Tg Esteri, edizione del 15 maggio 2024

Si parla di Ucraina, G7, Benin, Filippine

Pubblicato:15-05-2024 17:19
Ultimo aggiornamento:15-05-2024 17:19

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UCRAINA. DMITRIJ MURATOV: CON IL PAPA PER IL CESSATE IL FUOCO


“Basta sangue. Bisogna cessare il fuoco. Ascoltando Papa Francesco e pregando insieme con lui”. Parole dedicate al conflitto in Ucraina, pronunciate da Dmitrij Muratov, giornalista russo Nobel per la pace nel 2021, in un’intervista con l’agenzia Dire. Il suo è un appello a chiedere tutti insieme uno stop a raid e bombardamenti, rimandando al futuro trattative e condizioni per una pace stabile. Secondo Muratov, un aiuto nel lavoro globale di sensibilizzazione potrebbe arrivare anzitutto da Papa Francesco ma anche da un altro argentino, il calciatore Lionel Messi. La tesi è che vada bene tutto, comprese le proposte del presidente francese Emanuel Macron su “una tregua olimpica”, pur di ottenere il cessate il fuoco.

G7. PONTI (ONU): DEBITO SOFFOCA 40% POPOLAZIONE, MORATORIA SUBITO


“In un mondo dove il 40 per cento della popolazione vive in Paesi che spendono più per il servizio del debito che per l’istruzione e la sanità, è necessaria una moratoria sul debito, subito”. Marina Ponti, direttrice globale della Campagna Onu per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs), lancia il suo appello a margine del summit delle società civili riunite nel Civil7. L’appuntamento, nella sede della Fao, è pensato come dialogo e stimolo per il forum del G7 a presidenza italiana. Il vertice dei capi di Stato e di governo delle sette potenze è previsto il mese prossimo in Puglia.

BENIN. PRONTA LEGGE PER CITTADINANZA AD AFRODISCENDENTI DEL MONDO


Tutti gli afro-discendenti del mondo potranno acquisire la cittadinanza del Benin: a prometterlo è un disegno di legge adottato dal governo di Porto-Novo, al potere su un lembo del continente che fu tra i più colpiti dalla tratta transatlantica. Il significato del provvedimento è soprattutto simbolico. Se
approvate dal parlamento, le norme non garantirebbero infatti ai nuovi beninesi né il diritto di votare alle elezioni né quello di lavorare nell’amministrazione pubblica. Gli schiavi partirono spesso da Ouidah, sulla costa dell’Atlantico. Tra gli impegni del presidente del Benin in carica, Patrice Talon, c’è anche la promozione di un turismo della memoria.

FILIPPINE, CRONISTA NOBEL PER PACE: NON SIAMO PIU’ ALL’INFERNO


Nelle Filippine la situazione per i giornalisti impegnati nel racconto dell’attualità, senza risparmiare le critiche rivolte al potere, è migliorata: a sottolinearlo Maria Ressa, reporter co-fondatrice della testata Rappler, arrestata più volte e insignita nel 2021 del premio Nobel per la pace. A essere riconosciuto proprio il suo impegno per la libertà di espressione. Ressa ha partecipato a Roma e in Vaticano a un incontro sui temi della pace e della fraternità insieme con 30 Nobel. Ressa ha anche avuto un colloquio con Papa Francesco. Del suo Paese dice: “Le Filippine erano all’inferno, ora sono in purgatorio, le cose stanno migliorando e anche se le cose non sembrano andare bene, non bisogna perdere la speranza. In poche parole, delle Filippine direi: la speranza è in azione”.

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