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Cellulari e droga recapitati in carcere, arrestato il garante dei detenuti di Napoli

Pietro Ioia, garante dei detenuti di Napoli, è accusato di aver introdotto telefoni e sostanze stupefacenti nel carcere di Poggioreale

Pubblicato:18-10-2022 13:09
Ultimo aggiornamento:18-10-2022 16:34

poggioreale suicidio
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NAPOLI – Il garante dei detenuti del Comune di Napoli, Pietro Ioia, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna nell’ambito di un’indagine coordinata della procura della Repubblica di Napoli.

Sono otto, complessivamente, le figure raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, e indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.

L’attività investigativa ha permesso di accertare l’introduzione illegale di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti all’interno della casa circondariale di Poggioreale, a Napoli. In particolare, per gli investigatori, Ioia, avvalendosi del suo ruolo di garante, che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, avrebbe introdotto a Poggioreale, e previo compenso, telefoni cellulari e droga.


IL SINDACO: “STIAMO PROCEDENDO ALLA REVOCA”

Il comune di Napoli e il sindaco Gaetano Manfredi hanno fatto sapere che “alla luce dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto il garante dei detenuti del Comune di Napoli, nominato dalla precedente giunta, l’Amministrazione sta predisponendo gli opportuni provvedimenti di revoca”.

L’ex primo cittadino Luigi de Magistris ha ricordato che Ioia “è stato riconfermato dalla nuova amministrazione e se ha commesso, come valuterà la magistratura nella sua autonomia nel principio di presunzione di innocenza che vale per tutti, i fatti gravi per cui è stato attinto da ordinanza di custodia cautelare, vuol dire che avrà non solo sbagliato nuovamente, ma tradito la fiducia di due amministrazioni comunali e anche dei detenuti che avevano riposto in lui la fiducia che potesse essere un riferimento sensibile, per la sua esperienza carceraria, nella tutela dei più deboli e dei diritti non di rado negati a chi è privato della libertà personale”.

SALVINI: “ECCO LE NOMINE DELLA SINISTRA”

Su Facebook il commento del leader della Lega Matteo Salvini: “Garante dei detenuti, ex detenuto, e adesso ancora arrestato: le grandi nomine della sinistra in Campania… Un abbraccio alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria e grazie per il loro straordinario lavoro”.

“IOIA ERA IL PERNO DEL SODALIZIO CRIMINALE”

Somme che vanno dai 500 agli 850 euro. A tanto ammonta la ‘retribuzione’ che l’ormai ex garante dei detenuti di Napoli Pietro Ioia pretendeva per consegnare cellulari ai detenuti. La cessione avveniva nella sala colloqui del carcere di Poggioreale, un luogo facilmente accessibile visto il ruolo istituzionale ricoperto da Ioia. È quanto emerge dalla ricostruzione, contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla gip del tribunale di Napoli Valentina Giovanniello, dei fatti contestati al garante dei detenuti partenopeo.

Ioia viene considerato dalla giudice per le indagini preliminari “il perno dell’attività illecita del sodalizio”. Infatti “la sua qualità di garante dei detenuti è il mezzo necessario per l’accesso al carcere” e, dunque, “per la consumazione dei reati”. Ancora, per la gip Pietro Ioia “sfruttando il suo ruolo di garante dei detenuti” piuttosto che “agire nell’interesse della collettività” ne “approfittava per trarne occasione di ingenti guadagni, mettendosi al servizio del gruppo criminale e facendosi corrompere ripetutamente”.

‘LAUTI GUADAGNI’ PER CONSEGNARE CELLULARI AI DETENUTI

Il garante agiva, spinto “soprattutto dal forte movente economico” visti “i lauti guadagni” percepiti. Sono diversi i casi di consegna di telefoni su cui le indagini hanno fatto luce e, ad ogni cessione, corrispondeva un guadagno da parte di Ioia.

Il garante è stato ripreso mentre consegna qualcosa a un detenuto il quale, nel sedersi, occulta frettolosamente quanto ricevuto nei propri pantaloni, all’altezza del pube. Si trattava, presumibilmente, di telefoni cellulari. Conversando con una delle persone raggiunte da ordinanza cautelare, Ioia parlava con la ‘collega’ di incontri “in albergo”, termine usato per indicare il carcere. In alcune conversazioni si fa poi riferimento a del “fumo” da consegnare, cioè hashish, dal valore che raggiunge i diecimila euro, ma anche a della cocaina, che i detenuti avrebbero poi riveduto a terzi, cioè ad altri ristretti a Poggioreale.

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