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Milano, Sala riconfermato al primo turno con il 57%: “Vittoria storica”

Il sindaco uscente dedica la vittoria alla madre e "alle tante persone che hanno lavorato con me"

Pubblicato:04-10-2021 14:57
Ultimo aggiornamento:05-10-2021 10:05
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MILANO – Vittoria al primo turno per il sindaco uscente di Milano, Giuseppe Sala. A scrutinio terminato conquista il 57,73% delle preferenze, 277.478 i voti.

Fermo al 31,97 il candidato del centrodestra Luca Bernardo mentre Layla Pavone del M5s e Gianluigi Paragone sfiorano il 3%.

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PD PRIMO PARTITO, POI LEGA E FDI

Il Partito Democratico si conferma primo partito a Milano con 152.200 voti, 33,86% delle preferenze. Completano il podio Lega 10,74% e Fratelli d’Italia 9,76% separati da poco più di un punto percentuale. Bene la lista civica di Giuseppe Sala all’9,15% che supera Forza Italia al 7,08%. Simili le percentuali del Movimento 5 Stelle e della lista di Gianluigi Paragone sotto il 3%.

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AFFLUENZA A MILANO AL 47% (-7%), MALE IN CENTRO STORICO

L’affluenza alle comunali di Milano (con 1.240 sezioni pervenute su 1.248, il 99,36% del totale) si aggira al momento al 47,67%, sotto al 50%, per un dato nettamente inferiore anche all’ultima tornata di amministrative nel 2016, quando votarono il 54% circa degli aventi diritto. Solo il Municipio 3 (Porta Venezia, Città Studi e Lambrate) sfonda, per adesso, il muro del 50%. Affluenza relativamente alta anche in Zona 2 (Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago), sulla quale il sindaco Giuseppe Sala, vicino alla riconferma, punta molto, tanto da collocare il proprio comitato elettorale proprio qui, nel locale ‘Frida’ a Isola. Un Municipio infatti, il 2, che cinque anni fa venne vinto dal centrodestra, con il leghista Samuele Piscina che si impose su Alberto Ciullini.

Affluenza al 47,53% in zona 8, quella di Porta Volta, Fiera, Gallaratese, Quarto Oggiaro. Completate tutte le sezioni al Municipio 9 (affluenza al 47,75%), al Municipio 5 (46,56%), al 2, al 4 (48,28%) e al 5 (46,56%). Il record della più bassa affluenza, per il momento, lo si registra in pieno centro storico, al Municipio 1, dove ha votato il 44,57% degli aventi diritto (con 103 sezioni pervenute su 104).

SALA DEDICA VITTORIA ‘STORICA’ ALLA MAMMA

Dedica la vittoria e il suo successo alla mamma, parla di un risultato importante, un verdetto “quasi storico”, maturato con una campagna elettorale “molto particolare”, non urlata, dai toni mai alti e priva di comizi, e promette di fare la giunta in una settimana, “perché non dobbiamo perdere nemmeno un giorno”. E’ un Giuseppe Sala piuttosto emozionato quello che si presenta ai cronisti in attesa al comitato elettorale in zona Isola per commentare un trionfo alle comunali che si sta delineando in questi minuti: sarà lui, di nuovo, il sindaco di Milano, per una conferma suggellata già al primo turno e che non avrà bisogno di nessun passaggio aggiuntivo.

Credo che il mio merito sia inferiore a quello delle tante persone che hanno lavorato con me– dice Sala- da Milano può venir fuori una lezione politica importante per il nostro Paese, sia nei modi sia nella sostanza”.

Una campagna elettorale corta, ma non strillata: “Pensavamo che i milanesi meritassero un atteggiamento diverso. Mi chiedo- prosegue Sala partendo con gli affondi- se la politica potrà continuare a essere quella del ‘lo manderemo a casa’, o dello ‘stravinceremo’ o del ‘il maalox è pronto'”. Tutte citazioni parafrasate dai comizi del centrodestra di questi giorni.

“Veramente pensiamo che la politica del futuro abbia bisogno ancora di questo e di nutrire il dibattito con queste modalità?”, si chiede il primo cittadino. E comunque, il centrosinistra “non era mai arrivato a vincere al primo turno a Milano”, dal 1993, anno in cui si è iniziato a eleggere i sindaci in maniera diretta.

“Un fatto estremamente importante- gongola Sala- la lezione che ci consegna la partita di Milano è che la destra è forte fin quando non la guardi da vicino. Quando lo fai scopri le sue debolezze“.

Soprattutto per il fatto che città come Milano sono metropoli “vive”, dove ci sono “associazioni e comitati che vogliono contare in politica– prosegue- la mia promessa ai milanesi è di essere il sindaco di tutti, e voglio garantire che troverò le formule per farlo”.

In ogni caso, al di là della prudenza mostrata in queste ultime settimane, “se vi dicessi che non me lo aspettavo non sarei sincero– rivela il sindaco- un mese fa no, ma negli ultimi giorni… Andando in giro avevo capito che c’era la possibilità di fare questo grande risultato”.

Una vittoria convincente, dimostrazione che la città ha apprezzato l’operato di Sala e valutato positivamente la sua proposta per i prossimi cinque anni: “Sono riuscito a parlare senz’altro ai moderati. L’elettorato conservatore di centrodestra vale potenzialmente il 50%, ma non gli basta una strizzata d’occhio“. Infatti “vogliono capire quale è la tua volontà- conclude il sindaco- e io ho cercato di interpretarla senza nascondere mai il mio indirizzo politico”.

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