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Medici senza frontiere: “In Sudan aiuto umanitario bloccato deliberatamente”

La testimonianza del presidente dell'organizzazione, Christos Christou, a un anno ormai dall'inizio del conflitto civile

Pubblicato:08-04-2024 17:10
Ultimo aggiornamento:08-04-2024 17:10

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(Foto credits Medici senza frontiere Profilo X @DrChristou)

ROMA – “Una decisione deliberata di bloccare l’assistenza umanitaria”: a denunciarla, accusando le autorità sudanesi che fanno capo al generale Abdelfattah Al Burhan, è Christos Christou, presidente internazionale dell’organizzazione Medici senza frontiere (Msf). L’occasione delle sue dichiarazioni è stata una conferenza organizzata dall’ong a Nairobi, in Kenya, trasmessa anche in streaming.

UN ANNO DI GUERRA CIVILE

In Sudan è in corso un conflitto armato dal 15 aprile 2023. A combattersi sono unità dell’esercito regolare fedeli al generale Al-Burhan e paramilitari delle Forze di supporto rapido al comando di un altro generale, Mohamed Hamdan Dagalo, detto “Hemeti”. Secondo Christou, che è stato di recente in Sudan, “le autorità bloccano in modo sistematico i permessi per le consegne di farmaci e per le missioni degli operatori sanitari nelle aree sotto il controllo dei paramilitari delle Forze di supporto rapido”. Il presidente di Msf ha aggiunto: “Questa decisione viola il diritto umanitario internazionale e le leggi di guerra, mettendo milioni di persone a rischio”. Secondo Christou, oggi in Sudan una delle sfide principali è quella dell’accesso. “Nell’ultimo anno sono stati dati pochi visti per entrare nel Paese”, ha detto il presidente, “e questo ha compromesso in modo drastico la risposta umanitaria”.


I NUMERI DELLA CRISI

Christou ha fornito alcune stime: “Già 25 milioni di persone hanno bisogno di aiuto e questa cifra costituisce un incremento del 40 per cento rispetto allo scorso anno; dall’inizio dei combattimenti nell’aprile 2023 sono otto milioni e 400mila le persone che hanno lasciato le loro case, mentre le vittime sono almeno 13.900 secondo l’Onu, con una valutazione probabilmente al ribasso”.

“FUNZIONANO SOLO DUE O TRE OSPEDALI SU DIECI”

In Sudan è in corso “una delle crisi umanitarie più gravi da decenni”, interamente “causata dall’uomo” e ormai di dimensioni “colossali”: lo ha detto Christos Christou, presidente internazionale dell’organizzazione Medici senza frontiere (Msf), di recente in missione nel Paese. L’occasione delle sue dichiarazioni è stata una conferenza organizzata dall’ong a Nairobi, in Kenya, trasmessa anche in streaming. Secondo Christou, “in Sudan oggi si calcola che continuino a funzionare solo il 20 o il 30 per cento degli ospedali e dei centri sanitari”.

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