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VIDEO | ‘Zero Zero Zero’, la serie sul narcotraffico di Saviano e Sollima dal 14 febbraio su Sky Atlantic

8 episodi girati in 3 continenti (America, Europa, Africa). Serie tratta dall'omonimo romanzo di Roberto Saviano

Pubblicato:14-02-2020 08:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:40

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VENEZIA – “Il mondo e l’economia globale sono influenzati dal traffico di cocaina al punto che, indipendentemente dal fatto che si sia o meno coinvolti o si faccia uso di sostanze stupefacenti, la vita di tutti noi e’ continuamente toccata da questo commercio e dai grandi ricavi che ne derivano“. E’ questo il cuore di ‘ZeroZeroZero’, racconto di potere prima che crime story, di Stefano Sollima, che con queste parole ha presentato la serie tv tratta dal romanzo omonimo di Roberto Saviano,  alla Mostra del Cinema.

La serie è stata girata in 3 continenti (America, Europa, Africa), in 5 paesi lontanissimi fra loro  (Italia, Messico, Marocco, Louisiana e Senegal) e in 6 lingue (inglese, spagnolo, italiano, francese, wolof e arabo), coinvolgendo oltre mille persone di troupe, più di diecimila comparse, con 148 giorni di riprese per un viaggio on the road in otto episodi. La serie Sky Original prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – e Bartlebyfilm, esordisce il 14 febbraio su Sky Atlantic e NOW TV dalle 21.15 (sarà disponibile on demand e con Sky Q satellite anche in 4K HDR).

“Non c’e’ niente che faccia guadagnare di piu’ della cocaina. Se gliene do un sacchetto, lei prima che esce dal festival lo sa vendere, se le do dei diamanti non trovera’ nessuno disposto a fidarsi di lei- ha spiegato Saviano in conferenza stampa al Lido, rispondendo alla domanda di un giornalista- La facilita’ con cui si vende la droga fa di questa serie una storia che parla di potere e di capitalismo contemporaneo. Basti pensare che lo sportello di Vienna dell’Onu ha dichiarato che nel 2014 la crisi economica fu superata grazie alla liquidita’ del narcotraffico che si riverso’ nelle banche europee”. Come impedire che tutto cio’ avvenga? Secondo Saviano “legalizzando la cocaina si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali e cio’ permetterebbe di trasformare l’economia”.


Tra cartelli messicani, ‘ndrangheta e uomini d’affari americani la serie tv racconta il viaggio di un carico di droga dal momento in cui un potente clan decide di acquistarlo fino a quando viene consegnato e pagato.  Davanti la macchina da presa un grande cast internazionale, di cui fanno parte Andrea Riseborough, Dane DeHaan, Harold Torres e Adriano Chiaramida, presenti anche loro insieme al produttore Riccardo Tozzi e gli sceneggiatori, Leonardo Fasoli e Mauricio Katz alla conferenza di oggi.

“Pensavamo che non saremmo mai riusciti a realizzare questo progetto, sembrava troppo ambizioso per essere portato a termine”, ha raccontato Sollima. “E’ costato piu’ di tantissimo- ha dichiarato Tozzi- per le estreme complessita’ logistiche e produttive. Ci sono mondi diversi e lontanissimi. Naturalmente, come in Gomorra, non sono mancati gli imprevisti. Per esempio in Messico sono saltate 3 settimane di riprese per un permesso non concesso da un sindaco”.

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