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Tg Esteri, edizione del 21 giugno 2023

Si parla di Sudan senza tregua, pace e scuole per tutti

Pubblicato:21-06-2023 14:08
Ultimo aggiornamento:21-06-2023 14:08
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SUDAN. GLI ATTIVISTI PER LA DEMOCRAZIA AL DIBATTITO DELLA ‘DIRE’

Per ricostruire il Sudan dopo il conflitto in corso tra fazioni militari serviranno i giovani impegnati per la democrazia. È il messaggio al centro di un dibattito ospitato dall’agenzia Dire. Ne parla Duaa Tariq, attivista in collegamento da Khartoum: “Crediamo che la comunità internazionale possa avere un ruolo a condizione che capisca di più i bisogni dei sudanesi. Questo conflitto arriva dopo quattro anni di rivoluzione continua contro il regime militare e in favore della democrazia”. Parla di crisi internazionale Khalid Albaih, vignettista in esilio:
“Gli europei devono sapere che adesso questa è una crisi di rifugiati, che è in pieno corso e che arriverà loro addosso”.

UCRAINA. VEIT (ECFR): L’EUROPA SOSTENGA LA MEDIAZIONE AFRICANA

I governi europei dovrebbero sostenere gli sforzi dei Paesi africani per una mediazione tra Russia e Ucraina laddove si aprissero spiragli: parola di Alex Veit, ricercatore del centro studi European Council on Foreign Relations. L’esperto ha commentato la missione a Kiev e a San Pietroburgo dei capi di Stato guidati dal presidente di turno dell’Unione Africana, Azali Assoumani. In Ucraina e Russia i dirigenti hanno chiesto a Volodymyr Zelensky e a Vladimir Putin di porre fine alla guerra, sottolineando che il continente sta pagando un prezzo elevato su un piano economico e sociale per un conflitto che non ha contribuito a provocare.

DIRITTI. FRIGENTI (GLOBAL PARTNERSHIP): RIPORTARE BIMBE A SCUOLA

Il diritto all’istruzione è un’emergenza, non raccontata e però sempre più grave a causa dell’impatto della pandemia di Covid-19 e della guerra in Ucraina che sta colpendo, in modo forse paradossale, anche e soprattutto il Sud del mondo. Laura Frigenti, ceo di Global Partnership for Education: “Con questo conflitto molti fondi sono stati deviati dall’aiuto pubblico allo sviluppo”. Dell’emergenza la dirigente ha parlato a Roma, in vista della presidenza italiana del G7, a gennaio. “Negli oltre 90 Paesi dove lavoriamo ci sono più di 240 milioni di bambini e soprattutto bambine rimasti fuori dalle classi scolastiche”.


BENIN. EMERGENZA SORRISI, ONG IN MISSIONE NELL’OSPEDALE DI COTONOU

E’ partita l’undicesima missione dell’ong italiana Emergenza sorrisi in Benin dove, nell’ospedale Calavi di Cotonou, oltre cento bambini attendono un’operazione chirurgica per labbro leporino o palatoschisi grazie al team di medici e volontari, che formeranno anche i dottori e sanitari della struttura. “In Benin i bambini che nascono con le malformazioni della bocca sono spesso uccisi, rinchiusi in casa, trattati come bambini maledetti, espressione dei peccati delle madri che a loro volta spesso vengono cacciate” sottolinea Eustache Akoto, presidente dell’ong a Cotonou. “Grazie però a Emergenza sorrisi e al sostegno della Cei, stiamo riuscendo a cambiare la mentalità. Non solo offriamo a bambini e adolescenti operazione chirurgica, visite e cure gratuite, ma lavoriamo nelle comunità per spiegare alle famiglie che le malformazioni congenite sono causate dall’alimentazione troppo povera delle madri in gravidanza, e che basta un intervento per tornare a una vita normale”.

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