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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 11 settembre – mattina

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:11-09-2023 11:59
Ultimo aggiornamento:13-09-2023 15:00

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SAN MARINO – Accordo di associazione con l’Ue, lo scoglio delle residenze fiscali non domiciliate e la necessità di sbloccare i lavori sull’Assestamento di bilancio, i problemi delle famiglie legati al carovita e ancora, l’abuso della concessione di onorificenze, ma anche l’attualità con l’anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle e il terremoto in Marocco: sono alcuni dei temi affrontati nel comma comunicazioni su cui si è avviata la prima seduta del Consiglio Grande e Generale di Settembre. Nel corso del dibattito sono intervenuti solo consiglieri di opposizione e, per il governo, il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini. Dagli interventi emerge come, a margine dei lavori, proseguano gli incontri tra opposizione e rappresentanti di governo per giungere a un accordo che porti ad accelerare e concludere l’esame dell’Assestamento di Bilancio. Anche se al momento, dai banchi di consiglieri di minoranza si ribadisce la mancanza di volontà di confronto da parte del congresso di Stato e il suo procedere per forzature, malgrado i numeri ‘ristretti’ della maggioranza.

Infine, il Sds Lonfernini informa l’Aula che il governo italiano, proprio pochi giorni fa, ha approvato un provvedimento, sostenuto dai fondi europei del Pnrr, analogo a quello che sta bloccando invece il parlamento sammarinese, ovvero l’istituzione della “Zona economica speciale” in alcune Regioni del centro-sud.
Il comma comunicazioni proseguirà nel pomeriggio.

Infine, ad avvio seduta si è proceduto a una serie di nomine e sostituzioni: Sara Conti, Rf, entra in Commissione consiliare Affari costituzionali e Istituzione; Maria Luisa Berti, Npr, in Commissione consiliare permanente Affari Esteri; Nicola Renzi, Rf, in Commissione consiliare permanente Finanze. Quindi Alessandro Bevitori, Libera, viene nominato come rappresentante nel Gruppo Nazionale presso l’Unione Interparlamentare. Al comma sulla nomina di due membri in seno alla Commissione E-sport la maggioranza chiede di rinviare la propria, mentre la minoranza indica Pietro Castellani, candidatura accolta all’unanimità.


I lavori consiliari sono quindi sospesi per la pausa pranzo e riprenderanno nel pomeriggio. Di seguito un estratto degli interventi in Comma Comunicazioni.

Comma 1. Comunicazioni

Matteo Ciacci, Libera
Mentre si assiste a un atteggiamento immobile di governo e maggioranza, abbiamo sfide che dovrebbero impegnarci e mi riferisco a quelle legate alla sostenibilità del bilancio pubblico. In questo momento come Paese l’economia ha retto grazie al manifatturiero, la disoccupazione è contenuto, ma le difficoltà fanno riferimento al bilancio dello Stato che continua ad essere in deficit e deve pagare ogni anno 23 mln di euro di interessi per il debito estero. Altra sfida cruciale è l’accordo Ue, che dovrebbe vedere la firma a fine anno. Abbiano commentato la missiva delle tre Autorità di vigilanza, che metteva in luce le discrepanze, e la risposta unanime delle Commissioni Esteri e Finanze è stata positiva. Siamo tutti convinti che quella sia la strada, ma una non al buio: va approfondita coinvolgendo anche la popolazione in ambito soprattutto bancario e finanziario, per cui l’accordo è cruciale. Che rapporto ci sarà vigilanza tra Banca centrale, Bce e Bankitalia? Non sono passate inosservate le parole della Senatrice Stefania Craxi a riguardo. Dalla maggioranza si dice che ‘la vigilanza è nostra, la gestiamo noi’m ma al momento in cui si andrà a discutere in Europa, andrà bene?
