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In Cile un ritorno al futuro oltre Pinochet

Intervista a Emanuele Profumi, autore di un libro su un movimento di lotta politica e democratica

Pubblicato:06-12-2022 21:42
Ultimo aggiornamento:06-12-2022 21:46

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(Foto credits Illustrazione di copertina del libro ‘Cile. Il futuro già viene’)

ROMA – Superare la dittatura di Augusto Pinochet e i suoi “frutti velenosi” sul piano politico ma anche attraverso un cambiamento sociale e profondo: è l’impegno di una nuova generazione di studenti e attivisti, raccontata da Emanuele Profumi, professore e scrittore, nel libro ‘Cile. Il futuro già viene’.
Il volume, uscito per Prospero edizioni, è presentato nella biblioteca della sede romana dell’Organizzazione internazionale italo-latinoamericana (Iila).

PRESENTAZIONE NELLA SEDE DELL’IILA A ROMA

L’incontro è occasione per un’intervista con l’agenzia Dire sul rinnovamento sfociato un anno fa nell’elezione del presidente Gabriel Boric e proseguito con un referendum costituzionale che nel settembre scorso ha visto la vittoria del “no” ma comunque permesso un dibattito a 360 gradi su temi cruciali.


Profumi dice di “un movimento sociale e storico che nasce prima della grande rivolta del 2019 e che porta anche all’elezione di Boric, un presidente che viene dal mondo studentesco”. L’autore, professore di Scienze politiche all’Università della Tuscia, si sofferma sulla figura del capo dello Stato e delle sfide che ha di fronte: “A 36 anni, appartiene a una generazione che vuole mettere un punto all’eredità alla dittatura di Pinochet e anzi meglio al dono velenoso che questa ha lasciato alla nuova democrazia che in Cile si è sviluppata negli anni Novanta”.

“REFERENDUM DRAMMATICO”

Del referendum Profumi parla come di “un momento molto difficile, duro e drammatico della vita cilena”. Secondo l’autore, “è stato bocciato un testo che coglieva le indicazioni più preziose delle proteste del 2019”. Né si trattava di proposte esclusivamente di carattere politico-istituzionale. “Siamo in presenza”, sottolinea Profumi, “di un movimento che non mira soltanto a cambiare la Costituzione perché la Costituzione viene vista come strumento per cambiare la società”.

IL CONTESTO LATINOAMERICANO

Il contesto è quello di un continente, l’America Latina, laboratorio di cambiamenti. Secondo Profumi, “il Cile è oggi un riferimento per la sinistra, come il Brasile, dove nonostante le contestazioni sui risultati elettorali di Jair Bolsonaro ci si prepara al ritorno alla presidenza di Luiz Inacio Lula da Silva, e come la Colombia, con il nuovo capo dello Stato Gustavo Petro.

COLOMBIA STORICA

Una novità, quella di Bogotà, che assumerebbe un significato storico. “Petro è il primo presidente di sinistra della Colombia e sta cercando di mettere fine a una struttura nazionale fondata sulla guerra” sottolinea l’autore, in riferimento alle difficili trattative con i gruppi ribelli delle Farc e dell’Eln. “Sono tre Paesi”, riprende Profumi, citando ancora Cile, Brasile e Colombia, “che guardano al futuro cercando di cambiare l’identità del passato e che guardano indietro per poter eliminare i drammi e le violenze che hanno vissuto”.

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