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Terremoto di magnitudo 5,7: epicentro a Fano. Nessun danno grave ma allerta resta alta

Una forte scossa di terremoto ha svegliato l'Italia alle 7.07: il terremoto è stato avvertito anche molto lontano dall'epicentro, la costa marchigiana non lontano da Fano

Pubblicato:09-11-2022 07:32
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 09:11

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PESARO – Una forte scossa di terremoto ha svegliato l’Italia alle 7.07: il sisma, con epicentro a una profondità di 8 chilometri nella costa marchigiana a una trentina di chilometri da Fano, è stato avvertito distintamente anche molto lontano, come a Bologna, Padova, addirittura Trento. La magnitudine stimata dall’Ingv è 5,7. Al momento non si registrano danni di particolare entità né feriti.

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SCUOLE CHIUSE A PESARO E FANO ANCHE DOMANI

Scuole di ogni ordine e grado chiuse anche domani a Pesaro. Lo annuncia con un video su Facebook il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che da ieri si trova a Bruxelles. “Tanta paura, un grande spavento per tutta la città che stamattina si è svegliata con una scossa fortissima- spiega Ricci-. Un evento sismico importante: il più forte degli ultimi 100 anni con epicentro in mare, davanti a Pesaro e Fano, che ha causato tanto spavento e fatto scendere in strada tante persone. Da subito abbiamo avviato i controlli e per fortuna non ci risultano danni alle persone, stiamo valutando quelli alle cose. Al momento non ci sono problemi emergenziali ma in tanti edifici privati e pubblici iniziano a comparire delle crepe”.

Continuano le valutazioni di sicurezza sismica, a partire dalle scuole. “Al momento non ci sono problemi rilevanti ma, per completare al meglio i controlli che proseguiranno nelle prossime ore, le scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse anche domani- conclude Ricci-. Tra le strutture già ispezionate anche la VitriFrigo Arena dove non sono risultati problemi, quindi la partita Italia-Spagna di basket e gli eventi preparatori collegati, sono confermati”.

Sulle scuole, che domani saranno chiuse anche a Fano mentre in altri Comuni della provincia riapriranno, si è subito attivata anche la Provincia. “I tecnici della Provincia si sono attivati fin da subito con ispezioni e sopralluoghi per verificare lo stato delle scuole superiori, delle strade e dei ponti del territorio- spiega il presidente Giuseppe Paolini-. Tredici gruppi di tecnici sono complessivamente al lavoro”. Sono otto le squadre di tecnici predisposte dall’Ufficio edilizia scolastica che stanno ispezionando i 37 edifici collegati agli istituti superiori, mentre altre cinque squadre sono al lavoro per i controlli su strade, ponti, muri e pareti rocciose.

ACQUAROLI: “NESSUN DANNO GRAVE MA L’ALLERTA RESTA ALTA”

“Nessun danno grave a persone o edifici. In base agli accertamenti effettuati fino ad ora dagli organi competenti e dalla Protezione civile i danni riscontrati risultano lievi e la situazione è sotto controllo, ma sono ancora tante le verifiche in corso sia negli edifici pubblici e privati”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dopo la riunione pomeridiana tecnico-operativa del Cor (Centro operativo regionale) per fare il punto della situazione dopo il terremoto che ha colpito le Marche questa mattina. Erano presenti anche l’assessore alla Protezione civile, Stefano Aguzzi ed il responsabile della Protezione civile regionale Stefano Stefoni che ha coordinato gli interventi dei vari rappresentanti istituzionali coinvolti: Prefetture, Province, Comuni, Anas, Ferrovie, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Sistema operativo delle emergenze.

“Ci siamo dati appuntamento, escludendo nuovi eventi, al pomeriggio di domani per fare una nuova ricognizione a seguito degli ulteriori sopralluoghi- conclude Acquaroli-. Rimane alta l’allerta e continua il monitoraggio dell’evoluzione della situazione. Ci sono state nella mattinata ripetizioni di nuove scosse, ma non paragonabili a quella di magnitudo 5.7 che questa mattina ha svegliato con violenza l’intera regione. Per quanto riguarda le scuole ad ora non ci risultano edifici danneggiati. In ogni caso i rilievi non sono terminati in tutti i Comuni e quindi la decisione sulle aperture degli istituti sono affidate ai sindaci in base alle singole situazioni”.