Nicola Renzi, Rf
E’ da oltre un anno ormai che Rf cerca di porre il tema del Carovita con insistenza, gran parte degli emendamenti presentati alla legge di bilancio passata e negli assestamenti sono per la maggior parte incentrati su questa tematica. Guardiamo cosa sta succedendo nei Paesi vicini e in Europa: i tempi che ci aspettano sono complicati. Nel 2008 vivemmo una tempesta perfetta, colpiti da due crisi, una globale e una soggettiva della Repubblica di San Marino che si sommarono. Oggi rischiamo come Paese di essere di nuovo nel mezzo di due crisi, quella globale, di rallentamento dell’economia- e credo già in autunno si vedranno le ripercussioni anche qui- e una peculiare di San Marino che potrebbe essere ancora una crisi del nostro sistema bancario, sommata alla crisi della gestione debito della nostra Repubblica. Sui carburanti e sull’utilizzo di modalità scontistiche abbiamo avuto atteggiamento che ha portato addirittura ad ampliare la platea di persone venute a San Marino per poter fare benzina, senza derogare dalla Convenzione italo- sammarinese. Ma il carovita rimane un problema enorme che questo governo non ha voluto toccare. E lo vedono le famiglie, in particolare a inizio scuola, quando sono chieste spese consistenti e le famiglie se ne rendono conto.
Questa modalità di gestire l’Assestamento è stato sbagliato fin dall’inizio, se si fosse voluto un confronto reale, era necessario fermarsi un attimo, incontrarsi e trovare accordi anche sulle proposte dell’opposizione, e non fare forzature.
Spero infine che l’Aula vorrà dedicare qualche istante per ricordare, e fare in modo di adoperarsi per aiutare le popolazioni marocchine colpite da una calamità mostruosa, visto l’Amicizia tra i nostri paesi, spero vorremo far sentire la nostra voce.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
I temi in discussione sul fronte politico sono tanti, stiamo vivendo un momento di grave instabilità politica legata a problemi che il governo non pare in grado di saper affrontare. Siamo già qui alla 3^ seduta consiliare per approvare un documento semplice, che in genere non richiede che poche ore, e siamo invece qui a una terza seduta-fiume solo perché il governo si è incaponito nell’approvare una modalità assurda di sviluppo che ci fa tornare indietro di 10 anni. Oggi abbiamo la necessità invece di riflettere sulle grandi prospettiva che ci può portare la vicina firma dell’Accordo Ue e su questo purtroppo non abbiamo tempo di riflettere. C’è un comma apposito, ma non si riesce nemmeno ad affrontare per questo incaponimento. Come vogliamo fare per superare l’impasse? La nostra economia, le nostre imprese che dovranno imparare a competere con centinaia di migliaia di altre imprese, sono in grado di affrontare questa opportunità? E’ un tema centrale del Paese per iniziare a riflettere su come la politica possa dare un contributo fattivo a ‘gestire’ il futuro. Quindi in Aula c’è necessità di trovare un accordo. c’è chi dice che abbiamo un regolamento consiliare che consente all’opposizione di bloccare il Consiglio. No, signori. La politica sa benissimo che rispetto un provvedimento che cambia la pelle di un Paese si devono usare tutti gli strumenti di democrazia per impedirlo. Come sa anche che se ci sono provvedimenti che vanno nella direzione di non distruggere, ma di costruire, e allora si diventa più propositivi.
Maria Katia Savoretti, Rf
Mi pare ci sia confusione e caos in maggioranza e nel governo, visto che anche le critiche che provengono dalla maggioranza verso l’operato stesso del governo. E’ una maggioranza che va avanti con numeri risicati. Sulla sanità siamo ancora in attesa di capire se il Cot esiste ancora o meno, nonostante le dichiarazioni del segretario di Stato di eliminarla. ci chiediamo se le liste di attesa saranno diminuite e se il bando per il nuovo ospedale ha avuto risposta. Ci auguriamo da parte del governo ci sia la volontà di dare risposte e di raccogliere anche il recente grido di allarme di Asmo.
Sulla politica estera non abbiamo ancora capito cosa si sta portando avanti con l’Accordo di associazione e aspettiamo l’apposito comma. Sugli Npl: il comunicato di J P Morgan è stato inaspettato, ci ha fatto cadere dal pero, lo abbiamo appreso dai giornali italiani e non nelle sedi opportune. Tempo fa abbiamo nominato i membri del direttivo di un veicolo pubblico che ci risulta non sia ancora operativo e che avrebbe dovuto occuparsi degli Npl. Noi come partito lamentiamo la mancanza di un piano chiaro- che deve essere condiviso- sul settore bancario e finanziaro nel paese e non si possono fare le cose di corsa solo perché a breve il Fmi viene in Repubblica e ‘dobbiamo fare bella figura’. Le cose vanno fatte bene per il Paese.
