(Video da Twitter @jotamaldini)
ROMA – Solo pochi mesi fa, in Cile c’è stata una vera svolta politica con la vittoria dell’alleanza di sinistra e l’elezione a presidente di Gabriel Boric, 36 anni, entrato in carica l’11 marzo. Ma nel Paese andino, che ha vissuta la tragedia della dittatura Pinochet con migliaia di persone torturate, uccise e fatte sparire in sacchi buttati nell’oceano, la destra estrema, che si maschera dietro sigle politiche neutre, torna di nuovo in pista.
Come il deputato del Partito popolare, Gaspar Rivas, che non si è vergognato di autonominarsi “Bukele cileno” in riferimento al presidente di El Salvador accusato di metodi violenti e autoritari. Il parlamentare, in conferenza stampa, dopo aver annunciato che prenderà una serie di misure per sconfiggere la delinquenza tollerata dalla sinistra, vecchio refrain, ha tirato fuori una stella da sceriffo e se l’è appuntata sul petto.
Insomma, in città è arrivato un nuovo sceriffo che promette duelli a tutto spiano: “Inseguire i flagelli che distruggono la società è un lavoro sporco, ma qualcuno deve farlo – ha spiegato Rivas – Io personalmente mi assumo questo lavoro sporco, è necessario”. Preparate le bare.
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