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Ferri Personali: “Creiamo come simbolo della nostra terra ‘l’orto di Modena’”

Villa La Personala amplia le sue azioni per una quotidianità sostenibile a tutto tondo e scommette anche sull’orto

Pubblicato:02-05-2024 11:52
Ultimo aggiornamento:02-05-2024 11:52
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MIRANDOLA (MODENA) – L’orto come simbolo della sostenibilità. “Facciamo che parta da Modena, dalla nostra amata terra, il simbolo dell’orto a tutela dell’ambiente. Si parla tanto di sostenibilità ambientale. Fare l’orto è una delle pratiche comuni in molta parte del nostro territorio. Innalziamolo a vera e propria icona della sostenibilità, come abbiamo deciso noi di fare in villa”. Villa La Personala, la splendida dimora millenaria cui l’imprenditrice Angelica Ferri Personali ha dato nuova vita dopo che il terremoto del 2012 l’aveva gravemente danneggiata, amplia le sue azioni per una quotidianità sostenibile a tutto tondo e scommette anche sull’orto.

Nel cuore della campagna modenese, a San Giacomo Roncole in Comune di Mirandola, Villa La Personala è ormai meta di un turismo che la ricerca per il connubio tra naturalità, bellezza e raffinata eleganza che connota ogni sua proposta. In questa ricerca di offrire un luogo di benessere per ogni ospite, Ferri Personali ha puntato a valorizzare alcuni spazi della Villa destinandoli alla realizzazione dell’orto. “Chiunque è nelle condizioni di farlo, si dedichi alla pratica dell’orto- sollecita ora- perché i benefici che se ne hanno per la salute e l’ambiente sono notevoli. Chiamiamolo ‘l’orto di Modena’, un modello del fare operoso, tipico della nostra terra. Lancio questa idea alle istituzioni modenesi, possiamo così creare un circolo virtuoso che nasce dal territorio”.

Avere la materia prima a chilometro zero per una cucina sana e con prodotti rigorosamente di stagione è uno dei primi motivi che giustificano la cura di uno spazio dedicato alla crescita degli ortaggi. Ora, però, a motivare ulteriormente la pratica giungono i risultati di un’indagine promossa da Altroconsumo che indica la dieta vegetariana come quella meno costosa per il cittadino e, insieme a quella vegana, la più sostenibile da un punto di vista ambientale, per un utilizzo più contenuto di acqua e una minor emissione di anidride carbonica nel corso del processo di produzione. Il risultato è scaturito, quindi, dal confronto sull’impatto ambientale dell’intera filiera che è sottesa a tre diete – vegetariana, vegana e Mediterranea – sul loro costo nel corso di una settimana. La dieta economicamente più conveniente si è rivelata quella vegetariana con un costo settimanale di 53 euro circa. Segue la dieta vegana, con 54 euro, e la mediterranea per la quale sono necessari 63 euro a settimana, il 17% in più rispetto a quella vegetariana, per l’inclusione di carne e pesce nell’alimentazione.


“Dedicarsi all’orto è un’azione che promuove uno stile di vita attento al benessere proprio, degli altri e dell’ambiente in cui viviamo. È un’azione che può diventare collettiva a favore della sostenibilità“, conclude Ferri Personali.

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