Matteo Zeppa, Rete
Oggi è l’anniversario della strage alle Torri Gemelle di New York, in 20 anni è cambiato il mondo. Purtroppo vedo che, soprattutto da parte delle istituzioni di San Marino, si tenere a glissare su certi argomenti drammatici e sul contesto che seguì. Sono ormai diventati ormai mera cronaca per gli organismi di stampa i fatti che stanno succedendo in Europa nella guerra russo-ucraina A riguardo ci sarà decreto rispetto cui chiederò lo scorporo perché bisogna continuare a parlarne. Ho accennato in Commissione Esteri che nessuno ancora si rende conto della drammaticità di ciò che sta accadendo nel Continente africano: sono ribaltati governi con regimi militari riconducibili a poteri economici che si devono districare tra varie sanzioni. Una politica che si vuole approcciare alla dimensione europea deve fare passi in avanti, non solo facendo ‘esprimendo vicinanza’.
Dopo l’estate ripartono i processi. Siamo a un punto di svolta, il fatto che la ‘cricca criminale’ non si presenti nemmeno alle udienze dovrebbe farci capire la portata di quanto è stato sventato pochi anni fa.
Infine,si parla mensilmente ormai di donazioni a onorificenze a certi personaggi. Sono titoli che dovrebbero essere dati dallo Stato a chi si è prodigato con rapporti non saltuari, ma evidenti, con San Marino, e questa cosa qui si sta un po’ svilendo. Le ultime due onorificenze sono state date una alla ministra Santanchè- e dopo sappiamo cosa è successo nel parlamento italiano- e una all’On Craxi. Non ho niente contro Craxi, ma non posso non ricordare che la senatrice, a inizio legislatura, parlando in maniera congiunta in commissione Esteri, attaccò la maggioranza di allora, sostenendo che ‘illustri giuristi italiani vengono vessati dal tribunale di San Marino’. E mi ritrovo, dopo due anni e mezzo da quella parole, una onorificenza a Stefania Craxi, L’unica onorificenza in cui mi ritrovo è quella data al Presidente Canzio, nominato da questo governo che ha dato un riequilibrio al tribunale. Considerare lo stesso grado meritorio a chi viene qua in una visita di un giorno rispetto a chi è qui, a dare un cambiamento al nostro tribunale, credo sia molto differente.
Sara Conti, Rf
Siamo molto preoccupati per l’atteggiamento che governo e maggioranza continuano ad avere. A inizio legislatura si parlava di volontà di condivisione con l’opposizione,, ma sono tanti gli esempi eclatanti in cui ciò non è avvenuto. Dalla vicenda del prestito Cargill, a tutta una serie di operazioni portate avanti senza che i consiglieri venissero mai informati, scelte cruciali di cui siamo venuti a conoscenza solo a cose fatte. Sulle politiche di sviluppo economico: non abbiamo mai capito quale fosse la visione che questo governo ha per il Paese e ci è sembrato si vivesse in una sorta di ‘carpe diem’, senza pensare al futuro, nella mancanza di politiche sociali per sostenere le famiglie alle prese con il carovita. Non si capisce perché consiglieri di maggioranza e governo si siano dimostrati sempre sordi alle proposte di opposizione. Il Governo non è sintonizzato sui problemi del paesi, se la proposta non arriva dalla maggioranza allora non si può accogliere. E intanto il paese è fermo, c’è uno scollamento con la realtà che dovrebbe imporre una riflessione seria sulle politiche da adottare sullo sviluppo e sul futuro. Rivolgo un pensiero al popolo marocchino alle prese con un sisma tragico, il cui bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora.
Alessandro Rossi, Gruppo misto
In commissione congiunta Esteri-Finanze in tema dell’Accordo europeo si è trovata unanimità: ciò testimonia quanto possibile un atteggiamento comune se il presupposto e la visione sono condivisi. L’atteggiamento dell’opposizione rispetto al nodo presente in Variazione di Bilancio dovrebbe far riflettere: se c’è possibilità di trovare una visione comune su un tema importante come l’Accordo di associazione, non vedo come non sia possibile, su un tema più marginale come le residenze non domiciliate, e ci si ostini invece a volere continuare. Mi auguro che la mediazione che in questo momento è in corso tra rappresentanti di governo e opposizione porti a buon frutto e mi auguro che il segnale in commissione sia un buon viatico per un atteggiamento diverso tra maggioranza e opposizione.
