NEWS:

LIVE | Usa 2020. Per la prima volta Biden davanti a Trump anche in Pennsylvania. Riconteggio in Georgia

Vantaggi di misura nei confronti di Donald Trump in più Stati danno a Joe Biden la possibilità di raggiungere oggi quota 270 "grandi elettori" e diventare così il 46esimo presidente degli Stati Uniti

Pubblicato:06-11-2020 07:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:10
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp


Click the map to create your own at 270toWin.com

ROMA – Joe Biden ha superato oggi Donald Trump per numero di preferenze anche in Pennsylvania, uno Stato chiave, che vale 20 “grandi elettori” e che da solo basterebbe al candidato democratico per conquistare la presidenza americana.

Secondo gli ultimi dati, aggiornati dopo lo spoglio del 95 per cento delle schede, Biden ha circa 5.500 voti in più. Lo scarto è di appena un decimo di punto percentuale. In Pennsylvania continua il conteggio delle preferenze espresse per corrispondenza.


Notizia in aggiornamento

ORE 18 –  IN GEORGIA RICONTEGGIO DEI VOTI PER PRESIDENZA E SENATO

Ci sarà un riconteggio dei voti, in Georgia: lo ha detto oggi ad Atlanta il segretario di Stato locale, Brad Raffensperger, assicurando che la procedura sarà trasparente. In Georgia lo sfidante democratico Joe Biden è in vantaggio sul presidente Donald Trump di appena 1.579 voti. In casi come questi, riferiscono i media locali, un secondo conteggio e’ la norma. Lo scrutinio di verifica sara’ determinante anche per il Senato, dove al momento i due partiti si spartiscono equamente i seggi. Il senatore repubblicano David Perdue non ha raggiunto il 50 per cento per essere riconfermato e questo dovrebbe portare a un ballottaggio a gennaio. 

Ore 11 – BIDEN IN TESTA ANCHE IN GEORGIA, TRUMP INDIETRO 1.000 VOTI

Joe Biden ha superato Donald Trump nel conteggio dei voti anche in Georgia, uno Stato del sud-est che vale 16 “grandi elettori”. Se al termine dello spoglio fosse confermato il vantaggio, che per ora è di appena 917 preferenze, lo sfidante democratico arriverebbe a un solo punto dalla soglia dei 270 “grandi elettori” necessari per essere eletto presidente degli Stati Uniti.

Nel 2016 in Georgia Trump aveva superato la rivale democratica Hillaru Clinton per oltre 200.000 voti. Oggi nello Stato sono state conteggiate oltre il 98 per cento delle schede.

Ore 8.30 – BIDEN ERODE IL VANTAGGIO DI TRUMP ANCHE IN GEORGIA

Nella notte americana, lo sfidante democratico Joe Biden ha eroso il distacco con il presidente Donald Trump sia in Pennsylvania che in Georgia, in una corsa alla Casa Bianca che raramente si era dilungata tanto. In Pennsylvania, lo Stato che vale più “grandi elettori” tra i sei stati chiave – ben 20 – Donald Trump è avanti di 22.576 voti rispetto ai 24.000 precedenti, sul 95% scrutinato. La polizia ha fatto sapere di aver ricevuto una segnalazione circa un possibile attacco al Convention Center, a Filadelfia, dove è in corso lo spoglio. Senza fornire ulteriori dettagli, la polizia ha fatto sapere di avere una persona in custodia.

Il secondo Stato che potrebbe rivelarsi decisivo è la Georgia, che “pesa” 16 punti: qui la distanza tra Trump e Biden è di appena 1.800 voti, e ne mancano 14.000 da conteggiare. In Arizona, Stato che assegna 11 “grandi elettori”, il distacco del candidato democratico è decisamente più consistente, e gli vale 47.000 voti in più rispetto a Trump. In Nord Carolina, 15 “grandi elettori”, per ora Trump è avanti con 70.000 voti circa. Infine ci sono il Nevada (6 “grandi elettori”) e l’Alaska. Nel primo, le autorità hanno spiegato che i risultati definitivi potrebbero arrivare non prima di giovedì 12 o persino lunedì 16: tanta attesa è dovuta a quei voti inviati per posta che hanno riscontrato un problema con il timbro postale o la firma, e che quindi devono fornire una firma di conferma. 

