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FOTO | Patrick Zaki con gli studenti pro Gaza a Bologna: “Netanyahu è un criminale di guerra”

Patrick Zaki oggi a Bologna, ha incontrato i giovani dei collettivi universitari che da giorni sono accampati con le tende in piazza Scaravilli. E rilancia: "Gli Atenei interrompano gli accordi con Israele"

Pubblicato:08-05-2024 17:45
Ultimo aggiornamento:08-05-2024 22:54

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Prime Minister of Israel

BOLOGNA – Patrick Zaki ‘sposa’ la causa degli studenti dell’Alma Mater di Bologna, che hanno costituito il movimento Giovani palestinesi e hanno organizzato in questi giorni una “acampada” con le tende in piazza Scaravilli, in solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza. “Sono molto contento che gli studenti della mia Università siano qui per chiedere diritti e libertà per la Palestina. Sarò sempre con voi e farò di tutto per sostenervi. Significa molto per me”, dice Zaki prendendo la parola, dopo essere arrivato nel pomeriggio di oggi per partecipare a un incontro pubblico con gli universitari di Bologna.


Prima di lui, in mattinata, tra le tende si era presentata la filosofa Judith Butler, già in città per una conferenza ieri sera organizzata dall’Ateneo, che ha dialogato coi ragazzi sui temi legati alla Palestina e alla guerra in corso, ma anche sulle questioni dell’identità di genere su cui ha concentrato per anni i suoi studi.

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DI NOTTE 70 PERSONE NELLE TENDE ALL’UNIVERSITÀ

Le tende in piazza Scaravilli sono state piantate domenica pomeriggio e in questi giorni le presenze sono aumentate. “Ci sono circa 70 persone di notte, ma di giorno aumentano”, spiega Ettore, uno dei portavoce del movimento Giovani palestinesi. Collettivo che ancora aspetta dai vertici dell’Alma Mater una concretizzazione degli impegni assunti nelle settimane scorse, quando l’Ateneo aprì alla possibilità di una seduta aperta del Senato accademico sul boicottaggio contro Israele e a un tavolo di confronto per una stretta sul ‘dual use’, ossia la doppia valenza civile e militare delle attività di ricerca. “Siamo ancora in attesa di risposta- rimarca Ettore- l’Ateneo dovrebbe darsi una mossa”.

NETANYAHU È UN CRIMINALE DI GUERRA

“Sono stato attaccato per averlo detto. Ma lo voglio ribadire: Netanyahu è un criminale di guerra. E non chiederò scusa per quanto ho scritto”. Ad affermarlo Patrick Zaki, attivista per i diritti umani, oggi pomeriggio a Bologna per incontrare gli studenti pro-Gaza accampati in Ateneo. “Il Governo israeliano è la principale causa delle violenze e di quanto sta accadendo in Palestina”, aggiunge Zaki, secondo cui il premier israeliano “dovrebbe affrontare la prigione per quanto sta facendo”. Zaki spiega poi che anche nel suo Paese, in Egitto, le manifestazioni studentesche a favore della popolazione di Gaza vengono controllate e spente sul nascere.
“C’è molto controllo- dice Zaki- 14 studenti finora sono stati arrestati e nelle Università non c’è la libertà di organizzare attività per la Palestina. Non è facile, è un vero rischio per la vita, sono davvero degli eroi a sostenere le ragioni Palestina”. È in particolare l’università americana a Il Cairo che, essendo privata, ha più margini di manovra e “continua a combattere”, essendo di “ispirazione per altri Atenei”, sottolinea Zaki. Che aggiunge: “Spero che altri studenti in Egitto riescano a fare ciò che fate voi qui a Bologna”. Più in generale, sottolinea l’attivista, “la situazione è molto difficile” in Nord Africa e nella penisola arabica, perché si registrano “molti arresti” per le manifestazioni pro Palestina anche in Marocco, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

“STOP ACCORDI ATENEI E GOVERNO CON ISRAELE”

L’Alma mater di Bologna e tutte le altre Università italiane interrompano ogni collaborazione e accordo con realtà israeliane. “Non accetteremo che con le nostre tasse e i nostri soldi e le nostre attività si finanzi Israele e l’uccisione dei palestinesi”. Lo sostiene Patrick Zaki, che oggi pomeriggio ha incontrato il movimento dei Giovani palestinesi dell’Ateneo felsineo, accampati con le tende in zona universitaria da domenica pomeriggio. “Non possiamo accettare oltre che la nostra Università di Bologna, e anche le altre Università, abbia collaborazioni e accordi con Israele. Non possiamo accettare che siano usate le nostre tasse e ogni altra cosa per questo”.

Secondo Zaki, anche il Governo deve “prendere posizione. Sta continuando ad armare Israele, non possiamo accettare che i nostri soldi siano usati per uccidere i palestinesi. Anche il silenzio è complicità con questo crimine. Bisogna fermare tutto questo il prima possibile”. Zaki invita poi gli studenti a coordinarsi a livello nazionale, fino a portare queste istanze in Parlamento. “Potete realizzare un vero cambiamento”, sostiene Zaki, che sollecita gli studenti a continuare a parlare di Palestina. “Non voglio generalizzare- dice l’attivista- ma i giornali coprono solo una parte di quanto accade. Voi avete anche il ruolo importante di diffondere notizie sul genocidio in atto. Possiamo fare un vero cambiamento, bisogna fermare il genocidio. Continuate a parlare di quanto accade in Palestina”.

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