Altro aspetto politico rilevante è che per prima volta è stato fatto un comunicato congiunto da parte tutte le forze di opposizione: è un salto di livello e una crescita di maturità nella nostra politica. E’ su una battaglia comune ed è un segnale politico che può fare ben sperare per superare le divisioni. Se la politica è così poco incisiva un motivo c’è, perché non c’è capacità di portafoglio a disposizione. Ed è un impoverimento per la società. Il soggetto unico capace di rappresentare tutti i cittadini non è composto dai tecnocrati, ma i politici, poi c’è la capacità organizzativa per coinvolgere le persone e creare un obiettivo condiviso, senza ciò non si arriva da nessuna parte.
Roberto Ciavatta, Rete
Il mese di agosto lo abbiamo passato in larga parte in Aula consiliare, dove si sono ritiranti decreti, di cui oggi invece c’è urgenza. E’ difficile comprendere la linea del governo: se due-tre settimane fa chiedeva di ritirare il decreto sull’istruzione e oggi lo ripresenta perché ritenuto urgente: forse perché il ritiro era finalizzato a velocizzare i lavori che non si sono velocizzati. E il motivo non sono i decreti, ma l’assestamento di bilancio che contiene articoli giudicati critici dall’opposizione e anche dalle parti sociali del paese. L’opposizione aveva dato la disponibilità al ritiro dei suoi emendamenti, a fronte del rifiuto dei due articoli, con la possibilità di riportarli in un provvedimento da qui a breve. Il Des è ancora in attesa di arrivare in Commissione finanze, perché non viene portato lì? Forse perché c’è la consapevolezza che lì non passerebbe, allora il governo fa un blitz, inserendo gli articoli in Assestamento, e allora stiamo qui da tre sessioni per un provvedimento che comunque non può essere applicato, senza che vi siano hotel a 5 stelle nel Paese.
In questi 3 anni e mezzo abbiamo svalutato il significato delle onorificenze sammarinesi che, per loro indicazione, possono essere riconosciute per chi si sia contraddistinto in attività a favore della Repubblica. In tre anni, io ho proposto da Segretario l’onorificenza solo al dott. Arlotti, commissario per il covid, poi non capisco perché le diamo al politico che dall’Italia si degna di venire mezza giornata a San Marino. Non è mai successo il contrario.
Sull’essere politici senza portafoglio, non so: certamente è necessaria una riforma istituzionale e sarebbe utile discutere su un tavolo costituente. Non è possibile non riuscire di portare a casa provvedimenti perché ‘mancano i tempi’ e allora è necessario ragionare sulla professionalizzazione del ruolo consiliare, facendo attenzione a non aumentare i costi. Allora ragioniamo sul ridurre i numeri dei consiglieri.
Elena Tonnini, Rete
Su temi fondamentali avrebbero dovuto esserci informative per tutti i gruppi, e anche al resto del Paese- categorie e sindacati. Invece assistiamo che spesso, anche all’interno della maggioranza, le informazioni non arrivano rispetto a determinati provvedimenti, e non essendo la stessa maggioranza unita, il governo lavora per forzature, trovando altre vie per cercare di far approvare progetti che, diversamente, non troverebbero approvazione. L’esempio del Des è calzante, si è cercato di inserire gli articoli 10-11, la parte più critica del Des, in Assestamento e c’era la consapevolezza che sarebbero stati articoli problematici. C’era infatti la consapevolezza, da parte della maggioranza, che il provvedimento legislativo non avrebbe trovato i numeri in commissione Finanze, perché i commissari di maggioranza avrebbero espresso perplessità. Allora il governo ha deciso di fare forzatura e portarli in assestamento. Alla stessa maniera sta avvenendo per altri provvedimenti relativi a progetti di sviluppo. Per esempio per i ‘famosi lotti di Serravalle’: in Cpt, riunita questa mattina alle 8,30 si è esaminato un solo progetto di Serravalle e si è trovato il modo di approvarlo e sarà un progetto impattante sulla viabilità della superstrada, il progetto andrà a implementare questa problematica, oltre quelle ambientali. Ma la politica ha trovato il luogo ove riuscire a far passare progetti che probabilmente in aula avrebbero creato una discussione. Il progetto invece è passato con la sola contrarietà del nostro movimento. E’ un governo che cerca di sviare e trovare modalità ‘giuste’ per far passare progetti che altrimenti non riuscirebbero a passare e, di pari passo, non si portano le riforme, perché ragionare di un Prg avrebbe evitato progetti stralcio a fine legislatura.