SFOLLATE 4 FAMIGLIE IN ATTESA DI VERIFICHE SU EDIFICIO

Tanta paura ma anche un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo dato che la scossa di terremoto di 5.7 gradi di magnitudo avvenuta a una trentina di chilometri dalla costa di Pesaro e Fano, non ha causato né vittime né feriti. Non si registrano per ora grossi danni agli edifici anche se quattro famiglie a Pesaro dovranno dormire fuori dalla propria abitazione dopo il sopralluogo dei Vigili del fuoco che hanno ritenuto le ultime due rampe di scale dell’edificio, da cui si accede ai quattro appartamenti, ‘non fruibili’ e perciò hanno sollecitato le famiglie che vivono negli ultimi due piani a cercarsi un’altra sistemazione almeno per questa notte in attesa di altre verifiche tecniche.

Due si sono già organizzate autonomamente mentre per altre due famiglie si sta cercando una soluzione. “A quell’ora eravamo in casa io e mia moglie- spiega Marco, uno dei condomini-. La scossa è stata molto forte. Ci siamo svegliati di soprassalto ed a quel punto abbiamo preso i vestiti e siamo scesi di corsa di sotto. Ancora sotto ho il pigiama per far capire la situazione. Abbiamo avuto un grande spavento ma l’importante è che stiamo bene. Sono venuti giù un po’ di intonaci, la parte del corridoio non è più fruibile e quindi ci hanno chiesto di spostarci in altre abitazioni per questa notte, ma l’appartamento di per sé è ritenuto agibile. Dovrebbero darci un appartamento del Comune ma ancora non sappiamo né quando né dove”.
Spostandosi dal centro alla zona mare si può osservare come i pesaresi, nonostante lo sciame sismico continui e alle 16.26 abbia già fatto registrare oltre 60 scosse, non rinuncino alla passeggiata. “Abito a Borgo Santa Maria un po’ più nell’interno di Pesaro, al terzo piano- spiega Donatella-. Alle 7 in realtà stavo dormendo quando la scossa mi ha svegliato all’improvviso. Mi sono precipitata alla porta per uscire di casa ma avevo chiuso a chiave e avevo lasciato la chiave sul comodino così quando sono riuscita ad aprire la porta il terremoto era già finito. A quel punto non sono uscita anche se avevo molta paura”.

Anche Daniela abita un po’ più nell’interno della città: a Santa Veneranda. La scossa l’ha sentita forte “ma non ho avuto paura anche perché abito al piano terra e in pochi secondi avrei potuto raggiungere il giardino”, mentre la sua amica di passeggiata Loretta ammette che “la preoccupazione è stata enorme perché è stata una scossa molto forte, quando l’abbiamo sentita eravamo da poco svegli e così ci siamo vestiti immediatamente pronti per scappare ma per fortuna non ce n’è stato bisogno”.

NELLE MARCHE PERSONE IN STRADA

Nelle Marche, da Fano a Pesaro, dopo il terremoto molte persone sono scese in strada. A Pesaro la scossa è stata avvertita distintamente soprattutto ai piani alti. Tanta gente si è riversata in strada. E mentre si cerca di capire se ci sono stati danni a cose e persone molte scuole stanno già comunicando che per oggi non apriranno.

LO SCIAME SISMICO CONTINUA

Alla prima, sono subito seguite altre scosse di intensità minore, tra i 2.4 e i 3.6 di magnitudo: sono tutte registrate sul sito dell’Ingv. Dopo quella di magnitudo 5,7 delle 7.07, ne sono seguite una alle 7.12, una alle 7.15, un alle 7,16, una alle 7.19, una alle 7.23, 7.26, 7.29, 7.32 e 7.35 e poi ancora. Alla fine, nel giro di due ore, si registrano più 30 scosse.

Si è svolta questa mattina nella Sala operativa unificata della Protezione civile regionale la prima riunione tecnico-operativa del Cor (Centro operativo regionale) per fare il punto della situazione a seguito dell’evento sismico che ha colpito le Marche. In apertura l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha spiegato la natura dell’evento sismico. La distanza dalla costa dell’epicentro ha probabilmente favorito l’impatto meno importante del sisma, evitando così di creare danni ingenti, specialmente lungo i centri abitati della costa, si legge nella ricostruzione dell’incontro riportata nella nota della Regione Marche.

