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Renzi celebra Berlusconi e prepara l’assalto al centro, la stoccata di Calenda

Il leader di Azione: "Vedo l'opportunismo degli avversari di ieri"

Pubblicato:13-06-2023 15:49
Ultimo aggiornamento:13-06-2023 16:57

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ROMA – “E’ stato un grande innovatore della politica ma io non sarò il suo erede“. Forse no, ma di certo farà di tutto per ereditarne gli elettori. Parliamo di Matteo Renzi che dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi sembra aver indossato l’armatura per l’assalto alla diligenza. Obiettivo: far convergere il consenso forzista verso il (suo) centro. Da 24 ore Renzi è praticamente ovunque, neanche avesse il dono dell’ubiquità: sui giornali, nei talk show, a Porta a Porta. Un’agenda improvvisamente fittissima di appuntamenti, come nelle più intense campagne elettorali, mentre la politica italiana è di fatto ferma per lutto. L’ex premier tesse le lodi del Cavaliere e ne condivide quasi tutto, dal garantismo sfrenato, alla sua malcelata stizza verso la sinistra, dalla politica estera (“sulla Libia aveva ragione lui e non Sarkozy”), al ‘fastidio’ verso le tasse (“entrambi abbiamo abolito l’Ici/Imu”).

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Berlusconi, “era una figura totalmente fuori dagli schemi– ha detto Renzi a Repubblica- ha creato da zero un partito, un modello televisivo, un modello edilizio, un modello sportivo. Possono piacere o no, ma senza dubbio e’ stato un gigantesco innovatore”. Un pensiero che in queste ore sta mettendo d’accordo molti anche a sinistra. La differenza con quasi tutti gli altri sta nella frequenza con cui il leader di Italia viva comunica il suo ricordo. Renzi, peraltro, è stato il primo leader politico a confermare la sua presenza domani ai funerali nel Duomo di Milano.


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Dall’altra parte, Carlo Calenda, forse stanco delle fughe in avanti del suo mal sopportato alleato si affida a un tweet: “Il modo in cui si commemora un uomo pubblico è inevitabilmente lo specchio del paese piuttosto che della persona che è mancata. Nel caso di Berlusconi convivono l’inutile rancore e la negazione ostinata del riconoscimento di ogni qualità e la beatificazione parolaia, anche ad opera degli avversari di ieri, fatta spesso solo per opportunismo politico. Nel mezzo la verità, la misura e il decoro. Riposi in pace”. Nessun riferimento specifico per carità, ma si sa che nella politica niente è casuale. E di maestri di ‘opportunismo politico’ ad oggi ne vengono in mente pochi. Uno sicuramente.

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