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VIDEO | Maria Carla e Ambra, donne della Marina in prima linea contro il coronavirus

SPECIALE DONNE IN ARMI | I mesi del lockdown sono stati mesi di emozioni e di prove personali, anche per il personale impiegato nell'emergenza. Lo hanno raccontato alla Dire due donne della Marina Militare, inviate nelle zone più calde

Pubblicato:26-08-2020 13:03
Ultimo aggiornamento:23-12-2021 15:53
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ROMA – Paura, gioia, sentimenti e ricordi, vissuti nel reparto Covid tenda di Jesi o nell’ospedale di Bergamo. I mesi del lockdown sono stati mesi di emozioni e di prove personali, anche per il personale impiegato nell’emergenza. Lo hanno raccontato alla Dire due donne della Marina Militare, inviate nelle zone più calde. “Sono un’infermiera e sono stata coinvolta nell’emergenza Covid il 15 marzo, a Bergamo e poi al Niguarda” ricorda la missione, per la Dire, con una voce emozionata Maria Carla Campetto, Capo di prima classe della Marina Militare, operativa “nell’ambulatorio di odontoiatria a La Spezia, arruolata nel 2005”. Di quei giorni concitati resta forte il ricordo della “sintonia con i civili”. L’infermiera, mamma di due bambini, ha parlato anche dei sentimenti e della paura: “E’ fisiologica ed è fondamentale per essere concentrati. Sono orgogliosa di aver fatto parte di questa missione e mi emoziona parlarne. Il lavoro con i colleghi di altre Forze Armate, in un reparto civile è stata un’esperienza del tutto nuova per me”. 


Siamo addestrati a gestire la paura e a trasformarla in consapevolezza per noi e per le persone di cui abbiamo la responsabilità” sono invece le parole di Ambra Francolini Tenente di vascello della Brigata Marina San Marco. “Il Comando operativo inteforze ha stabilito un presidio medico avanzato della Brigata a Jesi, a causa della congestione di pazienti dell’ospedale civile Carlo Urbani. Sono partita l’1 aprile, eravamo 60 persone anche di altri reparti della Marina e in 72 ore la struttura era pronta a diventare il ‘Sesto reparto – Covid tenda’ dell’ospedale. Sono stata impiegata 2 mesi e presso il nostro reparto gestivamo pazienti in fase acuta con sintomatologie non gravissime“. Su tutto, anche sulla tristezza, rimane la “gioia che davano le dimissioni dei pazienti e quella signora- ricorda il Tenente- che ha compiuto i suoi 79 anni in tenda”, festeggiando nell’unico modo possibile, “con una videochiamata”.

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