Si prevede che lo sciame sismico continuerà anche nei prossimi giorni. Alcune di queste repliche potrebbero essere risentite dalla popolazione, specie quella residente lungo la costa, senza escludere altri eventi di altrettanta entità, anche se al momento è impossibile fare previsioni”.

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OLTRE 30 SCOSSE REGISTRATE NELLE MARCHE IN DUE ORE

Sono oltre 30 le scosse registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia con epicentri a largo della costa pesarese ed in alcuni casi di quella anconetana tra le 7.07 e le 9.24. La più forte alle 7.07 di magnitudo 5.7 a 31 chilometri da Fano e a 35 chilometri da Pesaro mentre le altre scosse hanno registrato una magnitudo compresa tra 4 e 2. Al momento non si registrano danni di particolare entità né feriti.

“Per il momento non abbiamo segnalazioni di danni particolari né tantomeno, per fortuna, di feriti- spiega alla Dire l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, il quale stamattina si è recato nella Sala operativa della Protezione civile ad Ancona che è stata riunita subito dopo la prima scossa-. La Regione ha invitato le province di Pesaro Urbino ed Ancona a tenere le scuole di ogni ordine e grado chiuse, mentre nelle altre province valuteranno autonomamente i singoli Comuni. Nel maceratese molti le terranno chiuse mentre nel piceno la situazione è più tranquilla”.

I CALCINACCI ALLA STAZIONE DI ANCONA

Alla stazione di Ancona sono caduti dei calcinacci nel sottopassaggio ferroviario e in alcuni tratti delle banchine. Il terremoto è stato sentito in tutto il Centro e Nord Italia con tanta gente che nelle città tra cui Pesaro, Fano e Senigallia si è riversata in strada.

Intanto, su Twitter, #terremoto è diventato in un attimo il primo argomento di discussione: tutti si interrogano sull’accaduto. Molte persone dicono di aver sentito due scosse ravvicinate, nell’arco di un minuto.

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SMART WORKING

Tutti i dipendenti della giunta e del consiglio regionale ad Ancona oggi lavoreranno da casa in smart working mentre il sindaco di Fano Massimo Seri ha deciso di tenere chiusi gli uffici comunali. A Fano e Pesaro è stato aperto il Centro operativo comunale della Protezione civile.

A PESARO OGGI SCUOLE CHIUSE

A Pesaro oggi resteranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado.

AL VIA LA RICOGNIZIONE DEI DANNI

Nei Comuni costieri è partita già la ricognizione dei danni causati dal sisma. “Forte scossa di terremoto in tutto il territorio- scrive su Facebook il sindaco di Pesaro Matteo Ricci- Al momento non risultano danni”. Molte amministrazioni comunali hanno già deciso di tenere le scuole chiuse come ad esempio a Vallefoglia e Tavullia.

ACQUAROLI SENTE CURCIO: “CHIUDERE SCUOLE ANCONA E PESARO

“In via cautelativa per il controllo degli edifici scolastici si invitano i Comuni delle province di Ancona e di Pesaro Urbino a chiudere le scuole di ogni ordine e grado. Nelle altre province si valuti caso per caso”. Lo scrive il governatore delle Marche Francesco Acquaroli dopo un colloquio telefonico con il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio in seguito alle ripetute scosse di terremoto con epicentro a largo della costa marchigiana di questa mattina. La più forte di magnitudo 5.7 alle 7.07. “Si è verificata una forte scossa di terremoto alle 7.07 al largo della costa tra Pesaro e Fano, seguita da un’altra di minore intensità- dice Acquaroli- Stiamo verificando le conseguenze sui territori”.

RIPRESA LA CIRCOLAZIONE FERROVIARIA NELLE MARCHE

Dalle 11.50 è ripresa la circolazione ferroviaria sulle linee Adriatica, Ancona-Roma e Rimini-Ravenna, sospesa in via precauzionale dalle ore 7.15 a seguito di una scossa di terremoto che ha interessato la zona. La circolazione è stata riattivata dopo i controlli previsti dalle normative di sicurezza sullo stato della linea da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS).

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