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VIDEO | L’1 dicembre in tv ‘Tutto il mio folle amore’ di Gabriele Salvatores

Il film, con Claudio Santamaria e Valeria Golino, è un viaggio on the road nel segno della diversità

Pubblicato:30-11-2021 12:17
Ultimo aggiornamento:01-12-2021 09:48

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VENEZIA – “Tu sei strano, io sono strano, ma dove andiamo insieme?” chiede ‘il Modugno dei Balcani’ (Claudio Santamaria) a suo figlio Vincent (Giulio Pranno), un ragazzo ‘speciale’, che non aveva mai visto fino a quel giorno, e che dopo 16 anni ha deciso finalmente di incontrare. Inizia così un road movie intenso, che parla di diversità, ma non solo. È “Tutto il mio folle amore”, il nuovo film di Gabriele Salvatores, in onda l’1 dicembre alle 21.20 su Rai 1. 

La pellicola ha come protagonisti un padre e un figlio in viaggio attraverso i Balcani. A rincorrerli saranno la madre del ragazzo, interpretata da Giulia Golino, e il padre adottivo, Diego Abatantuono. Nel 2019 il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, dove la Dire ha avuto modo di intervistare interpreti e regista.

“Claudio e suo figlio hanno quell’apertura e quella felicità, ma anche quel coraggio che è la caratteristica tipica di chi soffre di un disagio come quello di Vincent. Lo stesso avviene per la coppia che li insegue. Sono tutti un po’ come Vincent. Diventano sbandati, liberi e con il cuore aperto come lui. Ridiventano giovani”, ha dichiarato Umberto Contarello, uno degli sceneggiatori di “Tutto il mio folle amore”’, in conferenza stampa a Venezia, insieme ai 3 protagonisti (assente Diego Abatantuono) e al regista.


Non è un film sull’autismo– ha teso a precisare Salvatores-, non volevo che fosse un film doloroso, volevo invece che parlasse di speranza”. “Folle e amore sono nel titolo, manca diversità, queste sono le 3 caratteristiche del film, per raggiungere le quali ti devi abbandonare un pochino. Il protagonista è un ‘fool’ shakesperiano che si trascina dietro i tre adulti più importanti della sua vita”.

E in effetti la parola autismo non viene mai nominata nella pellicola anche se la storia è liberamente ispirata al romanzo, di Fulvio Ervas, “Se ti abbraccio non aver paura”, che racconta la storia vera di Franco e Andrea, un padre e suo figlio autistico in viaggio per le Americhe.  “Sono stato due giorni a casa di Andrea. È venuto più volte a trovarci sul set e mi ha aperto gli occhi verso il mio personaggio”, ha dichiarato Pranno.

Anche Golino ha raccontato di essersi confrontata con la madre di Andrea, una donna che, come il personaggio che interpreta l’attrice, ha con suo figlio un rapporto diverso da quello che ha con il padre, più concreto. Un personaggio complesso quello di Elena (Giulia Golino), una madre divisa tra amore e paura del futuro, che crede di essere stata lei a causare la malattia del figlio. “È la storia di una donna che fa pace con il senso di colpa maturato nel tempo di aver fatto un figlio non perfetto”, ha spiegato Salvatores.

Nella pellicola grande spazio occupano anche le musiche riarrangiate di Modugno, interpretate da un Santamaria sempre convincente, sia come attore che come cantante. Al suo fianco Pranno, al suo esordio sul grande schermo. Una giovane promessa del mondo del cinema, che riesce a commuovere e a far sorridere. Il film è stato presentato nella sezione fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, ma la decisione dei selezionatori non ha dato adito a polemiche. “Sono state scelte pellicole più sperimentali o di autori che si devono far ancora conoscere, e mi sembra anche giusto. Mi dispiace per gli interpreti del mio film e per il giovane Pranno soprattutto, che sicuramente avrebbe portato a casa qualcosa”, ha rivelato Salvatores. Il regista però un sassolino nella scarpa ce l’ha e decide di toglierselo dichiarando: “C’è un preconcetto strano per cui i film d’autore devono essere difficili e poco comprensibili, di ricerca. Ma accanto alla ricerca ci servono film che possano essere appetibili per il pubblico”, ha concluso.

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