Anche l’Alaska (3 “grandi elettori”), dove lo scrutinio non ha raggiunto neanche il 50%, potrebbe avere i risultati ufficiali non prima di martedì 10 novembre. A Biden, che è avanti con 253 punti contro i 213 di Donald Trump, basterebbe la Pennsylvania per vincere, oppure la Georgia. Secondo la testata Usa Today si sono verificati cortei di protesta da parte dei sostenitori di Trump per la terza notte consecutiva, ad Atlanta, Orlando e Phoenix. Facebook ha chiuso il gruppo “Stop the Steal” (“Basta rubare”), motivando la decisione con la necessità di “proteggere l’integrità del voto” da “preoccupanti chiamate alla violenza”.

LA GIORNATA DI IERI

Con vantaggi di misura nei confronti di Donald Trump in più Stati, Joe Biden ha cominciato a vedere la possibilità di raggiungere quota 270 “grandi elettori” e diventare così, nonostante le contestazioni e le proteste di piazza dei sostenitori del rivale politico, il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti. Biden era fermo a 253 “grandi elettori” a fronte dei 214 di Trump. Ai vantaggi già aggiudicati in Michigan (+1,4) e Wisconsin (+0,6), ridotti ma a conteggio quasi completato, si sono aggiunti quelli in Nevada e in Arizona. In attesa della conclusione dello spoglio in Pennsylvania, dove i voti per corrispondenza da scrutinare restano centinaia di migliaia, Biden ha poi recuperato in Georgia: dopo lo spoglio del 95 per cento delle preferenze, Trump era avanti di appena 23.000 voti.

Dall’Arizona al Michigan, si sono svolte manifestazioni di protesta di sostenitori del presidente uscente. In alcuni casi i dimostranti hanno chiesto lo stop del conteggio, mentre in altri hanno denunciato tentativi di sospendere le operazioni in modo illegittimo. Trump ha già annunciato ricorsi giudiziari, in particolare rispetto al voto in Pennsylvania. In questo Stato, che vale 20 “grandi elettori”, lo spoglio potrebbe concludersi domani.

Our lawyers have asked for “meaningful access”, but what good does that do? The damage has already been done to the integrity of our system, and to the Presidential Election itself. This is what should be discussed!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 4, 2020

ORE 19.30 – PENNSYLVANIA, IL VOTO PER POSTA RIDUCE IL VANTAGGIO DI TRUMP 

Il vantaggio di Donald Trump in Pennsylvania, uno Stato decisivo per l’esito dell’elezione alla Casa Bianca, si e’ ridotto a circa 115.000 voti: lo indicano dati diffusi nella capitale Philadelphia, mentre continua lo spoglio dei voti per corrispondenza, perlopiu’ in favore dello sfidante Joe Biden.
In Pennsylvania, ieri, Trump era stato avanti anche di oltre 600.000 preferenze.

Secondo l’emittente Cnn, e’ “un momento favorevole” a Biden. A pesare anche l’aumento del suo vantaggio in Nevada, un altro degli Stati che resta da assegnare. Dopo lo spoglio di circa l’88 per cento delle schede, lo sfidante democratico e’ in testa per circa 11.000 voti.

Corsa aperta anche in Georgia, dove dopo lo scrutinio del 98 per cento delle schede Trump resta in vantaggio di 14.000 preferenze. Una vittoria in Pennsylvania da’ diritto da 20 “grandi elettori”, indispensabili a Trump per la rielezione alla Casa Bianca. La Georgia ne vale 16 e il Nevada sei.

ORE 18.00 – BIDEN CONSOLIDA VANTAGGIO IN NEVADA

Si allarga il vantaggio di Biden in Nevada. Quando lo spoglio ha raggiunto l’87% dei voti, il candidato democratico sembra consolidare uno stretto margine ai danni del presidente uscente. Dopo essere rimasti su un distacco inferiore agli 8 mila voti per tutta la notte, le preferenze che dividono i due sfidanti sono adesso poco più di 12 mila.

ORE 16.00 – TRUMP: IGNORARE I VOTI ESPRESSI DOPO L”ELECTION DAY’

“Qualsiasi voto che entrera’ dopo il giorno delle elezioni non sara’ considerato”. E’ l’ultimo tweet del presidente Donald Trump, il settimo dall’Election Day a ricevere una segnalazione da parte di Twitter. Secondo i responsabili del social network, il messaggio e’ “fuorviante in merito alla modalita’ di partecipazione alle elezioni o ad altri strumenti di coinvolgimento della cittadinanza”.

