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Recuperate lettere di Spinelli degli Anni ’70: ecco dov’erano. Ce n’è una anche di Moro

Ventuno documenti originali del padre fondatore dell'Ue, recuperati dai Carabinieri di Udine. Tra i carteggi anche un testo firmato da Aldo Moro

Pubblicato:08-05-2024 17:10
Ultimo aggiornamento:08-05-2024 18:05

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TRIESTE – Ventuno documenti originali e inediti provenienti dalle corrispondenze di Altiero Spinelli con le Istituzioni negli anni ‘70, tra cui una rara lettera dattiloscritta con firma e autografa dell’allora ministro degli Esteri, Aldo Moro, trafugate in luoghi e tempi sconosciuti e finite come cimeli da collezione nel circolo delle aste on-line. I documenti sono stati rintracciati e sequestrati dai Carabinieri del nucleo Tutela del patrimonio culturale di Firenze e Udine, che ieri le hanno consegnate all’Archivio storico dell’Unione europea di Villa Salviati a Firenze.

Lo fa sapere in una nota il comando provinciale del Carabinieri di Udine, evidenziando che l’indagine è partita nel 2021 con il rinvenimento in un’asta on-line, da parte dei militari di Firenze, proprio della lettera di Moro a Spinelli, considerato uno dei padri fondatori dell’Unione europea, autore nel ‘41 del ‘Manifesto di Ventotene’ scritto, con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, durante il suo confino.

“Lettere originali, inedite e attinenti al Fondo Spinelli”
Dieter Schlenker, direttore degli Archivi Storici dell’Ue

La ricostruzione del canale di vendita ha portato i Carabinieri al venditore, un quarantenne residente a Pordenone, la cui abitazione è stata perquisita portando alla luce altra documentazione simile, tutta appartenente a corrispondenze collegate a Spinelli con ministeri ed altri enti pubblici, con particolare riguardo alle sue funzioni svolte in ambito di quella che era ancora la Comunità economica europea.
Il venditore, molto collaborativo evidenziano i militari, si è dichiarato appassionato di lettere autografate sostenendo di averle acquistate tramite e-commerce e nei mercatini dell’usato. Oltre al sequestro dei documenti, all’uomo è stato quindi contestato il reato di ricettazione.
Il codice civile stabilisce, infatti, che gli archivi e i documenti degli enti pubblici sono soggetti al regime del demanio pubblico e, pertanto, sono inalienabili. Di conseguenza, tali documenti rientrano nella previsione normativa dei beni culturali che appartengono allo Stato o ad Enti pubblici, si evidenzia nella nota.
Il direttore degli Archivi storici dell’Ue ha confermato che i documenti sono originali, inediti e attinenti al Fondo Spinelli, vincolato per il riconosciuto di interesse storico culturale, dove devono confluire tutti i documenti e le corrispondenze con gli uffici delle istituzioni europee dopo 30 anni da quando sono stati prodotti. Oltre ai documenti riconducibili a Spinelli, sono state sequestrate altre 5 lettere che riguardavano interlocuzioni con il Comune di Treviso e con alcuni comandi militari del territorio. Questi documenti statali sono destinati ad essere consegnati alla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Veneto di Venezia, conclude la nota.


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