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Le salesiane e il Decreto Cutro: “In Etiopia è un’opportunità in più”

Incontri sul lago Zuai per preparare percorsi di formazione professionale e inserimento lavorativo in Italia. Parla suor Manuela Robazza

Pubblicato:10-04-2024 14:00
Ultimo aggiornamento:10-04-2024 14:00

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ROMA – “Offrire a un giovane la possibilità di far crescere il proprio talento è un servizio prezioso, un’opportunità in più che va accolta” dice suor Manuela Robazza, salesiana torinese in riva al lago Zuai, in Etiopia. Al telefono si parla di una settimana di incontri con studenti, rappresentanti delle comunità locali, vescovi ed esponenti di governo. Il luogo non è scelto a caso: in riva al lago c’è un istituto professionale gestito dalle salesiane e frequentato da circa 2mila allievi. In primo piano ci sono le possibilità offerte dal “decreto Cutro” attraverso programmi di formazione tecnica e civico-linguistica in vista di un “accompagnamento al lavoro” di giovani africani in Italia.

IN RIVA AL LAGO DA 23 PAESI DELL’AFRICA

Suor Robazza è presidente della Fondazione Ciofs-Fp, che dal 1986 coordina le attività delle salesiane impegnate nell’insegnamento, nell’orientamento e nell’inserimento lavorativo. Agli incontri di Zuai, in corso fino a venerdì, partecipano religiose che vivono in 23 Paesi dell’Africa. “Inizialmente il ‘Decreto Cutro’ ci sembrava un brutto servizio all’Africa per portare via i suoi giovani, ma poi ne abbiamo parlato con le missionarie che sono qui in Etiopia” racconta la presidente all’agenzia Dire: “Loro hanno rovesciato la prospettiva, sottolineando che è sempre un’opportunità in più quando a un giovane si dà l’occasione di sviluppare i propri talenti”.

LA PARTECIPAZIONE DI FONDIMPRESA

Agli incontri di Zuai partecipa in questi giorni anche un rappresentante di Fondimpresa, strumento di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per la formazione continua a beneficio di aziende e lavoratori. “Bisogna studiare come curare al meglio la preparazione in loco per favorire l’arrivo di alcuni giovani in Italia in modo sicuro” spiega suor Robazza. “Qui se ne parla in momenti pubblici, utili anche a noi missionarie per capire come creare una rete utile per tutti i Paesi africani dove operiamo nello spirito degli insegnamenti di madre Maria Domenica Mazzarello e don Giovanni Bosco“.


Secondo suor Robazza, nelle prossime settimane saranno comunicate “opportunità concrete”, con modalità e termini per intraprendere percorsi di formazione anche in Italia. A Zuai se ne discute anche dopo la lettura di un messaggio di supporto alle salesiane della ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone: “Conto sulla vostra collaborazione per promuovere in Africa lo sviluppo umano e professionale di ragazze e ragazzi, e poi giovani donne e uomini, e sulla stretta cooperazione col mondo delle imprese italiane per dare un futuro alle nuove generazioni di un continente in crescita, ma ancora con tante difficoltà”.

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