ORE 7.00 – ARIZONA, SOSTENITORI DI TRUMP CIRCONDANO UFFICIO ELETTORALE

Sostenitori del presidente Donald Trump hanno circondato un ufficio elettorale dell’Arizona, uno Stato dove il vantaggio di circa 80.000 voti dello sfidante Joe Biden si è ridotto nelle ultime ore. Secondo fonti di stampa locali, alcuni dei dimostranti sono armati. La manifestazione è in corso nella contea di Maricopa. I responsabili dell’ufficio restano all’interno. L’ingresso è presidiato da agenti armati. I dimostranti, alcuni dei quali indossano capellini con la scritta “Make America Great Again”, chiedono di proseguire il conteggio a oltranza. In Arizona è stato già scrutinato circa l’86 per cento delle schede. Lo Stato vale 11 “grandi elettori” e in caso di affermazione democratica darebbe a Biden una spinta importante verso la Casa Bianca. In un altro Stato, in Michigan, nell’area dei Grandi Laghi, sostenitori di Trump hanno chiesto al contrario agli uffici elettorali di bloccare lo spoglio denunciando brogli. In Michigan Biden è dato in vantaggio con circa 135.000 voti dopo il conteggio del 98 per cento delle schede.

LEGGI ANCHE: Trump: “Abbiamo vinto, ma ci sono brogli. Pronti ad andare alla Corte Suprema”

LEGGI ANCHE: Chi sono i grandi elettori e come funzionano le elezioni negli Stati Uniti

ORE 01.30 TRUMP: “RICORSI IN TRE STATI”

 “Il danno all’integrità del sistema è già stato fatto”. Trump continua a twittare, mentre il suo staff chiede lo stop del conteggio dei voti in Georgia e annuncia ricorsi in almeno quattro stati. “Stanno trovando voti per Biden ovunque- scrive il presidente- in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. E’ un male per il paese!”. 

ORE 23.30 BIDEN CRESCE: LA CNN LO DA’ A 253, PER FOX VOLA A 264

Continua il conteggio dei voti negli Stati Uniti, dove Biden sembra in vantaggio avviandosi verso un distacco incolmabile. L’emittente Cnn assegna a Joe Biden 253 grandi elettori confermati, contro i 213 di Trump, mentre Fox News – storicamente allineata con i repubblicani – ne assegna addirittura 264 a Biden e 214 a Trump. A fare la differenza sarebbero gli Stati del Wisconsin e del Michigan: Cnn resta ancora possibilista, mentre Fox news li assegna entrambi a Biden.

Secondo Fox News, in Wisconsin Biden guida con 49,6% contro 49% di Trump, mentre per Cnn Biden è a 49,4% contro il 48,8% di Trump. In Michigan, le proiezioni di Cnn danno il candidato democratico con il 49,8% dei voti contro il 48,6% del presidente Trump. La differenza è di 61mila voti. Scrutinati al momento il 97% delle schede. Se il Wisconsin vale 10 grandi elettori, il Michigan ne assegna 16. Insieme al Nevada – dove il distacco con Trump è di circa 7mila voti – secondo gli analisti Biden potrebbe andare oltre i 270 grandi elettori necessari per entrare alla Casa Bianca.

Tuttavia qui per i risultati bisognerà attendere domani. Ancora sei Stati non hanno chiuso i conteggi: sono Arizona, Alska, Georgia, Nord Carolina e Pennsylvania. L’Arizona in particolare, insieme al Nevada, potrebbe garantire il successo all’ex vice-presidente Biden: anche qui il democratico è in testa col 51% contro il 47,6 del presidente Trump, e la differenza è di 91mila voti. Questo Stato del sud-ovest deve però conteggiare ancora 600mila schede, come conferma la Cnn.


biden

Ore 22.40 BIDEN: “È CHIARO CHE SAREMO NOI A VINCERE”

“Non sono qui per dichiarare che abbiamo vinto ma che, quando i conteggi saranno conclusi, saremo noi i vincitori“. Lo ha detto Joe Biden, nel suo primo discorso alla nazione dalla chiusura dei seggi. Il candidato democratico si trova a Wilmington, nello stato del Delaware, dove annunciò di aver accettato di correre per la Casa Bianca. Al momento le proiezioni lo danno avanti rispetto al presidente Trump con 237 grandi elettori contro 213. Per aggiudicarsi la presidenza, ne servono almeno 270 su 538.