Guerrino Zanotti, Libera
Il Governo tiene il Consiglio Grande e Generale bloccato per tre mesi sugli articoli delle residenze fiscali non domiciliate, per noi è un provvedimento che fa fare un passo indietro di decenni, quando invece sarebbe stato il momento di dare voce alla cittadinanza per eleggere un governo pienamente operativo su tavolo delle riforme e sviluppo. E non si dà risposte alle famiglie, alle prese con il caro bollette, l’aumento dei mutui etc..il governo resta inchiodato sulla proposta delle residenze fiscali e su altro non perviene nessuna risposta. Prendiamo atto che c’è una maggioranza risicata che vuole tenere in ostaggio il paese perché non é in grado di dire ‘andiamo alle elezioni’. C’è preoccupazione a livello elettorale, se no, non si spiega il voler prendere tempo. Inclusione disabili e vita indipendente: su questi due temi Libera ha depositato due Pdl lo scorso maggio e non sono ancora stati inseriti all’ordine del giorno. Un governo non può non garantire anche l’espletamento delle funzioni all’Aula consiliare in modo democratico, seguendo le scadenze previste dal regolamento consiliare. Non si è in grado di esercitare uno dei poteri che spettano ai consiglieri.
Teodoro Lonfernini, Sds per il Lavoro
Si dice che non c’è stato il dovuto coinvolgimento delle forze di opposizione. Abbiamo dibattuto per tanto tempo sul progetto del Des, poi non riproposto, e poi riproposto ‘un po’ differente’, come qualcuno in modo sospettoso e malizioso sostiene, associandolo alle residenze. Abbiamo discusso su questi aspetti per tantissimo tempo e l’effetto generato è che il nostro sistema non ha ancora quegli strumenti, che sono di carattere economico e di attrattiva economica, poi devono essere ben organizzati e vigilati, e non l’ennesima circostanza che ferisce il sistema, ma una delle nuove opportunità che lo fa crescere. Noi, per un fattore che anche in tanti altri interventi non ho saputo definire, ci autoferiamo continuamente, ci autolimitiamo continuamente e ci generiamo paure perché abbiamo ancora i ‘refusi’ e i luoghi comuni di un passato che abbiamo voluto allontanare già dal 2008, con un lungo percorso che ci ha portato ad oggi senza una nuova visione sul nuovo sistema. E questa visione non sono né Des, né residenze fiscali non domiciliate, ma questi sono strumenti che fanno parte di una visione che prima o poi dovremo far partire, se vogliamo portare il Paese a un livello di qualità differente. Negli ultimi minuti vorrei citare un provvedimento della Repubblica italiana- emesso il 7 settembre, da parte del Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del consiglio dei ministri e del Ministro affari europei- per il rilancio di aree della Repubblica italiana come il centro-sud, utilizzando i finanziamenti del Pnrr, concessi proprio dall’Ue, che verranno utilizzati per tutta l’area del Centro-sud per rimetterla in moto economicamente, ed è un’esigenza prioritaria. Volete saper che strumento ha approvato? Il distretto economico speciale che è definito in Italia e in Europa “Zona economica speciale”..Non ci hanno pensato chissà quanto, hanno fatto gli studi per vederne le opportunità per le aree economicamente depresse e lo hanno messo in applicazione. Noi invece siamo alla quarta adunanza di convocazione del Consiglio, dove per effetto di una opposizione oggettiva, rispetto a quei provvedimenti, non siamo in grado di far fare un piccolo passo in avanti al Paese sotto il profilo economico, sociale e organizzativo.

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