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Regionali Liguria, stop alla candidatura di Sansa? Grillo smentisce le indiscrezioni

Dopo l'accordo con il Pd sul nome di Ferruccio Sansa, secondo indiscrezioni di Repubblica i vertici 5 Stelle sarebbero pronti al dietrofront: "Retroscena infondati"

Pubblicato:17-07-2020 11:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:38

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GENOVA – Beppe Grillo smentisce di aver stoppato la candidatura di Ferruccio Sansa alla presidenza della regione Liguria. In un post sul blog il fondatore del M5s fa sapere quali sono le tariffe per una sua dichiarazione e persino per una sua foto. Un vero e proprio listino Interviste 2020/2021 onde evitare ‘spiacevoli appostamenti e inseguimenti’. Rincari stratosferici. Raddoppia il costo di ogni domanda, da 1000 a 2000 euro, ma ci vogliono minimo 5 domande per parlare con lui. Fuor di metafora, ambienti M5s suggeriscono la corretta lettura del post: non e’ stato Grillo a stoppare Sansa.

Regionali Liguria, le indiscrezioni su Grillo e Di Maio disorientano i 5 Stelle

GENOVA – Stupore, ma anche smarrimento. Sono i due sentimenti che vanno per la maggiore tra i grillini liguri dopo aver letto l’indiscrezione pubblicata questa mattina da Repubblica, secondo cui Beppe Grillo e Luigi Di Maio potrebbero stoppare la candidatura di Ferruccio Sansa ad antagonista di Giovanni Toti.

Dopo mesi di estenuanti trattative, mercoledi’ sera e’ arrivato il via libera ufficiale con la resa del Partito democratico al muro eretto, nelle settimane precedenti, da parte degli alleati Movimento cinque stelle e sinistra. Ora, pero’, le acque tornano ad agitarsi. Se sia solo l’ennesima burrasca veloce, lo diranno probabilmente le prossime ore.


Al momento, le bocche restano cucite e la voglia di parlare molto poca. La posizione che va per la maggiore e’ quella di bollare come infondate le indiscrezioni. “Se Grillo avesse voluto far valere le sue prerogative di garante- ragiona un parlamentare- lo avrebbe fatto prima. D’altronde, e’ da mesi che siamo sul duo Sansa-Massardo e abbiamo detto che non ci spostavamo da quello. Avrebbe avuto tutto il tempo per porre un eventuale veto”.

Che il giornalista del “Fatto quotidiano” non fosse amato da un’ampia fetta pentastellata, non e’ una novita’. Tanto e’ vero che, quando si era ancora poco lontani dai blocchi di partenza, sembrava che il movimento potesse piu’ facilmente orientarsi sul nome dell’ex preside della facolta’ di Ingegneria, Aristide Fausto Massardo.

Ma piu’ passava il tempo e si allontanava l’eco delle polemiche di Alice Salvatore (l’ex grillina acerrima rivale di Sansa), piu’ la delegazione pentastellata chiamata alle trattative con il tavolo progressista si spostava su Sansa, con il beneplacito di Roma, fino a diventarne paladini quasi al pari della sinistra che lo aveva proposto.

La tempistica con cui, ora, a Roma e Sant’Ilario, starebbero tornando sui propri passi, lascia tutti con un grande punto interrogativo. E lo stupore regna sovrano anche tra gli alleati.

Nel Pd, ad esempio, gia’ alle prese con il tentativo di arginare i malumori interni per come sono state condotte le trattative dai dirigenti locali e nazionali. E dire che, in molti, fino a qualche ora fa, sarebbero stati certi che le pressioni della segreteria nazionale dem per virare su Sansa, fossero un modo per offrire la Liguria a un candidato gradito al Movimento 5 Stelle, in cambio di un accordo in tutte le altre regioni, suffragato da un’uscita pubblica proprio di Beppe Grillo.

Ma le dinamiche pentastellate nazionali, i giochi tra Di Maio, Di Battista e Conte, potrebbero aver giocato un brutto scherzo alla Liguria, se le indiscrezioni dovessero avere un seguito.

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