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In Vda un progetto per indagare stereotipi genere tra gli uomini

Un progetto che punta a capire quante idee preconcette esistano nella popolazione maschile valdostana

Pubblicato:30-04-2023 17:52
Ultimo aggiornamento:30-04-2023 17:52
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AOSTA – Un progetto per indagare gli stereotipi di genere alla base della violenza contro le donne rivolto agli uomini. Si chiama “Cambia il costume” ed è proposto dall’associazione Dora Donne in Valle d’Aosta, in collaborazione con lo Spi Cgil, l’associazione Diritto al Futuro, l’Uisp, il Coni, la Fédérachon Esport de Nohtra Téra, l’associazione Uomini in cammino di Pinerolo, il Comune di Jovençan e l’azienda Thermoplay di Pont-Saint-Martin. L’iniziativa, finanziata dall’assessorato regionale alla Salute e alle Politiche sociali, prevede un questionario online che sarà sottoposto a tutti gli uomini intercettati dai vari partner del progetto, che saranno poi protagonisti di una serie di focus group, delle interviste di gruppo utili a approfondire alcuni temi emersi dalle risposte ricevute.

“Come Dora Donne abbiamo deciso di fare un passo in avanti- spiega Giacinta Prisant- e di non occuparci solo delle donne vittime di violenza ma anche degli uomini. Attraverso questa indagine cercheremo di capire quante idee preconcette esistono nella popolazione maschile valdostana. Sarà questo il punto di partenza per elaborare ulteriori progetti per capire cosa cambiare”. Il questionario è stato elaborato da Massimo Zanetti, professore di sociologia all’Università della Valle d’Aosta e presidente dell’associazione Diritto al Futuro, che si occuperà anche dei focus group, e si compone di 58 domande: “Una parte del questionario- spiega Zanetti- riproduce l’ultima indagine Istat sugli stereotipi di genere che risale al 2018 e permetterà di individuare dei profili di persone che hanno determinati tratti comportamentali”.
“Le altre parti del questionario- prosegue- riguardano un tentativo di internazionalizzare la nostra analisi perché ci permetteranno di comparare i risultati che otterremo in Valle d’Aosta con la scala di Maura Mills, una studiosa americana di questioni di genere abbastanza nota, che ha sviluppato una scala in 14 items, riconosciuta a livello internazionale. Noi l’abbiamo tradotta e inserita nel nostro questionario. Abbiamo anche inserito domande che riguardano gli stereotipi di genere nelle occupazioni e abbiamo sviluppato alcune domande originali per adattarci meglio al contesto”.

Seguiranno poi i focus group: “Sulla base dei risultati che emergeranno dai questionari- aggiunge il professore- condurremo delle interviste a gruppi di uomini che parteciperanno alla nostra ricerca delle associazioni partner”. Per Chiara Allera Longo dello Spi Cgil, “l’idea di lavorare sulle concezioni che si hanno è una bella base per poter partire con delle azioni”. E ricorda che anche molte donne anziane sono vittime di violenza da parte degli uomini: “Tra la popolazione anziana molti femminicidi vengono giustificati dal fatto che questi uomini non ce la fanno più a prendersi cura delle donne anziane. Questo vuol dire che in genere i lavori di cura sono affidati alle donne, ma le donne non uccidono i mariti. Questi delitti vengono così accolti con un certa benevolenza, con frasi del tipo ‘non ce la faceva più a vederla soffrire'”. Inoltre, per Allera Longo, servirebbero dei protocolli contro la violenza pensati ad hoc per le donne anziane: “Per le donne giovani si parla di allontanamento, le donne anziane molte volte hanno difficoltà ad allontanarsi da un luogo in cui subiscono violenza. Per questo servirebbero degli appositi protocolli”.


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