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A nuoto da Dakar all’isola di Goreé, così il Senegal rende omaggio ai ribelli anti-schiavitù

Iniziativa di sport e di memoria nei luoghi simboli della tratta atlantica verso le Americhe tra il XIV e il XIX secolo

Pubblicato:28-09-2023 16:32
Ultimo aggiornamento:28-09-2023 16:34
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(Foto credits Agence de Presse Senegalaise)

ROMA – Seicentocinquanta nuotatori, amatori e professionisti, hanno reso omaggio alle vittime della schiavitù coprendo con le loro bracciate i cinque chilometri che separano la capitale senegalese Dakar dall’isola di Goree, che fu base della tratta delle persone attraverso l’Atlantico.

ARRIVANO PRIMI OUSSEYNOU DIOP E AISSATOU NDIAYE

La traversata, della quale riferisce l’Agence de Presse Senegalaise (Aps), si è tenuta domenica con lo slogan “Nuotare ci unisce”. A raggiungere per primi il traguardo sono stati Ousseynou Diop, per gli uomini, e Aissatou Ndiaye, per le donne. Sin dalla sua prima edizione nel 1985, la manifestazione si propone di ricordare chi si tuffò in mare cercando di fuggire e ribellandosi alla riduzione in schiavitù.


LA TRATTA ATLANTICA

Tra il XV e il XIX secolo, Goree fu il principale centro della tratta degli esseri umani dalla costa occidentale dell’Africa. Nell’isola, che si trova di fronte a Dakar, ancora oggi colpisce il contrasto tra i quartieri destinati agli schiavi in partenza per le Americhe e le ville eleganti dei trafficanti.

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