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VIDEO | Oscar 2020, Joaquin Phoenix vince come miglior attore nei panni di Joker

Miglior attore non protagonista e’ stato Brad Pitt per ‘C’era una volta a Hollywood’, mentre per la miglior attrice non protagonista e’ stata scelta Laura Dern per ‘Marriage Story’

Pubblicato:10-02-2020 08:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39

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VENEZIA – In una metropoli in decadenza, dominata da violenza e sporcizia, gli ultimi vengono abbandonati al loro dolore. Invisibili, provano a farsi spazio in un mondo che non li riconosce o che, quando percepisce la loro esistenza, tenta di schiacciarli. E’ Gotham City, ma potrebbe essere Roma, New York o un’altra qualsiasi metropoli, la citta’ matrigna in cui e’ ambientato il “Joker” di Todd Phillips, la prima pellicola che ha come protagonista il celebre villain dell’universo DC Comics. 

A vestire i panni, scarni, del protagonista uno straordinario Joaquin Phoenix, che si e’ sottoposto a una dieta ferrea per calarsi ancora meglio nel personaggio. Il film è stato presentato in anteprima alla 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia dove si è aggiudicato il Leone d’oro. 11 le nomination agli Oscar 2020 dove Phoenix ha vinto il premio per il miglior attore protagonista. E nella notte più importante del cinema, ‘Joker’ ha vinto anche il premio per la miglior colonna sonora.

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IL DISCORSO DI PHOENIX AGLI OSCAR 2020

Nel suo discorso di ringraziamento Phoenix si è rivolto ai suoi colleghi con i quali ha dichiarato di condividere l’amore per il cinema e di nessuno dei quali si sente superiore. Quindi il suo discorso si è spostato sull’attivismo, l’attore ha invitato tutti a farsi portavoce di coloro che non hanno la possibilità di parlare e sposare la causa ambientalista. Nelle sue parole l’accusa nei confronti di chi sfrutta gli animali. E ancora le scuse verso i suoi colleghi: “Sono stato egoista, a volte crudele e difficile sul lavoro. Sono grato che molti di voi in questa stanza mi abbiano dato una seconda possibilità”. Infine il ricordo del fratello, l’attore River Phoenix scomparso a soli 23 anni: “Quando mio fratello aveva 17 anni ha scritto queste parole: “corri in soccorso con amore e la pace ti seguirà” .

COME NASCE “JOKER”

“Mi ha sempre attratto la complessità di Joker e ho pensato che sarebbe stato interessante esplorarne le origini visto che nessuno lo aveva ancora fatto. Quindi io e Silver Scott abbiamo iniziato a scrivere una versione di come poteva essere questo personaggio prima che tutti lo conoscessimo, potendo godere di un’estrema liberta’- ha raccontato in conferenza stampa a Venezia Philips, che e’ anche co-sceneggiatore della pellicola-. Abbiamo potuto scegliere elementi del fumetto che ci piacevano e che volevamo restassero e scartarne altri”.

Alla stesura della storia, che e’ andata di pari passo alla composizione di una colonna sonora che aderisce perfettamente al linguaggio filmico e spesso lo esalta e lo completa, e’ seguita la costruzione del personaggio, sulla quale Philips e Phoenix si sono continuamente confrontati. E’ nata cosi’ la risata di Joker, o per meglio dire le risate di Joker, ognuna con il suo specifico significato. “Prima della sceneggiatura Todd mi ha fatto vedere alcuni video- ha raccontato l’attore-, voleva una risata quasi dolorosa che rappresentasse una parte di Joker che stava emergendo. Nel costruire il personaggio volevamo avere un approccio completamente nuovo. Non volevo fare riferimento a niente del passato”.

JOKER, LA RECENSIONE

Missione decisamente compiuta. “Joker” di Todd Phillips non ha nulla a che vedere con cio’ che finora ci e’ stato mostrato. E’ un viaggio dentro la mente e la vita di un uomo, dentro il suo passato, la sua sofferenza, che rappresenta quella di una societa’ che ha perso ogni valore. “Non e’ un film politico”, ha teso a precisare il regista, eppure chiunque viva in una metropoli disfunzionale facilmente riesce ad identificarsi con questo personaggio, con il suo grido d’aiuto inascoltato. Un uomo che non sapeva di esistere prima della sua trasformazione in quello che diventera’ il terribile nemico di Batman.

Poetico nella sua follia, straordinario nell’interpretazione di un magnifico Joaquin Phoenix, perfetto nella composizione, come nella regia e nella fotografia, il film si ciba del cinema degli anni ’70, caro al regista, periodo storico in cui la pellicola viene ambientata. Tra atmosfere che (involontariamente?) evocano film come “Taxi Driver”, “V per vendetta” e “Re per una notte” (con Robert De Niro presente fisicamente nella pellicola, nei panni di un anchorman che contribuira’ alla distruzione psicologica del protagonista), a passo di una danza liberatoria, suggestiva e inquietante al tempo stesso nasce il nuovo Joker, destinato a segnare uno spartiacque nel genere cinematografico dei supereoi. Da oggi nulla sara’ piu’ lo stesso.

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