“E’ importante ascoltarci e rispettarci. Curarci, come nazione. A prescindere dalle vedute diverse- ha sottolineato Biden- dobbiamo smettere di vederci come nemici. Voglio essere chiaro: io mi sono presentato con i democratici, ma se vincerò sarò il presidente dell’intera nazione”. Quindi la conclusione: “Ogni voto deve essere contato. Nessuno deve rubare la democrazia, né ora né mai. Noi, il popolo, non staremo in silenzio, non ci arrenderemo”.

“Nonostante stiamo affrontando una pandemia, mai così tanti elettori si sono recati alle urne come durante queste elezioni. Ben 105 milioni di americani hanno votato. E’ straordinario. Qui, è il popolo che governa”, ha infine sottolineato Biden.

Ore 22.30 TRUMP ALLA CORTE SUPREMA PER CONTEGGI IN PENNSYLVANIA 

“È giunto il momento. Alla luce dei risultati di ieri sera, il voto in Pennsylvania potrebbe benissimo determinare il prossimo Presidente degli Stati Uniti”. Lo ha detto Jay Sekulow, uno del team di avvocati del presidente Donald Trump, dopo che il comitato della campagna elettorale ha annunciato di aver presentato istanza alla Corte Suprema affinché intervenga nel ricorso ancora fermo alla Corte Suprema della Pennsylvania, presentato a ottobre per contestare presunte irregolarità nello spoglio dei voti in quello Stato.

Nel ricorso iniziale veniva contestato il fatto che la legislazione locale abbia permesso ai seggi di ricevere i voti per posta oltre il termine delle votazioni, ossia fino a venerdì 6 novembre alle 17 ora locale. La corte suprema locale tuttavia ha deciso di rinviare l’esame del caso dopo le elezioni, per questo oggi il team di Trump ha adito la Corte Suprema federale. “Questa Corte, non la Corte Suprema della Pennsylvania, dovrebbe avere l’ultima parola sulle questioni legali pertinenti” ha aggiunto Sekulow. La Pennsylvania, che come molti Stati ha ampliato la possibilità di ricorrere al voto per corrispondenza per evitare assembramenti ai seggi in piena pandemia, ha già fatto sapere che potrebbe annunciare i risultati non prima di venerdì. Stando ai dati attuali in questo Stato, Trump guida la gara con oltre il 50 per cento delle preferenze.

Ore 20 – BIDEN AVANTI IN MICHIGAN, LA PENNSYLVANIA SARÀ DECISIVA

Joe Biden prova a chiuderla, Donald Trump tenta di resistere e rilancia le accuse di brogli: questa la fotografia del voto alle 13.30 newyorchesi, ormai sera in Italia, dopo gli ultimi dati degli Stati del Midwest e dell’Arizona e in attesa del conteggio delle preferenze espresse per corrispondenza, decisivo in particolare in Pennsylvania. Nel corso della giornata lo sfidante democratico ha consolidato un vantaggio, anche se di stretta misura, sia in Wisconsin e in Michigan che in Nevada e in Arizona. In tre di questi Stati su quattro però il margine è inferiore al punto percentuale e lo spoglio non si è concluso (in Nevada manca ancora all’appello il 14 per cento delle schede).

L’elezione è aperta pure in Georgia, nel sud-est, dove restano da contare circa 200.000 voti. Trump è avanti di 83.000 preferenze e dunque non ha la certezza matematica di farcela. È possibile che però, come nel 2016, alla fine risulti decisivo il Midwest. Oltre al Wisconsin e soprattutto al Michigan, che vale ben 16 “grandi elettori” e dove Biden guida per 0,9 punti percentuali, peserà la Pennsylvania. Si tratta di uno Stato che dà diritto a 20 “grandi elettori” e dove il voto per corrispondenza è stato particolarmente rilevante. Dopo lo scrutinio dell’80 per cento delle schede, Trump mantiene un vantaggio di otto punti percentuali. In termini assoluti si tratta di 464.000 preferenze. Abbastanza da alimentare le speranze del presidente uscente ma non abbastanza per farlo sentire al sicuro.

