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Ogni due minuti, nel mondo, una donna muore di cancro al collo dell’utero

La vaccinazione contro il papillomavirus umano (Hpv), la principale causa di tumore alla cervice uterina, può prevenire la gran parte dei casi

Pubblicato:06-03-2024 17:29
Ultimo aggiornamento:06-03-2024 17:29

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ROMA – Ogni due minuti, nel mondo, una donna muore di cancro al collo dell’utero, anche se esistono già le conoscenze e gli strumenti per prevenire e addirittura eliminare questa malattia.
La vaccinazione contro il papillomavirus umano (Hpv), la principale causa di tumore alla cervice uterina, può prevenire la gran parte dei casi e, combinata con lo screening e il trattamento, fornisce un percorso verso l’eliminazione.
A tal proposito, ecco che governi, donatori, istituzioni e partner hanno annunciato oggi nuovi importanti impegni politici, programmatici e finanziari, tra cui quasi 600 milioni di dollari di nuovi finanziamenti per eliminare il cancro al collo dell’utero. Se queste ambizioni di espandere la copertura vaccinale e rafforzare i programmi di screening e trattamento venissero pienamente realizzate, il mondo potrebbe eliminare un cancro per la prima volta.
Questi impegni sono stati assunti in occasione del primo Forum globale per l’eliminazione del cancro della cervice uterina, il ‘Global cervical cancer elimination forum: advancing the call to action’, di scena fino a domani a Cartagena de Indias, in Colombia.
Gli impegni annunciati al Forum segnano un momento di svolta per accelerare i progressi su una promessa fatta nel 2020, quando 194 Paesi adottarono la strategia globale dell’Organizzazione mondiale della sanità per eliminare questa terribile neoplasia.
Il cancro della cervice è il quarto tumore più comune tra le donne in tutto il mondo e continua ad avere un impatto sproporzionato sulle donne e sulle loro famiglie nei Paesi a basso e medio reddito.
Ci sono molte sfide sulla strada verso l’eliminazione del cancro alla cervice uterina. A causa dei vincoli di approvvigionamento, delle difficoltà di consegna e della pandemia di Covid-19, nel 2022 solo una ragazza adolescente su cinque è stata vaccinata. E sebbene esistano strumenti economicamente vantaggiosi e basati sull’evidenza per lo screening e il trattamento, meno del 5% delle donne in molti Paesi a basso e medio reddito vengono sottoposte a screening per questa neoplasia.
I vincoli del sistema sanitario, i costi, le questioni logistiche e la mancanza di volontà politica hanno creato ostacoli all’attuazione di programmi completi per la prevenzione e il trattamento del tumore al collo dell’utero.
Queste barriere hanno portato a profonde disuguaglianze: dei 348.000 decessi stimati per cancro alla cervice uterina nel 2022, oltre il 90% ha avuto luogo nei Paesi a basso e medio reddito. Con un rinnovato impegno da parte dei governi e dei partner verso l’agenda globale, è possibile invertire la tendenza ed evitare che le morti annuali salgano a 410.000 entro il 2030, come attualmente stimato.
“Abbiamo le conoscenze e gli strumenti per fare storia del cancro della cervice uterina- ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus– ma i programmi di vaccinazione, screening e trattamento non stanno ancora raggiungendo la portata richiesta. Questo primo Forum globale rappresenta un’importante opportunità per governi e partner di investire nella strategia di eliminazione globale e di affrontare le disuguaglianze che negano alle donne e alle ragazze l’accesso agli strumenti salvavita di cui hanno bisogno”.

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