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PESARO – La testa sfigurata della Madonnina della parrocchia di San Francesco (dei frati cappuccini) è diventato uno dei simboli del terremoto che ha scosso il Nord delle Marche, tra la provincia di Ancona e quella di Pesaro Urbino, questa mattina. Per fortuna senza provocare, almeno per ora, danni seri a cose e persone ma creando tanta paura tra i cittadini “che- ripetono in tanti nei bar, nelle piazze e negli uffici- una scossa così forte non l’avevano mai sentita”.
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Per trovare una scossa di magnitudo superiore ai 5.7 gradi registrati questa mattina alle 7.07, al largo della costa settentrionale marchigiana, è necessario, tornare indietro al 30 ottobre 1930 quando il terremoto a largo di Senigallia raggiunse magnitudo 5.8. La stessa del sisma a largo di Rimini nel 1916. Ed una delle oltre 30 scosse che questa mattina, tra le 7 e le 9, hanno interessato il pesarese ha fatto crollare a terra parte del capo della statua che dall’alto sovrasta la città e che è uno dei simboli più riconoscibili di Pesaro.
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L’area sottostante su cui è crollata parte di statua è stata transennata per il rischio di altri crolli. “Ricostruiremo quel volto, uno dei simboli sacri più amati dai pesaresi- spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli- lo faremo con lo stesso spirito e la stessa tenacia che distingue ogni marchigiano in tutte le sfide ed in tutti i momenti di difficoltà”.
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