Oggi, su Twitter, Trump ha rilanciato le accuse e le minacce di ricorsi giudiziari della notte: “Stanno lavorando duro per far sparire un vantaggio in Pennsylvania di quasi 500.000 voti”. Per capire bisogna considerare nel computo i cosiddetti “absentee ballot”. Secondo i responsabili della commissione elettorale di Philadelphia, le preferenze espresse per posta ancora da scrutinare sono più di un milione. Si tratta perlopiù di voti democratici, a credere ai funzionari che ancora la notte scorsa parlavano di un rapporto di 16 a uno a favore di Biden. Se la rimonta riuscesse lo sfidante democratico conquisterebbe la Casa Bianca. Se Trump dovesse tenere, aggrappandosi a quelli che alcuni analisti hanno già definito il “red mirage”, il “miraggio rosso” dei repubblicani, potrebbe però ancora spuntarla.

Ore 17.40 – BIDEN PRONTO A TENERE UN DISCORSO ALLA NAZIONE

“Arrivati a questo punto, piu’ tardi, Biden terra’ un discorso alla nazione”: lo ha annunciato Jen O’Malley Dillon, la manager della campagna elettorale del candidato democratico Joe Biden.

Ore 16.40 – TRUMP TWITTA CONTRO IL VOTO POSTALE

“Come mai ogni volta che contano le schede elettorali per corrispondenza sono cosi’ devastanti nella loro percentuale e nel potere di distruzione?”. Lo ha scritto su Twitter il presidente Usa, Donald Trump.

Ore 16.30 – COMITATO TRUMP: VINCEREMO IN PENNSYLVANIA E ARIZONA

La campagna del presidente Usa, Donald Trump, ha affermato che l’inquilino della Casa Bianca ha chiare possibilita’ di vittoria e ha contestato le proiezioni che assegnano l’Arizona al candidato democratico, Joe Biden. Secondo l’Associated Press il vincitore nello Stato e’ Biden. La campagna di Trump ha detto che secondo sue proiezioni interne il presidente vincera’ in Pennsylvania per 40.000 voti e l’Arizona andra’ a Trump per 25.000-30.000 voti. “Chiunque abbia assegnato” a Biden “questo stato ha semplicemente sbagliato”, ha detto il portavoce della campagna di Trump, Jason Miller sull’Arizona.

Ore 16.20 – FONTE COMITATO BIDEN A CNN: STIAMO PER VINCERE

Ora che il Michigan e il Wisconsin si stanno colorando di blu, un consigliere di Joe Biden in forma anonima alla Cnn ha dichiarato: “Stiamo per vincere”. Il responsabile si e’ detto ottimista anche per la Pennsylvania e la Georgia, anche questi Stati ancora in bilico, dove lo spoglio dei voti continua. La Cnn ricorda che alcuni hanno criticato il silenzio del Comitato di Biden, invocando una dichiarazione di vittoria forte che rappresenti una risposta alla prematura autoproclamazione di Donald Trump la notte scorsa. “Qui va criticato chi non prende nettamente le distanze da Trump”, il commento del responsabile.

Ore 16.00 – IN PENNSYLVANIA GUIDA TRUMP, MA BIDEN PUÒ RECUPERARE

In Pennsylvania Trump e’ in vantaggio di circa 700mila voti ma se il trend dei risultati del voto postale e anticipato dovesse essere confermato, Biden potrebbe vincere. All’appello, infatti, mancano ancora piu’ di 1,4 milioni di voti ma negli scrutini dei voti espressi prima del 3 novembre la percentuale di Biden supera il 75%. “Questa tendenza l’abbiamo vista prima in Wisconsin e poi in Michigan- scrive Nate Cohn del New York Times- se dovesse essere confermata anche in Pennsylvania, Biden potrebbe vincere anche questo stato”.

Ore. 15.20 – BIDEN IN VANTAGGIO IN MICHIGAN

Arrivano i voti postali della città di Detroit e il vantaggio di 25 mila voti accumulato dal presidente Trump nello stato del Michigan evapora. A guidare la corsa è ora il candidato democratico Joe Biden con uno scarto di poco meno di 10 mila voti. Gli analisti comunque concordano sul fatto che i voti mancanti dovrebbero essere largamente favorevoli ai democratici e che il Michigan ha buone probabilità di colorarsi di blu.

Ore 14.20 – PER LA CNN POSSIBILE ASSEGNARE CASA BIANCA ENTRO LA GIORNATA

La corsa per la Casa Bianca potrebbe chiudersi “entro la giornata, anche se al momento non c’è ancora un vincitore”. Parola della CNN che, analizzando i risultati nelle singole contee, ritiene possibile che la vittoria del candidato democratico Joe Biden in Wisconsin e Michigan possa arrivare già nella giornata di oggi.

