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A Milano la base del M5s candida Sironi, gelo di Conte

Lei ammette: "Nessun contatto con l'ex presidente del Consiglio", avanza l'ipotesi desistenza a Sala

Pubblicato:11-08-2021 13:08
Ultimo aggiornamento:11-08-2021 13:21
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giuseppe conte imago
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – La parte più movimentista del M5S di Milano ha scelto la sua candidata per le comunali d’autunno: si tratta di Elena Sironi, avvocato civilista e già consigliera al Municipio 4. Come in una partita a scacchi, la base territoriale del Movimento esce allo scoperto e fa la prima mossa: “A Milano- spiega Sironi alla ‘Dire’- si è costituito un gruppo largo. Abbiamo lavorato in questi mesi per la predisposizione della lista e sono stata indicata come candidato sindaco dalla base degli attivisti”.

Il problema, finora, erano le ‘grane’ interne all’orbita pentastellata. Lo strappo Grillo-Conte, ricucito in extremis, rischiava di far saltare il banco, ma l’ex premier, forte dell’investitura arrivata dai voti di SkyVote, ora può finalmente dedicarsi, da leader, al nuovo corso del Movimento. “Eravamo in una fase di interregno. Ora che le bocce si sono fermate abbiamo inoltrato la nostra richiesta di certificazione e attendiamo gli sviluppi- va avanti Sironi- dovevamo aspettare l’approvazione del nuovo statuto e del capo politico, di modo da avere un interlocutore certo”. Con Conte, però, “io personalmente non ho avuto nessun contatto”, ammette Sironi. La fuga in avanti dei movimentisti dovrà dunque essere valutata dall’ex premier.


Non è un mistero che ‘l’avvocato del popolo’ a Milano voglia esserci, e che in passato abbia anche sondato le reali possibilità di un apparentamento già al primo turno con il sindaco Giuseppe Sala. Il quale però, quantomeno inizialmente, non sembrava disposto a considerare l’alleanza, ritenuta strategica a livello nazionale ma non nel capoluogo lombardo, dove il Movimento può contare su una base agguerrita ma che porta pochi consensi.

Dopo l’investitura ufficiale di Conte però, dall’ala più ‘governativa’, quella vicina all’ex premier, sono ricominciate a trapelare le voci di “interlocuzioni” con Sala. C’è chi parla di desistenza nei confronti del Pd in vista delle regionali del 2023, altri invece sono semplicemente convinti che Conte voglia realmente ricostruire anche a Milano (non a caso il tour che ha annunciato a settembre partirà proprio dal Nord Italia dove illustrerà lo ‘statuto degli imprenditori’, ndr). Il sospetto, però, è che dietro al silenzio del leader pentastellato ci sia la volontà di ‘assecondare’ il sindaco, suggellando ufficialmente il sostegno magari al secondo turno e disertando di fatto l’appuntamento elettorale.

Anche tra i ‘governisti’ sono stati avanzati nomi e proposte, con l’indicazione che resta quella di scegliere una donna. La pista che porta alla senatrice contiana Simona Nocerino sembra raffreddarsi, e negli ultimi giorni sono trapelati altri due profili. Una strada porta a Layla Pavone, esperta della rete, manager di un’azienda specializzata in innovazione e ‘pioniera di Internet’, come lei stessa si definisce. L’altro sentiero conduce invece a una vecchia conoscenza del Movimento, ossia Maria Angela Danzì, capolista pentastellata alle europee del 2019. Nel gruppo lombardo in molti sembrano però non aver dimenticato come andarono le cose: venne indicata come rappresentante della circoscrizione del Nord-Ovest Italia del Movimento Eleonora Evi, la stessa che oggi è passata nei Verdi (ne è co-portavoce) e sostiene Sala insieme a un altro ex grillino, Simone Sollazzo. Ma alla fine, complice la benedizione di Luigi Di Maio, per le Europee venne scelta Danzì e non andò benissimo. E in politica si sa, difficilmente si dimenticano i fallimenti. Per questo i governisti del Movimento assicurano che al momento è ancora tutto fermo, e si attende la mossa che Conte stesso vorrà fare.

Con una nuova questione in più da affrontare, la carta giocata da Sironi e dai movimentisti: “Mi stupirei del fatto che qualcuno non voglia presentarsi a Milano. Siamo in una città importantissima, perché mai non dovremmo esserci?”, si chiede Sironi. “Sono stata portavoce per 5 anni nel mio Municipio- conclude- mi muovo partendo dal basso e sono molto legata alla mia città. Se qualcun altro ha una lettura diversa lo faccia presente, per il momento noi abbiamo fatto una proposta ragionevole”.

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