FIRENZE – Va capito “in cosa il governo non ha lavorato bene e può far meglio”, ma senza “polemizzare e dividerci tra chi vuole e chi non vuole la crisi”. Lo sottolinea a ‘Controradio’ il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che, promuovendo questo spirito costruttivo, di criticità operative su cui far meglio ne individua subito due. La prima è la riapertura delle scuole superiori, partita “gestita male a settembre”. Per questo “dobbiamo chiedere” all’esecutivo “il massimo impegno e le garanzie per ripartire in sicurezza dal 7 gennaio”. Secondo, “la distribuzione dei vaccini. Su quelli antinfluenzali in passato non sempre siamo stati efficienti a livello nazionale”. Inoltre “ci sono stati problemi sui tamponi”.
La politica, osserva, “è fatta per confrontarsi, capire dove dobbiamo essere più incisivi, dove il governo deve migliorare. Poi arrivare alla conclusioni”. In questo senso, come ha già detto, “non trovo scandaloso se il presidente Conte ritenesse di dover cambiare un ministro: il punto, però, è capire qual è l’obiettivo. Se è quello di rafforzare l’azione di governo sui territori in un momento di emergenza”, ovvero ciò “che si aspettano i cittadini e le imprese, ben venga. Se gli obiettivi sono di altro tipo, come la resa dei conti tra partiti in un circolo politico tutto romano, non credo interessi” alle persone.
I cittadini non vanno incolpati, gli va chiesto “un contributo positivo“. Alla vigilia dell’ultimo week-end prima di Natale, un fine settimana già battezzato da ‘bollino nero’ (con la Toscana che dovrebbe diventare gialla da domenica), il sindaco torna a rivolgersi ai fiorentini. “Ci sono tante persone che stanno facendo sacrifici: medici e infermieri, chi ha dovuto chiudere l’attività e i ragazzi che non vanno a scuola. Dobbiamo pensare a loro” sapendo che “ogni sforzo serve a chiudere il prima possibile questa emergenza”, sottolinea intervenendo a ‘Controradio’.
Il Nardella pensiero, in definitiva, resta sempre lo stesso: vanno bene i controlli, e “ce ne saranno molti”, l’esordio in via sperimentale dei sensi unici pedonali in alcune vie del centro e il divieto di stazionamento nelle piazze della movida (e di bere alcol); però resta centrale la responsabilità delle persone. “Visto che i negozi sono aperti, non possiamo dire alle persone di starsene chiuse in casa. Però dobbiamo richiamare tutti al senso di responsabilità” e alla collaborazione, spiega.
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Nardella, infine, si sofferma anche sulla nuova stretta a cui sta lavorando il governo in vista delle feste: “È una misura che di certo non fa piacere, ma mi sembra inevitabile– ribadisce-, almeno fino a quando non saremo sicuri di aver fortemente aggredito il contagio e di partire con la distribuzione dei vaccini”. Quella dell’Italia rossa nei festivi e pre-festivi “credo sia una decisione improntata sulla prudenza“, perché “non riusciamo a ridurre drasticamente il contagio e il numero dei morti è ancora molto alto”.
Non solo le vie con i sensi unici pedonali e le piazze in cui è vietato fermarsi. Per il fine settimana a Firenze “entreranno in funzione telecamere e software capaci di segnalare eventuali assembramenti, nel rispetto della privacy” ha scritto Nardella, dove ha aggiunto: “La tecnologia può aiutarci contro il Covid-19”.
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