Con il successo in questi due stati ed il vantaggio in Nevada e Arizona, Biden raggiungerebbe i 270 grandi elettori necessari per vincere la presidenza.

In Wisconsin lo scrutinio del voto postale ha portato in vantaggio il candidato dem che, al 97% dello spoglio, guida con poco più di ventimila voti di scarto. In Michigan, invece, all’86% dello scrutinio guida ancora Trump con un vantaggio di circa 25 mila voti. Ma, sottolineano i commentatori, mancano all’appello ancora i voti postali espressi nella città di Detroit, ferma al 64% dello spoglio, che dovrebbero essere in grado di garantire la vittoria a Biden.

Piuttosto netto il vantaggio dei democratici in Arizona, mentre in Nevada il margine è di appena 8 mila voti. Ma nello stato di Las Vegas a mancare all’appello sono i voti postali, che non verranno contati prima di giovedì e che in tutto il paese hanno mostrato di propendere in maniera netta a favore dei democratici.

Se le previsioni degli analisti della CNN dovessero essere giuste, diventerebbero irrilevanti gli scontri in Pennsylvania, Nord Carolina e Georgia. Nonostante anche in questi stati manchino ancora la maggior parte dei voti postali, in Pennsylvania e Nord Carolina il vantaggio accumulato dal presidente uscente dovrebbe essere sufficiente per vincere. Ancora ‘too Close to call’ la Georgia.

Ore 12.20 – ECCO COSA SERVE A BIDEN PER VINCERE: PER GLI ANALISTI HA L’83% DI POSSIBILITA’ DI FARCELA

Ore 11.45 – USA. NYT: VOTO POSTALE, ECCO L’ONDA BLU

“Non penso che la gente abbia compreso la portata del voto anticipato e di quello postale per i democratici in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. Sarà combattuta, ma questi voti saranno blu in maniera travolgente“. Così il giornalista del NYT Nate Cohn sul sito del quotidiano di New York che, con il passare delle ore, nota come il conteggio dei voti espressi via posta e nei giorni precedenti al 3 novembre stia facendo pendere l’ago della bilancia a favore del candidato democratico Joe Biden.

Secondo il sito del noto giornale di New York, in Wisconsin Biden è passato in vantaggio Dopo che la città di Milwaukee ha contato 169,000 voti anticipati. Anche in Georgia e Nord Carolina, stati che sembravano essere orientati verso Trump, il margine del presidente uscente si sta riducendo e adesso sono ‘too Close to call’.

Ore 11.30 – MILWAUKEE FA SOGNARE BIDEN IN WISCONSIN, SPOGLIO CONTINUA

Il Wisconsin potrebbe andare in mano a Joe Biden: si sta chiudendo lo spoglio dei voti provenienti dalla principale citta’ dello Stato, Milwaukee, che vari media locali assegnano al candidato dei democratici. La differenza tra i due viaggia sul filo delle 9mila preferenze: Trump risulta al 49,1 per cento mentre Biden lo supera col 49,4 per cento.

Si attendono tuttavia ancora i voti di Green Bay e Kenosha, la citta’ in cui l’afroamericano di 29 anni, Jacob Blake, e’ stato raggiunto da sette colpi d’arma da fuoco alla schiena da agenti di polizia, perdendo l’uso delle gambe, a fine agosto. L’aggressione ha alimentato in tutto il paese le proteste guidate dal movimento Black lives matter.

Ore 11.15 – LA MANAGER DI BIDEN: “TRUMP TENTA DI RUBARE I DIRITTI DEI CITTADINI”

Ore 10.30 – REPUBBLICANI CRITICANO TRUMP: NON HA ANCORA VINTO

Pioggia di critiche su Donald Trump dopo il discorso in cui ha rivendicato la vittoria alle presidenziali americane, annunciando di essere pronto a far ricorso alla Corte Suprema.

Il primo a intervenire è stato il noto anchorman di Fox News, rete televisiva vicina al presidente, Chris Wallace: “E’ una situazione esplosiva e il presidente ci ha appena lanciato un fiammifero sopra. Lui non ha vinto quegli stati“, dice Wallace riferendosi alla Georgia, al Nord Carolina e alla Pennsylvania, dati per vinti da Trump ma ancora in bilico.

Rincara la dose Chris Christie, storico esponente repubblicano che ha aiutato trump per la preparazione dei dibattiti contro Biden: “E’ una pessima strategia- ha detto ai microfoni di abc news- ed una pessima scelta politica“.

