevissimi di una legge di bilancio anche tabellare che dia certezze e stabilità“. È quanto emerso durante la riunione di Matteo Salvini con i ministri e i sottosegretari del partito. “L’obiettivo è evitare un mercanteggiamento preelettorale in sede di bilancio – proseguono le fonti del Carroccio – garantendo al contempo con responsabilità la messa in sicurezza dei conti dello Stato”.

MOLINARI (LEGA): “CON IL M5S NON SI VA AVANTI”

“La Lega conferma che non è disponibile ad andare avanti in questa esperienza di Governo con i 5 Stelle perché, come detto anche dal premier Draghi, hanno mancato di responsabilità con il loro atteggiamento e hanno rotto quel vincolo che ha creato il Governo di unità nazionale“. Lo dice Riccardo Molinari, presidente del gruppo della Lega alla Camera dei deputati. “Al Paese servono risposte celeri sui temi economici e sociali. Non vogliamo neanche le provocazioni del Pd o politiche fallimentari come quelle dei ministri Lamorgese e Speranza“, conclude l’esponente del Carroccio.

SERRACCHIANI (PD): “LEGA NON ALIMENTI POLEMICHE”

“Il Pd si sta impegnando in questo giorni a trovare una soluzione che eviti al Paese una crisi incomprensibile che danneggerebbe soprattutto le fasce più deboli. Davvero non si capisce perché la Lega, invece di lavorare per lo stesso obiettivo, preferisca ogni giorno alimentare polemiche pretestuose arrivando persino a decidere degli appuntamenti del presidente Draghi“. Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

GELMINI (FI): “SOSTEGNO A DRAGHI SENZA SE E SENZA MA”

Gli italiani non vogliono la crisi: in un momento come questo non si può minare la stabilità e la credibilità dell’Italia, mettere a rischio la legge di bilancio e le risorse del Pnrr solo per anticipare di qualche mese le elezioni. Il presidente Draghi vada avanti“. Lo afferma Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie ed esponente di Forza Italia.

Il centrodestra di governo ascolti la voce dei ceti produttivi, del popolo delle partite Iva, dei sindaci e dei governatori, e sostenga il presidente del Consiglio senza se e senza ma. Prima viene l’Italia”, conclude Gelmini.

CRIPPA (CAPOGRUPPO M5S CAMERA): “SE DRAGHI APRE, INGIUSTIFICABILE NON VOTARE FIDUCIA”

“L’ho scritto in una chat: ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro che se aprirà ai principali temi posti all’interno dei nove punti da parte del M5S, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia“. Lasciando la conferenza dei presidenti di Montecitorio, Davide Crippa, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Canera, conferma la sua apertura di credito al presidente del Consiglio. Interpellato, prosegue: “C’è una variabile, Draghi deve dire qualcosa“. C’è una scissione alle porte? “L’oggetto è cosa dirà Draghi e come si reagirà alle dichiarazioni di Draghi”.

DI MAIO: “CONTE HA GIÀ DECISO, IL SUO PARTITO NON VOTA LA FIDUCIA”

“Dalle dimissioni di Draghi ad oggi sono successi due fatti politici clamorosi: le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindaci, la società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. E poi che il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo in assemblea congiunta di Insieme per il futuro.

“Diciamo la verità, il partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi. Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi“.

DI MAIO: “CONTE RESPONSABILE DELLA CRISI”

Draghi ha dato delle garanzie – sottolinea il titolare della Farnesina – Al Mef è stato aperto un tavolo sul superbonus; sono state date garanzie sul salario minimo iniziando un percorso con le parti sociali; sono state garanzie anche sul cuneo fiscale. Credo dunque che il partito di Conte stia cercando solo delle scuse agitando bandierine“. Per Di Maio, non ci sono dubbi: “Siamo in una situazione surreale, dovevamo occuparci di problemi reali del Paese, pensando a famiglie e imprese, ma siamo invece in mezzo a una crisi di governo. La maggioranza dei cittadini sa chi è il responsabile di questa crisi, ha un nome e cognome: è Giuseppe Conte“, spiega all’assemblea congiunta di Ipf.

BRUNETTA: “MOMENTO DI PASSAGGIO, PREVALGA BUON SENSO NEI PARTITI”

“Le riforme, compresa quella della Pubblica amministrazione, sono un’onda figlia della congiuntura astrale che ha visto in Mario Draghi e nel suo Governo il catalizzatore della nuova Italia” . Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervenendo alla cerimonia di avvio al servizio di ruolo del personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli che si è svolta a Roma in mattinata al Convention Center La Nuvola.

Siamo in un momento di passaggio per il Paese, non vorrei dire di crisi – osserva Brunetta – Ma io spero che il buon senso che abbiamo visto nei tanti appelli, nelle telefonate ricevute dal premier dalle cancellerie europee e da oltreatlantico, prevalga, in tutti i partiti e in tutte le istituzioni. Il nostro Paese è un pilastro della stabilità internazionale, della libertà e della democrazia. L’Europa ha bisogno dell’Italia come l’Italia ha bisogno dell’Europa. Per questo tanta gente chiede a Draghi di restare e di portare a termine la sua missione”.

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