ROMA – Da un amore scoppiato all’improvviso durante l’orientamento di fine liceo, a due missioni in Afghanistan, una prima e adesso una seconda in Kosovo. È il capitano dell’Esercito italiano Roberta Tollis a raccontare la sua carriera militare all’agenzia Dire dal Kosovo, dove ora si trova come aiutante di campo del vice comandante di Kfor, il generale Luca Piperni.
“L’aiutante di campo deve supportare il comandante nelle sue attività giornaliere, come fosse un assistente particolare, e ne cura l’agenda. È un incarico- ha spiegato- che richiede capacità organizzative e precisione e mi interfaccio con tutti gli attori internazionali e con i colleghi dei 28 Paesi contributori di Kfor. Sono arrivata insieme al comandante il 10 novembre e rimarrò un anno”. Anche il capitano Tollis racconta del peso che ha la lontananza dagli affetti lasciati in Italia, ma ribadisce che “questo vuoto viene colmato con la vicinanza dei colleghi e questo rende il team molto più coeso”.
L’esperienza nei teatri operativi “fa crescere sul piano professionale ma anche personale”, ha sottolineato. Dopo essersi arruolata come volontaria, Roberta Tollis vuole diventare comandante di uomini e donne, una leader, e quindi entra in Accademia. Oggi si trova in forza al “7° Reggimento Trasmissioni a Sacile, in provincia di Pordernone“, e “da tenente- ha ricordato- ho comandato un plotone e da capitano la compagnia”. Un’esperienza ancora diversa quella del comando del 17mo Reggimento addestramento volontari di Capua. “Volere dare la vita alla Nazione” è la scelta che Roberta Tollis ha sentito in giovane età quando ancora non sapeva quasi nulla del mondo militare. Su compiti, mansioni e responsabilità di oggi, sono “le stesse dei colleghi maschi”, ha ribadito il capitano Tollis e quindi no, non chiamatela soldatessa, “il mio nome è soldato”.
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