Ore 10.20 – GEORGIA VERSO BIDEN, IN BILICO NORD CAROLINA E PENNSYLVANIA

Ore 08:30 – TRUMP: “ABBIAMO VINTO, MA CI SONO BROGLI”

Ore 06:35 – TRUMP VINCE IN TEXAS E IOWA

Il Texas appare destinato a restare repubblicano, a conferma di una tradizione che dura dal 1980. Con circa il 90 per cento dei voti scrutinati, Donald Trump ha infatti un vantaggio di sei punti percentuali sullo sfidante Joe Biden, anche se dal conto non sono compresi i voti per posta. Secondo i dati diffusi nella notte, dopo un’affluenza record, il presidente uscente ha un vantaggio di quasi 600.000 voti. Il Texas vale 38 “grandi elettori”, meno solo della California (55). Trump ha conquistato anche lo Iowa, uno Stato del centro del Paese, dunque lontano dal Texas e dal confine con il Messico. Sei in questo caso i “grandi elettori” in palio.

Ore 06.30 – BIDEN IN VANTAGGIO IN ARIZONA

Con circa tre quarti dei voti scrutinati il candidato democratico Joe Biden sembra avviarsi verso la vittoria in Arizona, uno degli Stati ritenuti in bilico. L’ex vicepresidente di Barack Obama ha ottenuto fino ad adesso il 53,6 per cento delle preferenze contro il 45 del presidente Donald Trump. Tra i primi voti a essere registrati, riferisce il New York Times, anche quelli per posta inviati prima del giorno
delle elezioni.

Ore 06:10 – UFFICIALE, LA FLORIDA VA A TRUMP

Il presidente Donald Trump si è aggiudicato il voto in Florida, uno Stato che vale 29 “grandi elettori” ed era considerato uno dei più in bilico: lo ha riferito il quotidiano Miami Herald, rilanciando dati pressoché definitivi. Con il 99 per cento dei seggi scrutinati, infatti, il capo di Stato in carica ha ottenuto poco di più del 51 per cento dei voti contro il 47,7 per cento dello sfidante democratico Joe Biden. Tra i due candidati ci sarebbe quindi un distacco di circa 400.000 voti. Il dato riportato dal Miami Herald differisce in piccola parte da quello segnalato dal New York Times, secondo il quale i dati restano gli stessi ma la percentuale di voti scrutinati è ferma al 94 per cento. Secondo alcuni analisti, uno dei fattori che ha portato alla sconfitta di Biden è stato il basso, e in parte inatteso, riscontro ottenuto presso la comunità di cittadini di origine ispanica, che rappresentano più di un quarto della popolazione della Florida.

Ore 05:54 – L’OHIO SI COLORA DI ROSSO, VINCE TRUMP

L’Ohio, uno Stato che si è storicamente rivelato in linea con le tendenze nazionali, potrebbe andare a Donald Trump: lo indicano i dati aggiornati dopo lo scrutinio dell’88 per cento delle schede, anche se si tiene in conto una possibile rimonta democratica con il voto postale. Secondo i risultati diffusi nella notte, il presidente ha un vantaggio di circa 434.000 preferenze. I voti espressi in assenza, fino a oggi, sono stati invece all’incirca 243.000. L’Ohio fu conquistato da Trump anche nel 2016. Nel 2012 si era invece aggiudicato i suoi 18 “grandi elettori” il presidente uscente Barack Obama.

Ore 05.40 – NESSUNA SORPRESA, LA CALIFORNIA A BIDEN

Il candidato democratico alla presidenza Joe Biden si aggiudica la California, lo Stato americano che assengna il maggior numero di ‘grandi elettori’, 55. Con circa il 45 per cento dei voti scrutinati infatti, riferisce il New York Times, l’ex vicepresidente di Barack Obama ha ottenuto più del 70 per cento dei voti, contro il 28 di Donald Trump. Un esito perlopiù dato per scontato dai media americani, che di fatto non garantisce a Biden un posto da presidente. Nel 2016 Hillary Clinton si aggiudicò lo Stato costiero di Los Angeles e San Francisco, senza riuscire poi a diventare presidente.

Ore 05:10 – PENNSYLVANIA SOSPENDE SCRUTINIO VOTI POSTALI

I responsabili delle elezioni in Pennsylvania hanno annunciato una sospensione dello spoglio dei voti inviati per posta, circa 350.000, un numero più o meno equivalente al vantaggio che per ora Donald Trump ha nello Stato sullo sfidante Joe Biden. Per ora il presidente è avanti di circa 340.000 preferenze, più o meno 13 punti in termini percentuali. Secondo i responsabili elettorali della Pennsylvania, però, sui 76.000 voti per posta già conteggiati solo uno su 16 è in favore di Trump e dei repubblicani. I dati sulle preferenze espresse da remoto dovrebbero essere nuovamente pubblicati a partire da domani, dalle tre del pomeriggio ora italiana. L’incertezza dell’esito del voto nella Pennsylvania potrebbe riprodursi in altri Stati del Midwest e della cosiddetta Rust Belt, la regione delle periferie operaie che nel 2016 fu decisiva per l’elezione di Trump. Sia in Michigan sia in Ohio sia in Wisconsin, infatti, il presidente è in vantaggio di alcune centinaia di migliaia di voti ma potrebbe essere penalizzato dalle preferenze espresse per posta. Alcuni Stati, come la Pennsylvania, ammettono peraltro questo tipo di voto fino a venerdì.

Ore 04:10 – VITTORIA AGEVOLE DI BIDEN IN COLORADO

Joe Biden si avvia verso una vittoria agevole nello Stato centrale del Colorado, dove il successo democratico era ampiamente previsto. Con quasi l’80 per cento dei voti scrutinati, Biden ha ottenuto più del 57 per cento delle preferenze, contro le 40 del presidente Donald Trump.  Il Colorado porta così altri nove grandi elettori a Biden che, secondo le proiezioni del quotidiano New York Times, ne ha già ottenuti 131, contro il 98 di Trump.

Ore 03:38 – TEXAS E OHIO ‘TOO CLOSE TO CALL’

Voto sul filo del rasoio in Texas e in Ohio, due Stati che valgono nel complesso 56 grandi elettori, rispettivamente 38 e 18.  Nello Stato al confine con il Messico, con quasi il 75 per cento delle schede scrutinate, il presidente Donald Trump e il candidato democratico Joe Biden sono appaiati con rispettivamente il 49,4 e il 49,2 per cento delle preferenze. Di poco superiore il divario tra i due candidati in Ohio, al confine con il Canada: con circa il 60 per cento dei voti contati, Biden è avanti con il 50 per cento delle preferenze, mentre Trump segue con il 48.

Ore 03:25 – STATO DI NEW YORK A BIDEN

Le elezioni americane non dovrebbero riservare sorprese nello Stato di New York. Con circa il 15 per cento dei voti scrutinati, il candidato democratico Joe Biden sfiora supera il 77 per cento delle preferenze, contro le circa 22 del presidente Donald Trump. Lo Stato della Grande Mela è una tradizionale roccaforte democratica. Anche nel 2016 fu Hillary Clinton ad aggiudicarsi il voto dello Stato sulla costa est, che mette in palio 29 ‘grandi elettori’.

Ore 02:20 – JOE BIDEN VINCE IN VIRGINIA

Il candidato democratico per la Casa Bianca, Joe Biden, si è aggiudicato i 13 grandi elettori della Virginia: lo indicano i dati diffusi dopo lo spoglio delle schede, al termine dell'”Election Day”. Lo Stato sulla East Coast rimane quindi democratico. Anche nel 2016 il presidente Donald Trump era uscito sconfitto dal confronto con Hillary Clinton.

Ore 01:42 – PARTITA APERTA IN FLORIDA

Partita aperta in Florida. Con oltre il 72 per cento dei voti scrutinati, Joe Biden e Donald Trump sono testa a testa. Presto, per ora, per fare previsioni. Biden è avanti di circa due punti e mezzo, con il 50,8 per cento. La conquista della Florida dà diritto a 29 grandi elettori.

Ore 00.50 – INIZIA LO SPOGLIO

L’Indiana a Donald Trump, il Kentucky conteso, sia pur con un lieve vantaggio del presidente uscente: queste le indicazioni dopo l’inizio dello scrutinio delle schede nei primi due Stati americani dove si sono chiuse le urne.

Nell’Indiana, dopo lo spoglio del 5 per cento delle schede, Trump è al 64 per cento. Nel Kentucky, dopo lo scrutinio dell’11 per cento delle schede, il presidente uscente è invece avanti rispetto allo sfidante Joe Biden di meno di un punto percentuale.

In entrambi gli Stati sono considerati favoriti i repubblicani e dunque Trump.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it